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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Violenza sessuale minori, arresto insegnante di una scuola dell’infanzia Indagini della Polizia dopo la denuncia di una madre. Il commento di Antonio Marziale

Violenza sessuale minori, arresto insegnante di una scuola dell’infanzia Indagini della Polizia dopo la denuncia di una madre. Il commento di Antonio Marziale
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Personale del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, a seguito di un’articolata indagine, nel pomeriggio di ieri ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di P.P., lametino di anni 64, incensurato, insegnante in una scuola dell’infanzia, in quanto ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale su minori. Il Provvedimento è stato richiesto dalla Procura Lametina ed emesso dal GIP presso il Tribunale di Lamezia Terme. L’insegnante faceva sedere sulle sue gambe o in braccio le bambine, toccando loro i glutei e le parti intime, con strofinamenti e gesti diretti a compiere atti sessuali con le minori.

L’indagine era iniziata a seguito della denuncia di una madre che si era rivolta al Commissariato, dopo aver ricevuto le confidenze della figlia di anni 5 la quale le aveva detto, con riluttanza e pudore, di essere costretta a subire i toccamenti dell’insegnante. Tali dichiarazioni erano confermate da altre madri che, sentite a sommarie informazioni, avevano dichiarato di aver appreso fatti simili dalle rispettive figlie, anche loro frequentanti la stessa scuola.

La successiva attività tecnica, compiuta dal Commissariato, su autorizzazione della locale Procura della Repubblica, effettuata anche mediante l’installazione di un impianto di video sorveglianza all’interno della scuola, ha permesso di accertare le responsabilità dell’insegnante, che veniva notato in più occasioni, mentre accarezzava le bambine, le prendeva in braccio, anche due contemporaneamente, accarezzandole morbosamente e dando loro baci sulla bocca e sul collo, nonché sfregamenti nelle parti intime.

L’Ufficio Anticrimine del Commissariato, pertanto, avendo verificato i gravissimi atti dei quali l’insegnante si era reso responsabile, ha redatto una dettagliata comunicazione di notizia di reato, a seguito della quale il Sost. Procuratore della Repubblica, dr. Giuseppe Falcone, che ha coordinato le indagini, ha richiesto al Gip l’applicazione di una idonea misura cautelare. Il Gip di Lamezia Terme, dr. Carlo Fontanazza, ha emesso nei confronti dell’insegnante la misura cautelare in carcere che il Commissariato di P.S. di Lamezia Terme ha eseguito nel pomeriggio di ieri.

Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria

In relazione all’arresto di un maestro d’asilo 64enne a Lamezia Terme, per violenza sessuale, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, dichiara: “Pur non avendo alcuno strumento di conoscenza dei fatti, la drammaticità ci è data dall’ordinanza di custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica. Se si chiede il carcere è chiaro che le accuse sono pesanti, commisurate al reato, da considerarsi crimine contro l’umanità debole e indifesa, il più turpe”. Per il Garante, “l’abuso sessuale non può̀ essere definito come un “male moderno”, anche se solo negli ultimi anni si è cercato di imprimere un giro di vite dal punto di vista giuridico-legislativo, evidentemente ancora flebile, viste e considerate le cifre più autorevoli che registrano in Italia almeno 3 bambini abusati ogni giorno, per un totale di oltre 1000 all’anno. E parliamo di cifre “difettose” perché rilevanti solo i casi denunciati, mentre quelli occultati, per il 60-70% intrafamiliari, potrebbero addirittura superare le cifre conosciute”. “A nulla valgono – prosegue Marziale – le rivendicazioni di carcere a vita dettati dall’emotività del momento. Piuttosto – conclude il Garante – si pensi al provvedimento del Tribunale di Milano datato 2018 che per la prima volta ha emesso una “ingiunzione terapeutica” nei confronti di un pedofilo, che scontata la pena carceraria dovrà presentarsi dal criminologo e seguire un piano di intervento trattamentale che lo porti, attraverso indicazioni di tipo clinico-terapeutico realizzate dagli esperti incaricati, a prendere coscienza del forte disvalore delle condotte violente in una prospettiva di contenimento delle pulsioni sessuali e di razionalizzazione degli avvenimenti”.