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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Vincenzo Speziali: “le inesattezze del (Franco) Cimino ‘parlante’ (e scrivente)’!

Vincenzo Speziali: “le inesattezze del (Franco) Cimino ‘parlante’ (e scrivente)’!

Vincenzo Speziali: “le inesattezze del (Franco) Cimino ‘parlante’ (e scrivente)’!

Ho letto una lunghissima -pur se per lui normale, ma per me non dettagliata- dissertazione di Franco Cimino, anche circa la nuova ‘guerra’ nella Striscia di Gaza, ed è su ciò che mi soffermerò.
Premetto però, che lo faccio per spiegare le plurime inesattezze di tal costui, il quale notoriamente -e mi spiace dirlo, ma fino ad un certo punto…tanto vi sarà un altro notorio inesperto (sotto molti aspetti) che provvederà a strumentalmente consolarlo, in attesa che qualcuno consoli quest’ultimo, per eventuali ricorsi che si potrebbero rivelare per lui non positivi (… è la vita bellezza!)- ma è doveroso fare chiarezza, poiché quando si toccano argomenti seri e di codesto genere -i quali, per altro conosco meglio di molti, non foss’altro perché li vivo quotidianamente, in presenza e da remoto- dicevo non si può arruffare una serie di ‘condivisi buonismi’ (più o meno sinceri o autorevoli, in quanto la differenza la fa chi li propugna) e, per di più condirli con strafalcioneria, approssimazione e inesattezze, perché non si fa certo un buon servigio ai lettori e ai cittadini tutti.
Per prima cosa è inesatta la traduzione che si dà -da parte del solito Cimino- dell’operazione di Hamas (fazione palestinese, sulla quale tornerò a breve!), poiché non è come ha scritto lui ‘Alluvione Al- Aqsa’, poiché, semmai è ‘Tempesta Al-Aqsa’ e la stessa parola Al-Aqsa, si traduce dall’arabo con il testuale ‘La Moschea lontana’, allocata proprio sulla ‘Spianata delle Moschee (ed essa è la più importante delle 9 che ivi si trovano, essendo dalla sua cupola, lo stesso Maometto ad essere asceso al cielo).
In più la suddetta ‘Spianata’ -da non confondere con la spiaggiata di un qualsiasi cetaceo- dicevo tale ‘Spianata’ è nel cuore di Gerusalemme (luogo venerato dalle tre religioni monoteiste, ovvero Ebraismo, Cristianesimo e Islam), e la traduzione di Gerusalemme in arabo è proprio ‘el- Quds’, ovvero ‘La Santa’ (cosa ben diversa, da ciò che intende non so se per convinzione o suggestione, un Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria -ornai dedito non alle indagini, bensì al discutibile ‘revisionismo storico’, financo al netto del coinvolgimento di vari defunti che non possono, proprio per la loro condizione, discolparsi di tutte queste ‘ricostruzioni’ e sempre il tal Procuratore Aggiunto, aspirerebbe a divenire Procuratore Capo a Catanzaro, senza però averne la minima possibilità, né reale, né fattuale, né, tantomeno potenziale).
Poi, sempre Cimino (che non definirò nello specifico tutt’oggi, benché chiunque può avere una sua propria idea), si inerpica in strampalate e discutibilmente apodittiche asserzioni, come quella di definire Hamas l’ala più militare dei palestinesi: nossignore, così non è affatto!
Hamas -e lo affermo io, forte di una conoscenza di chi come me li conosce bene…in tutti i sensi!- non sono l’ala più militare (o anche solo militare) dei palestinesi, semmai sono i più militarizzati, in quanto oltranzisti e variegati, con un insito aspetto da non sottacere, né tantomeno sottovalutare.
Difatti, la galassia palestinese è fornata da due etnie religiose, ovvero per il buon 75/80 per cento di Musulmani sunniti, mentre per il restante 20/25 per cento di cristiani (a loro volta, in maggioranza di rito Greco-Ortodosso e il residuale in comunione con il Papa di Roma, seppur celebrando le loro funzioni con e nelle liturgie Orientali).
Epperò sia i Cristiani che i Musulmani Sunniti Palestinesi, specialmente quelli di Hamas, non disdegnano ‘contatti, solidarietà e alleanze’ con la galassia dell’Islam sciita, di cui è capofila l’Iran degli Ayatollah e che ha come ‘longa manus’ (in questa area del mondo) gli Hezbollah libanesi, i quali a l’ora volta altro non sono che una ‘brigata’ dei pasdaran iraniani (sarebbero le milizie delegate a vigilare sulla rigida osservanza dei costumi islamici, anche in modo violento, poiché svolgono i ruolo dei ‘Guardiani della Rivoluzione Komeinista’).
Tanto più ciò risulta allarmante, quanto rappresenta un aspetto inquietante, poiché se i rapporti possono essere un qualcosa di non ‘inconciliabile’ tra sciiti e cristiani -ricordiamo che in origine, nel mondo islamico gli sciiti sono i più ‘aperti’, ovvero rappresentano la categoria degli intellettuali, senza farci ingannare dalla loro deriva, dovuta all’oltranzismo interpretativo dei ‘chierici’ di Teheran, poiché quella è una forma repressiva dovuta alla loro dittatura fanatica e teocratica- dicevo se non appare incredibile il rapporto tra sciiti e cristiani (ma anche tra sunniti e cristiani), risulta storicamente e fideisticamente inconciliabile, la saldatura tra sunniti e sciiti, in luogo a quanto stiamo vedendo proprio in queste ore, cioè nel mentre infuria la battaglia di Gaza, benché ne fossimo a conoscenza già da tempo immemore.
Insomma l’Iran (con Hezbollah che presidia dal ‘mio Libano’ i confini settentrionali di Israele), in nome di un antisionismo conclamato, si fa difensore della corrente sunnita dei Palestinesi (al cui interno vi sono, come prima detto, pure i Cristiani), quindi è ‘tutore’ di Hamas, in luogo a ciò che un tempo -a parole e con qualche corposo e costante finanziamento- faceva l’Arabia Saudita, nel cui territorio -popolato da sola etnia islamico/sunnita- vi sono i luoghi sacri della religione Maomettana.
Ed in più, proprio perché almeno in questa asserzione ha ragione Marx, bisogna veramente confermare come e quanto la storia si ripete due volte, cioè la prima in tragedia e la seconda in farsa: l’operazione ‘Tempesta Al-Aqsa’, cade esattamente dopo cinquant’anni dalla guerra dello Yon Kippur, la quale per la sua stessa risoluzione, al di là di una pubblicistica apocrifa, vide veri ed autentici mediatore, non Kissinger o Sadat (rais egiziano dell’epoca e prima della sua morte per assassinio, Nobel della Pace, nel 1978, proprio per aver firmato l’accordo di pace con Israele), bensì proprio Aldo Moro (Moro, sempre Moro, solo Moro).
Un’ultima cosa: le ‘chiavi’ del potere militare ufficiale, per quanto riguarda i Palestinesi, sono sempre state in mano non alla fazione dello sceicco Yasin (fondatore di Hamas, per l’appunto) o di Ismail Haniyeh (attuale capo politico e per un breve periodo Primo Ministro dell’Autorita` Palestinese), bensì in quelle ‘piu sicure’ della componente di Al Fatah, di cui era capo lo storico e defunito leader dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), nonché Primo Presidente dell’Autorita` Palestinese, cioè Yasser Arafat e quindi, perciò, dei suoi stretti collaboratori, ovvero coloro i quali hanno svolto il ruolo di Primi Ministri della medesima Autorità: mi riferisco ad Abu Mazen (che oggi è il Presidente, succeduto proprio ad Arafat, dopo la sua morte nell’Ottobre 2004), ed in seguito Abu Ala (che ricoprì persino il ruolo di ‘Ministro dell’Economia’ di tale Entità statuale, seppur in nuove).
Che dire infine? Caro Cimino, assieme alla persona con cui ti ‘crogioli’ sparlando di me anche su Facebook (pur se io me ne strasbatto di voi!), cortesemente, studiare please!

Vincenzo Speziali