Vincenzo Speziali: “Fiorita dica qualcosa non solo su Decaro, ma pure sulla vicenda del dossieraggio”
Mar 21, 2024 - redazione
Il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, assieme ai suoi colleghi delle altre città calabresi, ha preso pubblica posizione, in merito alla vicenda che sta investendo il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro.
Quest’ultimo, lo conosco pure ed anche bene, anzi senza indugio, posso definirlo una persona adamantina: d’altronde in Puglia sono di casa, avendo mio fratello ‘natali’ al cinquanta per cento pugliesi, ed io stesso tanti cari amici quali Tato Greco, Massimo Cassano, Michele Matarrese, Marcello Vernola, lo stesso Raffaele Fitto (tutti politici di razza e rango), oppure la famiglia Medici (noti imprenditori nel campo alimentare, al pari dei Divella).
Effettivamente, è apparso pure a me, abbastanza ‘strano’ quanto accaduto nei giorni scorsi, circa l’invio -da parte del Prefetto di Bari- della Commissione di accesso, a seguito di sospette infiltrazioni mafiose, non solo a distanza di poche ore da quando il Sindaco aveva inviato i documenti richiesti, proprio dagli Uffici Territoriali di Governo.
È allarme democratico? Può essere inteso come ciò (visto che Decaro è di ‘segno politico’ opposto alla maggioranza di centrodestra)?
Tutto puo` essere in un Paese cone il nostro, laddove segreti e misteri incrociano intrighi e ricatti.
Un esempio? Il ‘Cafiero Gate’, ovvero quanto sta emergendo, in merito ad una gestione scletorizzata, non solo per quel che concerne l’individuazione di reati (al netto dei relativi perseguibili soggetti, peròavversi ad una magistratura militante e politicizzata), ma persino e soprattutto, dei metodi, attraverso i quali si svolgono le indagini stesse.
Per quanto riguarda il sottoscritto, con ‘questo qui’ (sarebbe il ‘moralista e giustizialista Cafierocomesichiama’), evito ulteriori -benche` consoni- commenti, proprio per rispetto ai magistrati che stanno svolgendo accertamenti e procedimenti, in Italia come in Libano e pure in virtù della mia audizione in Commissione Antimafia. Epperò dal Sindaco della Città Capoluogo di Regione (per di piùRegione come la nostra!), una parola e qualche considerazione in merito, avrei gradito sentirla, a fronte dello sconcerto di un’intera pubblica opinione.
Già, Signor Sindaco, non esiste, solamente il sospetto in capo alle rimostranze di Decaro, poiché per quanto concere il dossieraggio illegale, illecito e anticostituzionale, compiuto dalla DNA (anche a danno di rappresentanti politici con afferenze nella Sicurezza Nazionale), dicevo per le questioni di comportamentalita` ‘scriteriata’ dei ‘Torquemada dell’Antimafiosita`’ (persimo adusi allo ‘spiritismo’ proprio perché hanno l’ardire di interpretate il ‘verbo dei defunti’ come Falcone…il quale, a sua volta, in vita, da molti di costoro è stato avversato), tutto ciò premesso, mi induce a sostenere, quanto in tal caso, non vi è sospetto di allarme democratico, ma inoppugnabile certezza.
Ecco, Signor Sindaco Fiorita, cosa mi aspetterei da Lei, dicendoglielo con rispetto, soprattutto ricordando l’ingiusto patimento, sopportato con dignità e compostezza -proprio a fronte di suddetti metodi dittatoriali, giammai investigativi e correttamente giurisprudenziali o contemplati dalle norme vigenti- dicevo l’ingiusto patimento, persino passato da Suo padre, che difatti poi si vide prosciolto, nonostante il dolore che ne ebbe.
Non scrivo ciò in modo strumentale, bensì con sincera commozione, poiché -e il Signor Sindaco lo sa e lo ricorda bene- fui vicino a Franco Fiorita e me ne vanto, perché lo feci in modo convinto e non aggiungo altro (con buonapace del Consigliere Comunale ‘Cinquestallato’ Sergi).