Villa San Giovanni, codacons: “dal comune i cittadini si aspettano qualcosa in più che semplici funzioni notarili”
redazione | Il 04, Ago 2024
DAL COMUNE I CITTADINI SI ASPETTANO QUALCOSA IN PIU’ CHE SEMPLICI FUNZIONI NOTARILI –
Prendiamo atto con gioia della risposta dell’Amministrazione Comunale secondo la quale l’attuale struttura dell’ASP villese diventerà, come già accade in tutta Italia, una “Casa di Comunità” o altra denominazione localmente scelta, frutto di un progetto nazionale da realizzarsi con i fondi del PNRR e tuttavia, pur non volendo entrare in una polemica tra partiti la cui finalità, ragionevolmente, non ci riguarda, non possiamo ritenerci per nulla soddisfatti dalle parole dell’assessore Melito fornite per conto della sindaca.
Da quanto si legge, difatti, la città di Villa San Giovanni, da più di 10 anni rinuncia a proprie strutture in cambio delle quali l’ASP avrebbe dovuto erogare una serie di servizi, alcuni dei quali mai attivati e altri, nel tempo, dissolti.
Ricordiamo a noi stessi che il servizio di protezione civile era stato spostato dai locali dell’ex carcere, per garantire all’ASP una nuova collocazione, con una convenzione stipulata nell’aprile 2011 tra l’ex sindaco villese e la commissaria dell’ASP. Trasferimento che avrebbe dovuto comportare una serie di benefici, in termini di servizi, alcuni gratuiti, di cui avrebbe beneficiato il territorio.
Tra questi servizi il Punto di Emergenza Territoriale, sostanzialmente un Ambulanza presidiata h/24, anch’esso mai attivato e che ora viene, giustamente, istituito nel paese di Campo Calabro.
Va da se che tale accordo – per come a mente ricordiamo – fu la stessa amministrazione a dire, all’atto dell’insediamento e dopo interlocuzioni con la stessa ASP, che andava superato da un nuovo accordo. E tuttavia, un accordo tra Enti deve essere inteso sempre ai sensi dell’art.15 della L.241/90 ed il mancato rispetto dei contenuti comporta conseguenze mai attivate.
Conseguenze che però sono state tutte pagate dai cittadini in termini di erogazione dei servizi e qualità degli stessi che – l’assessore comprenderà – appaiono intollerabili perché determinano il risultato che è sempre l’ultimo anello della catena a pagarne le conseguenze.
Questo, peraltro, ci induce a riflettere sulla probabile perdita di autorevolezza di parte politica, generalmente intesa, che per motivi a noi oscuri ha rinunciato a difendere la comunità che rappresenta e che per giustificare le proprie “defaillance” ricorre ai colpi di teatro che non dicono niente e non giustificano le condotte qui censurate che comportano anche danni erariali.
Addirittura tirare fuori un progetto nazionale già bello e realizzato in molte città italiane e farlo passare come una invenzione straordinaria, tutta locale, costituisce una ennesima condotta riprovevole perché dimostrerebbe che la classe politica sta svolgendo una funzione notarile su iniziative di altri.