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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Via Poma: il Pm chiede l’ergastolo per Busco

Via Poma: il Pm chiede l’ergastolo per Busco

L’uomo è accusato dell’omicidio della fidanzata, Simonetta Cesaroni, uccisa a Roma il 7 agosto 1990 con 29 coltellate

Via Poma: il Pm chiede l’ergastolo per Busco

L’uomo è accusato dell’omicidio della fidanzata, Simonetta Cesaroni, uccisa a Roma il 7 agosto 1990 con 29 coltellate

 

(ANSA) ROMA – Per il rappresentante della pubblica accusa non ci sono dubbi: fu Raniero Busco, il 7 agosto 1990, ad uccidere Simonetta Cesaroni negli uffici romani degli Ostelli della gioventu’. E proprio per la crudelta’ d’azione non puo’ che essere condannato al carcere a vita. Tutto scontato, quindi; almeno secondo i commenti che gia’ da prima di Natale si facevano pronosticando l’esito della requisitoria. Lo si era capito gia’ il 21 dicembre scorso dal primo spaccato dell’intervento pm Ilaria Calo’, che oggi, davanti alla III Corte d’assise, ha illustrato le prove scientifiche per supportare la sua richiesta di condanna all’ergastolo. La fine della requisitoria e’ stata un macigno: ”Nessun dubbio sulla responsabilita’ di Busco; nessun dubbio sull’esistenza dell’aggravante della crudelta’. Per uccidere Simonetta bastavano tre delle lesioni che sono state provocate; tutte le altre sono crudelta”’. Le prove scientifiche raccolte dimostrerebbero che ”l’ipotesi accusatoria e’ supportabile milioni di miliardi di volte in piu’ rispetto a quella difensiva”. La certezza del pm e’ che ”in corrispondenza di entrambi i capezzoli della ragazza e sul suo reggiseno sono state trovate tracce di Dna riconducibili a Busco senza dubbi” e che la dinamica porta a ”29 lesioni da punta e taglio, tutte prodotte in un brevissimo lasso di tempo mentre l’aggressore stava a cavalcioni sulla vittima” nonche’ a un trentesimo taglio ”sulla clavicola di Simonetta con una crosticina ematica uguale a quella sul morso al seno”. Lo schema dei consulenti dell’accusa e’ stato fatto proprio dal pm: ”l’aggressione mortale non e’ stata successiva a una colluttazione; il materiale biologico trovato indica un approccio orale dell’aggressore; il profilo del materiale biologico e’ quello di un uomo ed e’ compatibile con quello di Busco; la sua dentatura ha caratteristiche che la rendono unica e la morfologia del suo morso corrisponde alla morfologia del morso sul seno di Simonetta”. L’ulteriore certezza e’ la non esistenza di ipotesi alternative alla responsabilita’ di Busco. ”Non ci sono spiegazioni alternative alla presenza del suo Dna sulla porta della stanza dove fu trovata morta Simonetta – ha detto il pm – E’ impossibile che qualche altra persona sia stata in quella stanza senza lasciare alcuna traccia biologica seppure essa microscopica”. Busco oggi non era in aula perche’ influenzato. Delusa la moglie Roberta Milletari’. ”Ci siamo sentiti da subito intrappolati. Ci hanno portati qui e pensavamo che comunque sarebbero riusciti a trovare qualche elemento, che sarebbe uscita la verita’. Non e’ stato cosi’; si e’ puntato solo su Raniero e basta”. ”Scontata” la richiesta di ergastolo secondo l’avvocato Paolo Loria, difensore di Busco. ”E’ l’impostazione del pm che e’ totalmente sbagliata – ha detto – Rimangono forti dubbi proprio su quel palazzo di via Poma, ci sono elementi estranei a Busco, prove scientifiche che hanno dimostrato di essere tutto tranne che scientifiche. Tutte cose che dimostreremo nel nostro intervento”. Di contro, ”la ricostruzione fatta dal pm non e’ assolutamente fantasiosa – ha detto l’avvocato Massimo Lauro legale di parte civile per la sorella di Simonetta Cesaroni – ma e’ suffragata da elementi tecnici inconfutabili. Non e’ facile il compito che avra’ la Corte”. A fine mese, la sentenza.

redazione@approdonews.it