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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Via dagli scaffali le fette di tonno Pinne Gialle sottovuoto-surgelate Istamina oltre i limiti

Via dagli scaffali le fette di tonno Pinne Gialle sottovuoto-surgelate Istamina oltre i limiti
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Avvisi di “allerta salute” diramati dal Ministero della Salute su
lotto di prodotti alimentari ritirati dal mercato perché pericoloso
per istamina oltre i livelli consentiti. Con questa motivazione un
lotto di fette di tonno Pinne Gialle (sottovuoto) – surgelate stanno
per essere ritirati dagli scaffali dei supermercati perché
considerati potenzialmente pericolosi per la nostra salute. Nello
specifico si tratta del tonno con marchio NORDIC SEAFOOD A/S – MELEGA
& PRINI srl ma prodotto dall’azienda Central Western Pacific –
Indonesia. Il lotto oggetto di richiamo è BMI 18/02 – Item No
2451410 contenuto sottovuoto surgelato 175-225 g. Secondo quanto
riferito dal Ministero, il richiamo è stato reso necessario dalla
“presenza di un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti
dalla legge” (3035 ppm). Per questo è stato disposto il ritiro in
autocontrollo a scopo precauzionale dalla stessa azienda MELEGA &
PRINI srl, Via Macello 29, Bolzano (CE IT 1346) che lo ha
commercializzato presso gli unici 2 clienti all’ingrosso e per la
quota venduta al dettaglio, ha apposto due cartelli nel punto vendita.
Trattasi di confezioni sottovuoto, ciascuna di 2-3 fette. La sindrome
sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall’ingestione
di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione
da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non
viene rilevata perché assomiglia e confusa con l’allergia alimentare.
Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie
ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il
tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito),
sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e
specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in
modo non adeguato dopo la pesca.La sindrome sgombroide può derivare
dall’inappropriato trattamento del pesce durante l’immagazzinamento o
la lavorazione; quando per l’innesco di processi di degradazione si
producono quantità importanti di istamina. L’istamina è una delle
sostanze tossiche implicate nell’intossicazione sgombroide. Nel
tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze
chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è
stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell’
intossicazione riguardano l’apparato gastrointestinale (nausea,
vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la
cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e
ipotensione. L’inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti
dall’assunzione dell’alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve
entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano
meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso
diagnosticata come reazione allergica alimentare. Pertanto Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[http://www.sportellodeidiritti.org/]”, invita chiunque avesse
acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al
rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL
locale.