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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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“Via Commissario alla Sanità o mi incateno a Roma” Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, prospetta azioni eclatanti per risolvere la problematica - GUARDA IL VIDEO

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Un appello al Presidente del consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affinché possa essere superato il commissariamento della sanità in Calabria è stato lanciato ieri dal presidente della Regione, Mario Oliverio, in occasione della riapertura dell’ospedale di Praia a Mare (Cs).

Oliverio prospetta azioni eclatanti, come quella di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, in caso di risposta negativa alla sua richiesta. “Come, tra l’altro, mostra l’esperienza dell’ospedale di Praia a Mare – ha affermato Oliverio – per vedere riconosciuto un diritto occorre aspettare anni. Siamo in una regione la cui sanità è commissariata dal 2010; piuttosto che mettere in atto una strategia volta a tagliare sprechi, a razionalizzare l’uso delle risorse, a migliorare i servizi si è pensato a fare tagli lineari, come quello che ha riguardato l’ospedale di Praia e non solo. E’ aumentato il numero dei calabresi che si curano fuori, oggi abbiamo superato i 300 milioni di unità, registrando il 30% di aumento; le liste di attesa sono cresciute, come i costi.

La qualità delle prestazioni – ha fatto rilevare Oliverio – si è indebolita, per via dei vincoli scattati, come quello del blocco del turnover, con 4000 unità in meno rispetto al 2010. Il risultato di questa gestione è drammaticamente pagato dai calabresi. Mi rivolgo – ha aggiunto il Presidente della Regione – all’onorevole Gentiloni: non è possibile più mantenere la Calabria in questa condizione. Chiedo anche al ministro della Sanità Lorenzin di adottare un provvedimento che rimuova immediatamente questa situazione intollerabile. Ora basta. Se entro fine novembre non si porrà fine a questa grave situazione – ha detto – sarò costretto ad incatenarmi davanti a Palazzo Chigi per chiedere giustizia per la mia regione. L’Italia intera deve conoscere la condizione vergognosa, di disparità dei diritti, nella quale viene costretta la mia regione”.