Verga, manoscritti e lettere ritornano a Catania dopo ottant’anni
Migliaia di stampe e appunti del valore di 4 milioni di euro
di ROBERTA STRANO
Verga, manoscritti e lettere ritornano a Catania dopo ottant’anni
Migliaia di stampe e appunti del valore di 4 milioni di euro
di Roberta Strano
In queste ultime settimane trentasei manoscritti sono stati sequestrati a Roma e Pavia. Si tratta di manoscritti che hanno dato una svolta al patrimonio letterario italiano. Il materiale appartiene al grande scrittore catanese Giovanni Verga.
Una Maxi operazione dei Carabinieri operanti nel settore dei beni culturali, che hanno portato alla luce dopo più di ottant’anni centinaia di lettere autografe, bozze, disegni e appunti del famoso autore.
I Militari dell’Arma hanno recuperato anche 16 reperti archeologici del V-II sec. ac. per un valore complessivo del recupero ammontante a 4 milioni di euro.
Bisogna fare un tuffo nel passato per capire questa storia intricata.
Negli anni Trenta, alcuni anni dopo la morte di Verga, il figlio Giovannino affida ad uno studioso di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) una serie di manoscritti del padre, col proposito di riottenerli indietro.
Ma, da allora, sia il comune di Catania sia la famiglia hanno continuato la battaglia per riavere le carte dallo studioso di Barcellona, che morto, aveva lasciato il tesoro in eredità alla figlia.
Finalmente, nel dicembre del 2012, la Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Lombardia si accorge del patrimonio messo in vendita in una casa d’aste di Pavia dalla figlia dello studioso messinese.
La donna è stata denunciata con l’accusa di ricettazione ed appropriazione indebita. Le carte di Verga dovrebbero tornare a casa nella disponibilità degli eredi e della Fondazione Verga di Catania. “Esprimiamo grande soddisfazione per il sequestro del prezioso materiale e auspichiamo che la città di Catania entri al più presto in possesso dei trentasei manoscritti di Giovanni Verga”, ha dichiarato il Sindaco Enzo Bianco.
