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Venti di tempesta minacciano Fabio Scionti

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La situazione politica taurianovese è a dir poco imbarazzante. L’arroganza di una maggioranza in sfregio alla democrazia, l’incapacità di una minoranza dell’aria fritta e rifritta, non solo a non essere puntuale negli appuntamenti istituzionali, ma che risponde a colpi di social con “minestre riscaldate”. A volte quasi incomprensibili e “fuori moda”. C’è un’atmosfera colma di livore, rancori e voglia di distruzione: Purché cada il Sindaco (sic!).
Come un’insalata mista e indigesta in una realtà cittadina che al contempo sta creando vuoti pericolosi di dialogo e culturali, insieme alle crepe del confronto democratico. In mezzo a questo collettore di selvaggi intenti, c’è un sindaco sempre più solo. Un Fabio Scionti che avanza “barcollando” in una giungla di insidie, dove da lontano si avvistano venti di tempesta che non lasceranno scampo, se lo stesso Scionti sarà noncurante e trascurerà la forza travolgente che potrà colpirlo. Qualcuno si starà chiedendo, è tutto perduto, siamo alla frutta? Invece no. Una speranza c’è sempre e ci sarà sempre, finché la forza dell’umiltà e del dialogo prenderanno il sopravvento alle arroganze dei “marchese del grillo” e a tutte quelle persone (stupide) che credono nell’esistenza dell’immortalità. È una di quelle situazioni politiche che non si chiede solo un rimpasto amministrativo, ma anche una forte dose di umiltà. Certo sarebbe un miracolo e se tale non ci sarà, c’è sempre la folgorazione sulla via di Damasco. Fabio Scionti è politicamente incapace, non sa gestire (politicamente) il ruolo che ricopre, in questi quasi tre anni, non ha dimostrato un benché minimo gesto di umiltà. È  prevalsa agli occhi di una città così vituperata negli anni, un’immagine incompatibile con l’umana modestia, distruttrice e divisiva. Invece essere l’ultimo dei servi di un popolo, si pensa di essere un nobile dei famosi “casati del disprezzo” del “Io so io e voi non siete un cazzo”. Come quelli che ti osservano su un piedistallo come accessorio, non consci che potrebbero ribaltarsi su loro stessi. Ma non tutto è perduto, mancano ancora altri due anni e mezzo alla scadenza del mandato, c’è tempo, tutto è recuperabile e si può rilanciare una città che attende da tempo la sua rinascita. Fabio Scionti dovrebbe riunire i suoi, mettere nero su bianco con delle proposte serie e incisive, sia politiche che amministrative. Ognuno metta da parte le proprie riserve personali e si apra un dialogo con un patto di non belligeranza e se ci fosse bisogno, un rimpasto di giunta che non sarà la fine del mondo. Dovrebbe iniziare a essere più presente in giro, stringere le mani ai cittadini e rassicurarli sul futuro di questa città. In questi giorni ci sono delle tempeste di critiche che stanno inondando i giornali dopo quel Consiglio Comunale (furbata) che ha creato reazioni non tanto per la “furbata” stessa, quanto per i sorrisi sarcastici e gli abbracci (e non la vergogna), all’uscita di quel luogo istituzionale dove è stata calpestata la democrazia. Fabio Scionti tutto questo d’ora in poi dovrà impedirlo. Come dovrà imparare anche a chiedere scusa, come tutti gli umani quando sbagliano, da cattolico dovrebbe sapere che Sant’Agostino diceva che chi sa chiedere scusa profuma di dignità. Ad esempio non si possono perdere in pochi mesi tre consiglieri di maggioranza e non si può perdere uno come Rocco Sposato che per due anni ha salvato il culo da quella poltrona (oltre a consentirgli la vittoria finale), e poi leggere lo stesso che lancia giudizi a ferro e fuoco contro chi pochi istanti prima aveva sempre “salvato”. Sono errori politici imperdonabili figli dell’arroganza e dell’incapacità di gestire le situazioni. Bastava semplicemente un gesto, uno spicciolo di umiltà e tutto ritornava al proprio posto, ci sono persone non numeri. Vi siete mai chiesti perché lo stesso si è allontanato? Sindaco, tu lo sai? Sei andato mai a chiederlo all’interessato?
C’è uno staff, un (immaginario) “ufficio stampa”, così si legge nei comunicati, ma cosa fa? In che modo viene utilizzato, visto che non scrive mai quando ci sono attacchi? A meno che non scrive film muti per Charlot. Non ci prendiamo in giro, questo sperpero di denaro pubblico è vergognoso, e che diamine, parliamo di 38 mila euro annui, dove c’è gente che non ha i soldi nemmeno per mangiare. C’è un resoconto di quanto è stato prodotto, visto che sono soldi pubblici? In merito ci sono direttive Anac che andrebbero letti, attenzione. Caro Scionti, indici una conferenza stampa e spiega le tue ragioni, rassicurando la “Tua” città sulla tenuta della maggioranza per porre fine alle voci maliziose di questi giorni, visto pure che siamo in pieno dissesto e con un debito abnorme per le casse comunali. E quel giorno che la farai, se la farai, che sia presente tutta la tua maggioranza a supporto delle tue parole, in maniera tale che quel benedetto giorno, sarà rivisto quel contratto che “Cambia” per il bene di quella città che l’ha sottoscritto con te, eleggendoti!
(GL)