Varapodio, minacce di stalking: assolto un uomo da ogni accusa nei confronti della nipote. I dettagli L'uomo è difeso dall'avv. Maria Teresa Caccamo. L’indagine si generava all’interno di un immobile, composto da più appartamenti di cui uno di proprietà dell'uomo (che vive da oltre vent’anni a Monza)
redazione | Il 10, Lug 2024
In data 1.7.2024 il Tribunale Penale di Palmi in composizione monocratica, presieduto dal giudice Dott.ssa Jessica Dimartino, ha assolto Lando Pietro difeso dall’Avvocato Maria Teresa Caccamo dall’accusa di stalking (612-bis c.p.) nei confronti della nipote L. A., difesa dall’avvocato Carmelo Naso.
L’indagine si generava in Varapodio all’interno di un immobile, composto da più appartamenti di cui uno di proprietà di Lando Pietro (che vive da oltre vent’anni a Monza) e l’altro preso in affitto da L. A.. e secondo la persona offesa, dal 2018 in poi il Lando Pietro avrebbe posto in essere comportamenti vessatori tra cui la rottura di alcuni piatti di famiglia, lo spostamento di telecamere poste da L. A. all’interno delle scale condominiali, minacce e sputi all’indirizzo della persona offesa e della sua famiglia. A seguito delle plurime denunzie della L. A., il Prefetto ha imposto al Lando Pietro l’allontanamento dal Comune di Varapodio per anni tre, costringendo il Lando a rinunziare anche ai tre giorni all’anno in cui l’uomo si portava a Varapodio per far un saluto ai genitori defunti.
Nel corso del lungo dibattimento è emerso un forte interesse della signora L. A. ad allontanare lo zio dall’immobile ed a scoraggiare eventuali acquirenti, l’inesistenza del turbamento psicologico lamentato dalle persone offese nonché l’assenza provata di modifica alle abitudini di vita.
E’ emerso, altresì, che la nipote L. A., aveva un interesse ad acquistare ad un prezzo basso l’immobile dello zio Lando Pietro e che senza alcuna autorizzazione aveva impiantato un sistema di videosorveglianza all’interno delle parti comuni dell’edificio.
La difesa ha sostenuto l’assenza di elementi costitutivi del reato portando alla decisione di assoluzione da parte del Tribunale; in attesa del deposito delle motivazioni della sentenza, il Sig. Lando Pietro riserva di proporre esposto per calunnia nei confronti della nipote avendo subito l’avvio di un procedimento particolarmente gravoso per la tipologia dei reati in discussione e per le insidie con le quali la realtà è stata rappresentata agli inquirenti; danni che sono stati aggravati dal forzoso allontanamento per tre anni dalla località in cui il sig. Lando è nato e ove risiedono gli altri familiari ed amici.