Valorizzazione e strategie di rilancio per i Cantieri culturali alla Zisa
redazione | Il 09, Mar 2012
Il comitato ProfessionistiLiberi sottoscrive l’appello del movimento “I cantieri che vogliamo”
Valorizzazione e strategie di rilancio per i Cantieri culturali alla Zisa
Il comitato ProfessionistiLiberi sottoscrive l’appello del movimento “I cantieri che vogliamo”
Il Comitato ProfessionistiLiberi sottoscrive l’appello del Movimento “I Cantieri che vogliamo” di rimettere all’Amministrazione che sarà eletta a maggio la responsabilità di discutere con i cittadini, valutare e proporre modalità di valorizzazione e strategie di rilancio dei Cantieri Culturali alla Zisa, nel rispetto del principio affermato nello Statuto cittadino che “Il Comune riconosce nella partecipazione dei cittadini, delle associazioni e dei gruppi portatori di interessi diffusi uno degli istituti fondamentali della democrazia”.
LETTERA PER IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE DI PALERMO
Egregia Commissaria dott. Luisa Latella,
un gruppo di cittadini, tra i quali artisti, intellettuali, operatori della cultura ed esponenti della società civile, insieme a un centinaio di associazioni operanti nell’ambito delle politiche sociali e culturali, da parecchi mesi ormai si è riunito nel Movimento I Cantieri che vogliamo e sta portando avanti una azione volta a salvaguardare il patrimonio rappresentato dai Cantieri Culturali alla Zisa rispetto alla volontà espressa dalla cessata Amministrazione di sottrarre alla comunità uno dei più importanti spazi pubblici della città.
Si tratta di un’area di archeologia industriale di 55.000 mq, che negli anni Novanta fu acquistata dall’amministrazione comunale e destinata a un importante progetto di riuso che ha rappresentato una straordinaria opportunità di riqualificazione di un tessuto urbano fortemente degradato e privo di servizi, di crescita economica e culturale per l’intera comunità oltre che uno strumento significativo di presidio del territorio, anche con riferimento alla difesa della legalità. Una grande scommessa per l’intera città il cui valore in termini di progetto culturale è stato riconosciuto a livello internazionale.
Circa un anno fa, a fronte della condizione di quasi totale abbandono in cui da anni versa l’area, il Movimento I Cantieri che vogliamo scrisse all’allora Sindaco sollecitando un dibattito pubblico teso al recupero, alla valorizzazione e all’immediato utilizzo della parte dell’area abbandonata al degrado. Solo a titolo esemplificativo le segnaliamo che uno dei capannoni, completamente restaurato, dotato di tutte le tecnologie necessarie a una sala cinematografica all’avanguardia, è stato inaugurato nel 2008, aperto in quell’occasione solo per alcuni giorni, e oggi rimane inspiegabilmente chiuso a causa di apparentemente inestricabili cavilli burocratici. Se fosse aperto sarebbe l’unico cinema pubblico dell’intera regione. Da anni è chiuso e la struttura si sta lentamente deteriorando.
Quella lettera aperta al Sindaco è stata sottoscritta da più di mille cittadini, tra artisti, operatori e personalità del mondo della cultura che operano da anni nel campo delle politiche culturali e delle politiche sociali; le adesioni continuano a pervenire a decine.
Piuttosto che rispondere alla nostra sollecitazione, l’Amministrazione, nel mese di novembre dell’anno scorso, ha pubblicato un Invito a manifestare interesse per la valutazione di progetti di idee per la gestione e la ristrutturazione dei Padiglioni dei Cantieri Culturali alla Zisa, rivolto esclusivamente a categorie di imprenditori e che, in maniera inspiegabile e strumentale, escludeva dalla partecipazione tutto il mondo dell’associazionismo culturale e del no profit (che, stante la natura e la destinazione dell’area, a nostro avviso, dovrebbe essere, al contrario, tra i primi interlocutori dell’Amministrazione), i singoli professionisti e comunque i privati cittadini in generale. L’iniziativa dell’amministrazione Comunale, di fatto, propone un inaccettabile modello di gestione di un bene pubblico di alto rilievo storico e culturale
affidato a privati, i quali, investendo ingenti risorse economiche per la ristrutturazione del sito, inevitabilmente sostituiranno la logica dell’interesse collettivo con quella del profitto per l’impresa, annientando gli obiettivi di valorizzazione e rilancio culturale che la stessa Pubblica Amministrazione ha dichiarato di porre a fondamento dell’Invito. Il risultato sarebbe la negazione di un bene comune in assenza di un progetto complessivo di uso per le finalità pubbliche e la definitiva privatizzazione di uno spazio pubblico.
Il Movimento I Cantieri che vogliamo, nel mese di dicembre, ha depositato un atto stragiudiziale di Diffida e messa in mora con richiesta all’Amministrazione di ritirare l’Invito. Un atto accompagnato da una petizione a sostegno, a cui hanno aderito, ancora una volta, più di mille cittadini e personalità del mondo della cultura. E, dal 6 all’8 gennaio scorso, ha organizzato una manifestazione di tre giorni, proprio all’interno dell’area dei Cantieri, dal titolo La cultura bene comune che ha coinvolto 100 Associazioni e migliaia di cittadini e che ha visto dopo tanti anni rivivere i Cantieri con incontri, dibattiti, momenti di riflessione e approfondimento anche sui possibili modelli di gestione da proporre, spettacoli, mostre, interventi di riqualificazione delle aree a verde, attività finalizzate ai bambini che hanno confermato le straordinarie potenzialità dell’area e il valore simbolico e concreto che essa riveste per l’intera comunità. In considerazione del successo di questa attività, altre quattro giornate sono state previste a cavallo dei mesi di febbraio e marzo (a partire dal 12 febbraio) ai Cantieri, con concerti, mostre, installazioni e spazi di discussione. Le attività del Movimento, d’altronde, continuano anche attraverso il fruttuoso operare di gruppi di lavoro e di studio, al fine di sollecitare una profonda riflessione sul tema dello spazio pubblico e del bene comune e ragionare sui modelli di gestione sostenibile che consentano un utilizzo dell’area coerente con la sua natura di spazio pubblico.
Per queste ragioni, certi di incontrare la sua sensibilità rispetto all’esigenza primaria di tutelare il bene comune e non negare ai cittadini la possibilità di fruire di uno spazio pubblico, le chiediamo di annullare l’Invito, rimettendo all’Amministrazione che sarà eletta nella prossima primavera la responsabilità di discutere con i cittadini, valutare e proporre modalità di valorizzazione e strategie di rilancio dei Cantieri Culturali alla Zisa, senza che vengano oggi poste ipoteche di alcun genere sul futuro e sull’utilizzo dell’intera area.
redazione@approdonews.it