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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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“Vai via negro”: domenicano preso a sprangate E' successo a Falerna. Identificati tre dei sette presunti aggressori

“Vai via negro”: domenicano preso a sprangate E' successo a Falerna. Identificati tre dei sette presunti aggressori
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FALERNA (CATANZARO) – Aggressione al grido di “negro di m.. Risali in macchina e vai via che qui in Calabria i negri non sono accettati”. Lo ha denunciato alla Polizia di Lamezia Terme un cittadino dominicano sposato con una donna calabrese. L’uomo, in compagnia della moglie incinta, e della suocera, in un ristorante sarebbe stato insultato da un presunto cameriere e poi colpito a sprangate fuori dal locale.
Sull’episodio indaga la polizia che sarebbe sulla buona strada per l’identificazione degli aggressori. Il fatto sarebbe avvenuto nella notte di Ferragosto e anche la suocera del giovane avrebbe riportato una frattura. Secondo quanto riferito dalla vittima, l’aggressione avrebbe avuto origine all’interno del ristorante per le lamentele espresse per alcune pietanze.
All’esterno alcune persone si sarebbero avvicinate urlandogli frasi razziste e colpendo l’auto. Un’altra persona, con un bastone in mano, si sarebbe rivolto ad un extracomunitario che era presente dicendogli di cacciare “questo negro di m..”.
Sono stati individuati dalla Polizia di Stato tre dei presunti aggressori del cittadino dominicano colpito mentre era in compagnia della moglie italiana e della suocera a Falerna, nel lametino. Personale del Commissariato di Lamezia Terme sta svolgendo le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica sull’aggressione alla quale avrebbero partecipato complessivamente sette persone.

UST CISL MAGNA GRAECIA

“2018? Ufficialmente sì. Di fatto no. Perché quanto accaduto a Falerna
pochi giorni fa sa di medioevo”. Inizia così la nota del *segretario
generale della Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone* nel commentare
l’aggressione subita da un cittadino di origine dominicane sposato con una
donna calabrese.
L’uomo che era in compagnia della moglie, incinta, e della suocera, in un
ristorante sarebbe stato insultato e poi colpito a sprangate fuori dal
locale.
“È assurdo – scrive Mingrone – leggere, ancora oggi, certe notizie. Ciò,
però, vuol dire che bisogna ancora parlare e promuovere dibattiti
sull’integrazione. Il tema dell’accoglienza va affrontato a 360 gradi senza
infigimento alcuno. Tutte le istituzioni devono fare quadrato e sanare
situazioni di discriminazione da ogni punto di vista. Culturale,
sopratutto. Diversamente saremo un popolo di emigrati che ha, negli anni,
trovato porte aperte ovunque ma che, ad oggi, le chiude (culturalmente
sopratutto) ad altri emigrati”.

Potere al Popolo del Lametino e del Reventino

Apprendiamo dai quotidiani locali che nei giorni scorsi, presso un noto
ristorante sul lungomare di Falerna Marina, si è consumata una vergognosa
aggressione razzista ai danni di un ragazzo domenicano, che al ristorante
era andato a mangiare insieme alla compagna incinta e alla madre e alla
suocera, entrambe italiane.

Dal “negro vai via qui non ti vogliamo” ai calci pugni e sprangate nei
confronti del ragazzo e della suocera, entrambi costretti a ricorrere a
cure mediche, quella che doveva essere una piacevole serata si è
trasformato in un momento di paura e razzismo reso ancor più grave
dall’indifferenza della gente attorno.

Tutto ciò dovrebbe scandalizzarci e indignarci, ma la cronaca degli ultimi
mesi ci racconta che la caccia al migrante (Verbale, fisica o a
pistolettate), sembra essere divenuta sport nazionale fomentato dal governo
fascio-leghista-grillino. Sono oramai legittimate le ronde fasciste in
perfetto stile anni venti, e la cultura del nemico a cui addossare tutte le
colpe è oggi più che mai riuscita. Persino il crollo del ponte a Genova,
palese ed esplicito fallimento dello stato e del capitalismo che
privatizza, è stato narrato come colpa dei migranti che assorbono i soldi
della manutenzione.

Ciò che fa paura è il clima di consenso che si respira intorno ad un
razzismo che più non si nasconde. Chi negli scorsi anni quando abbiamo
parlato di antifascismo e antirazzismo ci diceva di essere veteri e
anacronistici, oggi ha un pezzo di responsabilità per tutto ciò che sta
accadendo.

Che sia Falerna, Napoli piuttosto che Trento, oggi più che mai la difesa
culturale ma anche fisica dei valori di fratellanza, mutualismo e
antirazzismo, deve tornare ad essere una priorità di tutti e tutte. Viviamo
forse l’epoca più buia dopo il ventennio fascista, un’epoca in cui la falsa
informazione e la propaganda di regime plasmano le menti con una velocità
incontrollata e altrettanto incontrollata sarà la conseguenza di tutto ciò.

Come Potere al Popolo del Lametino e del Reventino, come uomini e donne che
quotidianamente, con i fatti, lottano per il bene della nostra terra,
esprimiamo massima solidarietà agli aggrediti, così come offriamo ogni
supporto necessario a partire da quello legale. Altrettanto sia chiaro che
di fronte ad una guerra di civiltà non ci chiameremo indietro, né oggi, né
mai, consapevoli che diversamente da quanto vogliono farci credere questa
guerra non è tra Italiani e Stranieri, ma come sempre è tra sfruttati e
sfruttatori.

Noi, così come i nostri padri e i nostri nonni ieri, stiamo e staremo
sempre dalla parte degli sfruttati.

Coordinamento associazione politico – culturale “Graziella Riga”

L’episodio accaduto nei giorni scorsi sul lungomare di Falerna è agghiacciante. Quel clima di intolleranza e violenza, di cui purtroppo la cronaca nazionale ci restituisce ogni giorno casi in tutto il Paese, fa vittime anche sul nostro territorio. E’ il segnale che non dobbiamo abbassare la guardia! E non possiamo abbassare la guardia neppure di fronte  alle parole  e agli slogan che alimentano forme di intolleranza e razzismo. Siamo vicini alle vittime di questo terribile episodio e condanniamo ogni forma di intolleranza e violenza.  Interroghiamoci  tutti su quello che sta accadendo sempre più frequentemente davanti ai nostri occhi e facciamo fronte comune contro parole e gesti che sono sintomo di un pericolo arretramento culturale e civile per tutto il Paese.. Intolleranza e razzismo non hanno cittadinanza nella nostra terra! I calabresi non sono quelli descritti con quella frase inqualificabile dell’aggressore: è una terra che ha nel suo dna accoglienza, ospitalità e solidarietà.

GIUSEPPE D’IPPOLITO

«Condanno la violenza in tutte le forme e mi impegno perché sia sostituita dal
dialogo, intanto politico, dalla solidarietà e dall’emancipazione economica, culturale
e sociale». Lo dichiara il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito a proposito della recente
aggressione a sfondo razzista contro un cittadino dominicano verificatasi a Falerna,
in provincia di Catanzaro. «Si è trattato – aggiunge il parlamentare 5stelle
– di una brutta pagina per la Calabria, terra in cui da sempre convivono pacificamente
più culture e tradizioni in ogni angolo, come peraltro dimostra l’esistenza di diverse
minoranze linguistiche e religiose e la perfetta integrazione, spontanea e datata,
di persone provenienti dall’Africa, dall’Europa dell’est e dall’Asia». «Alla Calabria
e al resto dell’Italia non servono – rimarca il deputato – le accuse strumentali,
per fortuna circoscritte, di esponenti politici contro l’attuale governo, tese a
creare il nemico, il mostro da combattere e la causa di simili episodi, inaccettabili
e riconducibili alla follia di singoli. Si sta superando la misura con una grande
e palese menzogna, quella di addossare le responsabilità di fatti del genere a chi
ha il mandato e il dovere di governare per il bene comune, in un contesto mutato
dal capitalismo globale, vero male dell’umanità » . « L’odio razziale – conclude
D’Ippolito – non sia alimentato da nessuno per via politica e mediatica. Prendiamo
esempio dalle parole di papa Bergoglio, che, ricordando la spiritualità di Francesco
d’Assisi, ci ha invitato a vivere insieme superando le logiche, dominanti e disumane,
della speculazione e della distruzione dell’ambiente, nostra casa comune. Oggi più
che mai la lotta deve essere contro la povertà e le diseguaglianze, prodotte da
modelli di crescita sbagliati e dalla persuasione più o meno occulta dei vari apparati,
anche politici, di quei poteri finanziari ed economici che per proprio utile avversano
le regole e i princìpi della democrazia».

CGIL CATANZARO/LAMEZIA

È veramente deplorevole l’aggressione razzista avvenuta l’altra sera a Falerna nei confronti di un cittadino domenicano e di alcuni suoi familiari. Il clima di odio che si sta scatenando nel Paese rischia di alimentare, e accentuare, una cultura sciovinista exenofoba che stigmatizziamo con fermezza.

Siamo in presenza di atteggiamenti che stridono con la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità che la stragrande maggioranza del popolo calabrese possiede. Occorre reagire per fronteggiare questa offensiva deleteria e costruire da subito un argine con tutte le forze sane e democratiche che non si riconoscono in questi atti di violenza.

La nostra azione costante continuerà in modo adeguato con iniziative appropriate per fronteggiare questa repellente recrudescenza di intolleranza. Esprimiamo la nostra vicinanza e concreta solidarietà alle vittime di questa incivile aggressione e auspichiamo che chi di competenza si attivi per garantire l’incolumità e la sicurezza di tutti i cittadini attraverso un più stringente controllo e presidio del territorio evitando così alla Calabria di precipitare nel baratro di un anacronistico far west.