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Va bene l’etilometro anche della Polizia Locale, ma si rispetti l’igiene

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Lo “Sportello dei Diritti” si è sempre battuto per la sicurezza stradale
e contestualmente per il rispetto delle garanzie previste dalle normative a tutela
degli automobilisti.

Quindi, ben venga l’etilometro anche in dotazione alla Polizia Locale se serve ad
imprimere una svolta contro l’abuso di alcol alla guida. Tuttavia i metodi usati
per la rilevazione del tasso alcolemico devono rispettare non solo norme e regolamenti,
ma non devono mettere a repentaglio l’igiene personale di chi si sottopone spontaneamente
all’esame in questione.

Ecco perchè ci pare opportuno segnalare quanto accaduto ieri sera a Lecce dove il
furgone e una pattuglia della Polizia Municipale si era appostato nel bel mezzo di
via Taranto, importante arteria cittadina anche per la presenza di numerosi locali
e ritrovi frequentati da ogni tipo di pubblico, specie per quanto riguarda la presenza
di ristoranti e trattorie, per testare il nuovo etilometro elettronico da poco acquistato
dall’amministrazione cittadina. Strada ideale, quindi, per beccare uno dopo l’altro
automobilisti alticci e comminare sanzioni per chi supera i livelli previsti dal
codice della strada.

Sin qui, scelta condivisibile, ma è lo strumento utilizzato che ha lasciato non
poche perplessità a chi è stato effettuato il test: si tratta di uno stretto cilindro
giallo al quale l’agente intimava a soffiarvi dentro con il sommesso invito ad evitare
di appoggiare la bocca. Cosa praticamente impossibile, perchè la forma dell’oggetto
e la scelta di far soffiare all’interno dell’abitacolo, tra finestrino e strada,
nei fatti spingeva uno dopo l’altro gli automobilisti ad appoggiare le labbra quando
l’imboccatura non prevede ausili “usa e getta” ma un cono nero fisso.

Tra tanti modelli di alcoltest in dotazione delle forze di polizia stradale, quindi,
proprio quello che garantisce meno l’igiene di chi è sottoposto all’esame doveva
essere acquistato, si chiede Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti
[2]”? Che, dunque, invita il Comando di Polizia Municipale del capoluogo a trovare
un’alternativa che rispetti l’igiene personale di chi si sottopone alla verifica
del tasso alcolemico.