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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Unipolsai tiene fede all’impegno e licenzia in tronco 26 dipendenti La prima volta in Italia che una compagnia assicurativa procede alla messa in mobilità collettiva. Una vergogna per Unipolsai, una vergogna per il governo che avalla queste politiche di smantellamento del diritto del ed al lavoro anche in settori sinora immuni da scelte umilianti per i lavoratori con la compiacenza dei sindacati confederali

Unipolsai tiene fede all’impegno e licenzia in tronco 26 dipendenti La prima volta in Italia che una compagnia assicurativa procede alla messa in mobilità collettiva. Una vergogna per Unipolsai, una vergogna per il governo che avalla queste politiche di smantellamento del diritto del ed al lavoro anche in settori sinora immuni da scelte umilianti per i lavoratori con la compiacenza dei sindacati confederali
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Ed alla fine sono arrivati. Erano stati annunciati per la prima volta nel settore
delle assicurazioni i primi licenziamenti collettivi della storia ed Unipolsai ha
voluto tenere fede alla promessa con l’avallo di un accordo sindacale sottoscritto
dalle sigle delle organizzazioni confederali e repsinto fermamente da soli due sindacati
autonomi FNA e SNFIA. 26 dipendenti della compagnia, 26 padri di famiglia, sono stati
letteralmente messi alla porta “scortati” dalla security con un trattamento che
non ha mai riguardato neanche i dipendenti infedeli e macchiatisi delle peggiori
infedeltà.Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,
che di seguito riporta il comunicato dei due unici sindacati che non si sono genuflessi
alla compagnia notoriamente vicina alla maggioranza dell’attuale governo, Unipolsai
si macchia della peggiore onta così come l’attuale esecutivo che avalla queste
politiche di smantellamento del diritto del ed al lavoro anche in settori sinora
immuni da scelte umilianti per i lavoratori con la compiacenza dei sindacati confederali
che hanno segnato uno dei momenti più tristi delle relazioni sindacali in ambito
assicurativo.Risulta, quindi, emblematico il comunicato congiunto di FNA e SNFIA
che ben rappresenta a che livello si è giunti con le politiche del governo Renzi
che ha dato il là ad una sorta di “/rompete le righe/”, proprio a partire dalla
compagnia già bollata come l’assicurazione “/delle coop rosse/”, con probabili
ricadute anche negli altri gruppi assicurativi che ora avranno campo libero nel procedere
a scelte analoghe se i lavoratori e le loro rappresentanze non avranno il coraggio
di avvieranno una stagione unitaria di lotta e di ferma opposizione.

* *“/La tristissima vicenda dei licenziamenti collettivi non poteva avere un epilogo
peggiore!/

/Infatti ieri si è consumato l’ultimo atto della procedura dei licenziamenti,
conseguenti all’accordo di inversione dei criteri sottoscritto dalle Organizzazioni
Confederali, che prevedeva il licenziamento di 26 dipendenti ex Legge 223/91 dopo
l’attivazione di una procedura finalizzata a scardinare il principio della volontarietà,
peraltro utilizzando come pretesto un settore importante e sofferente come è quello
dei Sinistri./

/L’Azienda, convocando i colleghi interessati dalla procedura “per comunicazioni
inerenti il rapporto di lavoro”, ha consegnato la lettera di licenziamento “con
effetto immediato” impedendo qualunque assistenza sindacale, negando l’ingresso
nei colloqui ai rappresentanti presenti (tranne un caso dopo forte insistenza di
una collega)./

/Sono stati licenziati anche colleghi in malattia, nonostante ciò sia in pieno contrasto
con la normativa vigente./

/La “procedura” imposta dall’Azienda ha obbligato i colleghi ad abbandonare
immediatamente il luogo di lavoro, addirittura scortati dal servizio di sorveglianza,
consentendo il solo ritiro degli effetti personali./

/Tale comportamento , non è stato riservato a dipendenti che hanno commesso gravi
illeciti e che vengono licenziati in tronco ma è stato messo in atto con colleghi
che per tutta la vita hanno lavorato fedelmente ed onestamente per l’Azienda./

/Ciò risulta gravemente offensivo per coloro che ne sono stati destinatari e denota
un atteggiamento arrogante da parte dell’Azienda che ha agito in totale dispregio
dei valori enunciati nel codice etico aziendale./

/Si conclude in questo modo la procedura di licenziamento dei 26 colleghi, fortemente
voluta dall’Azienda, basata su un presupposto ingiusto ed ingiustificato in un
Gruppo che dichiara – grazie all’impegno dei propri dipendenti – diverse centinaia
di milioni di utile ed annuncia investimenti per circa 300 milioni di euro per la
costruzione del primo polo alberghiero italiano./

/Le misure riorganizzative poste in atto dall’Azienda non hanno tra l’altro generato
i risultati complessivamente attesi ed evidenziano una marcata flessione degli incassi
ed inefficienze in vari settori aziendali./

/Non dimentichiamo inoltre l’annunciata chiusura di un significativo numero di
centri di liquidazione sinistri che comporterebbe un peggioramento del servizio offerto
ai clienti e notevoli disagi ai colleghi interessati che in alcuni casi dovrebbero
trasferire la propria residenza./

/Rammentiamo che in tutte le imprese del comparto assicurativo il principio della
volontarietà ha consentito di gestire tutte le ristrutturazioni del settore, che
hanno interessato migliaia di lavoratori ed hanno evitato licenziamenti collettivi
e trasferimenti coatti./

/Una grave preoccupazione nasce dalla ventilata mancata partecipazione del Gruppo
Unipol alle trattative per il rinnovo del CCNL ANIA: ci chiediamo come tale comportamento,
ove confermato, possa conciliarsi con gli impegni contenuti nella lettera del 29
dicembre 2014 nella quale il Gruppo dichiarava “la propria volontà politica”
di continuare ad applicare il CCNL./

/Il comportamento di UnipolSai, che da sempre proclama di riservare una particolare
attenzione ai propri lavoratori e alle ricadute sociali, appare ancora più grave
vista la storica appartenenza della compagnia al Mondo cooperativo: questo non può
che essere il preludio di un piano industriale con il quale l’azienda pretenderà
di avere un potere assoluto sui lavoratori, se non adeguatamente contrastata dalle
organizzazioni sindacali./

/Da parte nostra, come organizzazioni sindacali autonome del settore, abbiamo sempre
lottato e continueremo a farlo per salvaguardare la dignità e i diritti di tutti
i lavoratori e non ci piegheremo alla volontà dell’Azienda di disporre con arroganza
del destino e della professionalità di migliaia di dipendenti/