Unical, soddisfazione del rettore Crisci per il pronunciamento dell’Anvur a favore del prof. Dalena
Giu 30, 2014 - redazione
Infondato l’esposto di 38 candidati all’abilitazione scientifica nazionale
Unical, soddisfazione del rettore Crisci per il pronunciamento dell’Anvur a favore del prof. Dalena
Infondato l’esposto di 38 candidati all’abilitazione scientifica nazionale
Più che una strumentalizzazione, un caso montato ad arte, privo di qualunque fondatezza giuridica e scientifica.
Ci ha pensato il MIUR, con una nota firmata dal prof. Marco Mancini, Capo Dipartimento per l’Università, l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e per la Ricerca, a fare chiarezza sulla vicenda che nei mesi scorsi aveva coinvolto il prof. Pietro Dalena, ordinario di Storia medievale dell’Università della Calabria, il cui curriculum, secondo un esposto presentato lo scorso inverno da 38 candidati all’abilitazione scientifica nazionale, non avrebbe avuto i requisiti richiesti.
In particolare, il docente dell’Unical era stato accusato di aver “gonfiato” il proprio curriculum e di essersi indebitamente appropriato di lavori altrui, rendendo così più agevole il suo ingresso nella Commissione nazionale di valutazione per gli aspiranti professori associati delle università italiane.
Alla decisa reazione del prof. Dalena nell’immediatezza dei fatti, accompagnata dall’annuncio di voler tutelare nei modi e nelle forme previsti dalla legge la propria onorabilità e il proprio prestigio scientifico e accademico, era seguita l’istruttoria dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, richiesta dal MIUR e finalizzata a verificare la validità della costituzione della suddetta Commissione per l’abilitazione scientifica per il settore concorsuale 11/A1 Storia Medievale.
Gli approfondimenti condotti dall’Agenzia hanno confermato che il prof. Pietro Dalena supera ampiamente i requisiti di qualificazione scientifica previsti dall’allegato B del DM n. 76/2012, smentendo i presupposti sui quali era maturata la denuncia da parte degli aspiranti all’abilitazione scientifica nazionale.
Al prof. Dalena sono state riconosciute tre monografie ad autore unico: “Dagli itinera ai percorsi. Viaggiare nel Mezzogiorno medievale”, Bari, Adda (2003); “Passi, porti e dogane marittime dagli Angioini agli Aragonesi”, Bari, Adda (2007); e “Minima medievalia”, Bari, Adda (2012) e ben 43 pubblicazioni nella categoria Articoli su rivista e capitoli di libro.
Un “corpus” scientifico qualificato e consistente che non è stato in alcun modo inficiato dall’eliminazione di due curatele dal calcolo delle pubblicazioni prodotte dallo stesso docente ma, soprattutto, non ha modificato la valutazione complessiva dei suoi lavori grazie ai quali il prof. Dalena ha superato due delle tre mediane del settore concorsuale di riferimento.
La comunicazione del MIUR è stata accolta con soddisfazione dal diretto interessato, che ha confermato l’intenzione di procedere legalmente nei confronti dei firmatari del citato esposto, e dal Rettore dell’Università della Calabria, prof. Gino Mirocle Crisci, che ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Alla nostra certezza, manifestata immediatamente, che il collega prof. Dalena avrebbe agevolmente dimostrato l’infondatezza delle responsabilità cui era stato chiamato a rispondere, fa seguito oggi l’autorevole pronunciamento dell’Anvur, che si determina definitivamente, nel senso da noi sempre indicato, della piena e incontestabile qualificazione scientifica del prof. Dalena. L’esito favorevole degli accertamenti condotti dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, tuttavia, non può esimerci dallo stigmatizzare un’iniziativa apparsa subito strumentalmente concepita e messa in pratica, le cui inevitabili ripercussioni mediatiche hanno danneggiato anche l’Università della Calabria. Il pronunciamento favorevole al prof. Dalena, e all’Ateneo di cui è apprezzato docente, ci rallegra perciò consentendoci di archiviare una spiacevole vicenda che non ha certamente giovato alla tutela dei superiori interessi scientifici di cui l’istituzione Università deve essere sempre custode ed espressione”.