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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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“Una palestra da sballo”, liceo “Pizi” simula processo Argomento del dibattito: il consumo tra i giovani di sostanze stupefacenti

“Una palestra da sballo”, liceo “Pizi” simula processo Argomento del dibattito: il consumo tra i giovani di sostanze stupefacenti
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di Marilea Ortuso

Il giorno 24 Marzo, presso il Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, gli studenti di alcune classi Terze dell’Istituto d’Istruzione Superiore “N.Pizi” di Palmi hanno messo in atto la simulazione di un processo vero, scegliendo tra i tre copioni proposti dal Tribunale dei Minori di Catanzaro. Quest’anno, la scelta è andata al copione “Una palestra da sballo”, selezionato dalla Prof.ssa Referente Marilea Ortuso, in collaborazione con la docente Maria Bonfiglio. Attuale e pregante l’argomento di fondo del processo simulato: il consumo, tra i giovani, di sostanze stupefacenti, con i suoi risvolti dannosi sul piano della salute fisico-psichica, sociale e, non in ultimo, su quello economico.

Questo è, infatti, il secondo anno in cui il Liceo “Pizi”, nella persona della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci, abbraccia il Progetto di Legalità proposto per le scuole, avendo riscontrato una ricaduta pienamente positiva sulla formazione degli studenti con la partecipazione nell’anno scolastico precedente. “ Anche quest’anno ci siamo lasciati trascinare dalla simulazione di un Processo vero, perché è solo lavorando sul campo di determinate tematiche che si riesce ad indirizzare i giovani ad imboccare la strada giusta, evitando deviazioni di crescita umana che conducono ai margini della vita sociale, rovinando quasi sempre la serenità psicofisica, propria in questa fascia di età. Calzare delle parti sceniche, approfondire i danni non sempre manifesti che si ripercuotono sulla psiche a lunga durata, approfondire la macchina giudiziaria che si muove nella direzione dei minori è una buona palestra per avvertire i giovani sul male da cui tenersi lontano”.

Queste le parole della Dirigente, promotrice del Progetto e convinta assertrice che determinate tematiche debbano passare attraverso i canali della scuola “dove spesso il confronto tra coetanei trascina facilmente nella direzione sbagliata, specialmente tra i giovani meno pronti a resistere alle tentazioni di un mondo fatto solo di fumo”.
La pianificazione della simulazione ha previsto attività di lavoro pomeridiano per la selezione dei ruoli da distribuire agli studenti aderenti all’iniziativa, di prove di recitazione e di piccole modifiche al copione medesimo, ma si è anche arricchito di approfondimenti specifici in ambito giuridico minorile, grazie all’intervento di Giudici Onorari, in particolare della Dottoressa Roberta Mallamaci, della Dottoressa Annunziata Campolo e del Dottor Nicola Giordano. Essi, infatti, in un incontro propedeutico con gli studenti, hanno parlato del Processo minorile, dei danni cerebrali causati dall’assunzione di cannabinoidi, specialmente se assunti in giovanissima età, quando la corteccia cerebrale è ancora in formazione; hanno, inoltre, presentato con alcune slide i danni che le droghe producono sul sistema psicofisico di chi ne fa uso. Un incontro amicale, grazie alla delicatezza con cui i Giudici Onorari hanno presentato le diverse tematiche inerenti al tema in oggetto; sereni gli studenti che hanno potuto ascoltare e soprattutto chiedere informazioni su una piaga sociale sempre più dilagante.

Al di là dell’iniziale divertimento della messa in scena per la simulazione del Processo, in corso d’opera gli studenti si sono impegnati a dare il massimo, percependo il disagio giovanile di chi viene colto in flagranza di reato ed entrando nella parte di ogni personaggio. Tante dinamiche che, incrociandosi in orario pomeridiano di per sé informale e in lavori di squadra, hanno consentito di raggiungere il successo nella performance, pienamente apprezzata in Aula di Tribunale dei Minori di Reggio Calabria dai Giudici presenti alla rappresentazione.
Colti pienamente i messaggi insiti nelle parti recitate e la finalità del progetto medesimo che sono quelli di diffondere tra i giovani la prevenzione dalla trappola dell’uso di sostanze stupefacenti.