Riceviamo e pubblichiamo
Sono la madre di una bimba affetta da una gravissima patologia, la bimba ha 14 anni e tra alti e bassi siamo riusciti a cavercela egregiamente con tanto amore e tanta dedizione. Qualche tempo fa è stata ricoverata nella tip del policlinico di Messina.. Grazie a Dio siamo usciti vittoriosi, ma le sue condizioni cliniche sono molto cambiate; lei soffre di una malattia silenziosa che arriva all’improvviso. Come un fulmine a ciel sereno..Come un temporale d’estate… Come una scossa di terremoto…E , una scossa di terremoto, si può prevenire ma non si può prevedere! E così non so quando arrivi e soprattutto non so quando andrai via e allora non posso far altro che aspettare. Aspetto che passi… con gli occhi lucidi e sbarrati e il cuore in gola che batte più forte che mai… tenendoti la mano… guardando l’orologio, una confezione di Valium e poi il telefono. Ripetutamente. L’unica cosa che posso fare, terrorizzata e disarmata, ogni volta come se fosse la prima… è aspettare e sperare che la scossa passi e non lasci macerie fuori e dentro di te… l’unica cosa che posso fare è raccontare a te che invece non sai, come si chiama il nostro nemico… e chiederti di non lasciarmi solo in questa battaglia… di starmi vicino e non aver paura perché se riesci a mantenere la calma potresti salvare la sua vita, la nostra.
Dopo questo maledetto covid tante altre cose sono cambiate come la gestione quotidiana della piccola, che è esclusivamente a carico della famiglia.quindi quello che oggi io chiedo come madre per salvaguardare la salute mentale degli altri miei figli è di poter realizzare un progetto di vita per la mia piccola alleviando così la famiglia e garantendo la giusta figura professionale alla bambina.
Confido nella sensibilità delle istituzioni preposte per dare garantire il prima possibile questo progetto di vita.