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Un pool di magistrati indaga sulla scomparsa del “Nano” | Approdo Calabria
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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Un pool di magistrati indaga sulla scomparsa del “Nano”

Un pool di magistrati indaga sulla scomparsa del “Nano”

| Il 26, Giu 2013

Dopo la scomparsa dell’ex pentito Nino Lo Giudice e la presentazione di un suo memoriale in cui ritratta ogni dichiarazione, la magistratura catanzarese ha costituito un gruppo di lavoro coordinato dal procuratore Lombardo e dall’aggiunto Borrelli. I magistrati della Dda di Catanzaro stanno lavorando a ritmo serrato e sulle attività in corso viene mantenuto il massimo riserbo

Un pool di magistrati indaga sulla scomparsa del “Nano” 

Dopo la scomparsa dell’ex pentito Nino Lo Giudice e la presentazione di un suo memoriale in cui ritratta ogni dichiarazione, la magistratura catanzarese ha costituito un gruppo di lavoro coordinato dal procuratore Lombardo e dall’aggiunto Borrelli. I magistrati della Dda di Catanzaro stanno lavorando a ritmo serrato e sulle attività in corso viene mantenuto il massimo riserbo

 

CATANZARO – Un pool di magistrati coordinati dal procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, indaga sulla vicenda di Antonino Lo Giudice, il pentito della ‘ndrangheta scomparso il 5 giugno scorso dalla località protetta dove si trovava agli arresti domiciliari. I magistrati della Dda di Catanzaro stanno lavorando a ritmo serrato e sulle attività in corso viene mantenuto il massimo riserbo. Lo Giudice al momento dell’allontanamento dalla località protetta ha fatto recapitare a due avvocati reggini un memoriale nel quale ritratta tutte le sue dichiarazioni sostenendo che la sua collaborazione con la giustizia è stata decisa dopo aver subito pressioni da alcuni magistrati di Reggio Calabria.
Sulle vicende collegate all’allontanamento di Lo Giudice indaga anche la Procura di Perugia. Proprio ieri i giudici della Corte d’appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado per Lo Giudice a 6 anni e 4 mesi per la stagione delle bombe e le intimidazioni ai magistrati reggini del 2010. Se per la sentenza d’appello non sarà presentato ricorso in Cassazione la condanna diventerà definitiva.