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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Umanesimo giuridico e cattolico A Rossano avvocati e diocesi a confronto sul ruolo sociale della persona

Umanesimo giuridico e cattolico A Rossano avvocati e diocesi a confronto sul ruolo sociale della persona
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ROSSANO (Cs) – In un secolo in cui il concetto di
Umanesimo ha smarrito il suo reale significato tra la confusione dei
linguaggi e dell’interpretazione, finendo per indicare una generica
preoccupazione per la vita umana, si è andata delineando un’altra immagine,
che è quella proposta dalla scienza, dell’uomo come “macchina biologica”.
All’incontro tra impostazione giuridica e costruzione cattolica, e la
possibilità di riscontrare punti di contatto tra i due modi di osservare la
realtà, fa da contromisura la contestuale constatazione della presenza di
molteplici elementi di divergenza tra le due visioni del mondo. In
particolare, l’ambito dei rapporti familiari e la sfera delle relazioni di
mercato evidenziano un approccio del diritto ai problemi emergenti in
chiave autonoma rispetto alla riflessione etico-cattolica.

Sono queste le riflessioni emerse nel corso del Seminario di studio sulle
convergenze e le differenze tra Umanesimo Giuridico e Umanesimo cattolico
promosso dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani – sezione Rossano, in
partnership con la Diocesi Rossano – Cariati e con il patrocinio
dell’Ordine degli avvocati di Castrovillari – Città di Rossano, tenutosi lo
scorso sabato 23 Maggio 2015, nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino.
All’evento, in preparazione al V Convegno Ecclesiale “In Gesù Cristo il
nuovo umanesimo” che si svolgerà a Firenze tra il 9 e il 13 novembre 2015,
hanno partecipato, coordinati dal *Presidente UGCI Rossano*, *Graziella
Guido*: il Presidente centrale dell’UGCI, *Francesco D’Agostino*; la
Prof.ssa *Anna Lasso, docente di diritto privato presso l’Unical*; il
*Presidente
Onorario, Avv. Michele Marincolo; *il consulente delegato *Mons.
Pino Mustaro, *nonchè l’Arcivescovo della Diocesi Rossano – Cariati, *S.E.
Mons. Giuseppe Satriano, il quale ha espresso apprezzamento per
l’iniziativa, auspicando un cammino comunitario condiviso.*

Nella crisi degli umanesimi tradizionali – ha sottolineato il Presidente
della sezione locale Avv. *Guido* – la Chiesa appare oggi tesa a proporne
uno fondato sull’incontro dell’uomo con Gesù Cristo. Una nuovo concetto di
umanesimo fondato sul superamento di quella falsa idea di autonomia che
induce l’uomo a concepirsi come un io completo in se stesso. Laddove invece
diventa io nella relazione con il tu e con il noi e nella sua relazione con
Dio. In questo conflitto di immagini contrastanti di questo secolo, la
parola “umanesimo” si è andata svuotando di significato ed ha finito per
indicare una generica preoccupazione per la vita umana, sottoposta a
problemi di tutti i tipi e ormai esposta al pericolo di una catastrofe
globale. In questo panorama si è andata delineando un’altra immagine
dell’essere umano che è quella oggi dominante, ovvero quella dell’uomo come
“macchina biologica”, immagine proposta dalla scienza.

Nella fase del convinto riconoscimento della primazia della persona umana
nel sistema – ha evidenziato il Prof.* D’Agostino* – si attua l’incontro
tra impostazione giuridica e costruzione cattolica. Tuttavia, alla
possibilità di riscontrare punti di contatto tra i due modi di osservare la
realtà fa da contromisura la contestuale constatazione della presenza di
molteplici elementi di divergenza tra le due visioni del mondo: in
particolare, l’ambito dei rapporti familiari e la sfera delle relazioni di
mercato evidenziano un approccio del diritto ai problemi emergenti in
chiave autonoma rispetto alla riflessione etico-cattolica. I temi della
procreazione medicalmente assistita, della maternità surrogata, delle
convivenze more uxorio, delle unioni tra omosessuali, del divorzio,
dell’aborto sono emblematici di una tendenza del diritto a discostarsi
dall’impostazione propria del cattolicesimo.

Il collegamento tra umanesimo giuridico e umanesimo cattolico – ha aggiunto
in conclusione la *Prof.ssa Lasso* – ovvero tra norma e principi della
morale cristiana, si manifesta all’indomani dell’entrata in vigore della
Costituzione, la quale, propugnando il valore basilare della persona umana,
scardina le concezioni produttivistiche di una società fino ad allora
ispirata alla solidarietà economica, tesa all’attuazione dell’interesse
superiore della nazione. La massima produttività, la efficienza,
l’autosufficienza dei mezzi finanziari hanno rappresentato, per lungo
tempo, le finalità alle quali doveva tendere l’azione umana, in una
prospettiva di irragionevole mortificazione dei diritti fondamentali
dell’individuo e del valore della dignità. La meditata riflessione sulla
irrinunciabilità della dimensione di dignità della persona si pone a
fondamento della ricostruzione di un nuovo sistema, sempre più aperto alla
depatrimonializzazione dei rapporti privatistici.