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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Uil Scuola: “Patto per il sud: zero per l’infanzia” "77 milioni per opere in investimenti strategici per la città di Reggio Calabria, ma nemmeno un euro per la prima infanzia"

Uil Scuola: “Patto per il sud: zero per l’infanzia” "77 milioni per opere in investimenti strategici per la città di Reggio Calabria, ma nemmeno un euro per la prima infanzia"
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Abbiamo spulciato con attenzione le schede degli interventi previsti dal “Patto per il Sud”per la città di Reggio Calabria con la speranza di ritrovare perlomeno una proposta indirizzata alla realizzazione di nuove strutture per i servizi della prima infanzia ma, pur avendo ritrovato una dotazione finanziaria di 77 milioni di euro,nessuno tra i molteplici interventi elencati è finalizzato ai bambini e alle bambine da zero a tre anni.

Eppure i servizi educativiesistenti nella città sono lontani dall’assicurare ai bambini del territorio comunale la possibilità di frequentare un nido d’infanzia sin dai primi mesi di vita, rendendo oltremodo difficoltoso alle famiglie la risoluzione di tutte le problematiche connesse alla conciliazione tra vita familiare e lavoro. Se le risorse comunali e le prospettive del futuro non sono di certo favorevoli all’aumento della percentuale di presa in carico dei servizi, rispetto al numero dei posti disponibili,è quantomeno paradossale che non si utilizzino le opportunità offerte dalle risorse statali per colmare in parte quel gap strutturale esistente sul piano dell’offerta, che al momento, assicura solo una copertura del 2.2 % rispetto all’utenza potenziale.

Ciò significa che solo 2 bambini su 100 hanno la possibilità di frequentare un asilo nido, proprio mentre lo Stato,attraverso la Legge 13 luglio 2015 n. 107,proponein campo nazionale un nuovo scenario che esclude i servizi educativi per l’infanzia dai cosiddetti servizi a domanda individuale e richiedeai Comuni la tutela di un servizio, oggi ormai riconosciuto essenziale, atto agarantire un numero di posti stimabile in percentuale,nel rispetto degli indirizzi Europei, perlomeno nel 33%dell’utenza potenziale.Atteso che il Comune di Reggio Calabria ha 4608 bambini,ricadenti nella fascia zero tre anni,quanto sopra significa per l’Ente garantire in futuro un sistema integrato pubblico-privato di servizi educativi con almeno 1.500 posti rispetto agli attuali 135.

L’analisi e le riflessioni sugli interventi riportati nel “Patto per Reggio Calabria” evidenziano come, quantomeno per il settore del sociale, lescelte operate dall’Amministrazione non sono state frutto di un processo di elaborazione condivisa tra istituzioni, forze sociali e cittadini e indicano che le priorità assegnate non hanno tenuto conto delle esigenze e del fabbisogno della popolazione in materia di servizi per l’infanzia,soprattutto rispetto alla necessità di realizzare nuove strutture educative intese quali opere strategiche indispensabili per un’ottimale sviluppo delle nuove generazioni.

I nidi d’infanzia e i servizi integrativi appartengono a quel settore, riconosciuto essenziale, non solo per la qualità della vita dei piccoli cittadini ma anche per la formazione di quel fattore di competitività proprio di una economia avanzata, ossia il fattore umano.

Non è pensabilecontinuare ad avere una visione del futuro di questa città senza considerare ilpotenziamento dei servizi rivolti ai più piccoli. In tale direzione, di certo, non può essere sufficiente il raggiungimento degli obiettiviminimi indicati nei piani di interventi connessi alle risorse del piano di azione e coesione. La riapertura dei due nidi comunali, quando avverrà, garantirà alla città un numero di posti pari a quelli già disponibili vent’anni fa, in un tempo in cui questi servizi erano calibrati su una funzione prettamente assistenziale e poco educativa. Programmare il futuro limitandosi agarantire la copertura di soli 135 posti,per una città come Reggio Calabria,non rappresenta di certo un potenziamentoma significa non comprendere che i servizi all’infanzia sono palestre di opportunità, una sfida del futuro su cui investire, uninvestimento sociale e pedagogico nella prima infanzia, fondamentale per influenzarepositivamente gli esiti del corso della vita degli attuali piccoli cittadini.

E’ certo che la città attraversa un futuro difficile, legato alle scarne risorse disponibili,e che già a partire dall’anno educativo 2017/2018 (quando non saranno più disponibili i finanziamenti del Pac infanzia) l’Amministrazione Comunale dovrà probabilmente utilizzare risorse proprie per il mantenimento dei servizi esistenti (occorreranno 1.350.000,00 euro/anno per 135 posti), ci chiediamo quindi come potranno essere realizzati nuovi posti nei servizi educativi se non si utilizzano le risorse strategiche dello Stato?

Da questa breve analisi ne discende quindi che i responsabili delle scelte e delle decisioni che influenzano il futuro dei bambini della città di Reggio Calabria, al momento, non pongono in cima all’elenco delle loro priorità i temi che riguardano la prima infanzia e pertanto hanno deciso di non utilizzare le opportunità offerte dal Governo centrale con il “Patto per Reggio” per implementare l’attuale tasso di copertura dei servizi educativi per la prima infanzia.

Non vogliamo continuare a sentirci dire dalle istituzioni che “non ci sono soldi”, sarà anche vero, ma ciò non può rappresentarela giustificazione di “tutto” o il limite assoluto per la necessaria crescita dei servizi. Mentre la mancanza di idee, di capacità progettuale, di programmazione, di corretto utilizzodelle risorse strutturali disponibili, comporta certamente la perdita ingiustificata di risorse (come già avvenuto sul fronte delle somme finanziate al Comune di Reggio Calabria con il secondo riparto del Pac infanzia, con una perdita di 966.650,58 euro)e rappresenta, questo si, il vero grande limite di cui la politica reggina,prima o poi, dovràrisponderne anche ai piccoli cittadini.

La Uil scuola di Reggio Calabria, sezione paritaria e privata, chiede pertanto agli “attori della Politica reggina” e ai “Dirigenti di settore” maggiore attenzione verso il fabbisogno di servizi educativi per la prima infanzia, attraverso l’assunzione quantomenodi una priorità equivalente rispetto agli altri temi strategici,portando i diritti dei bambini al centro delle politiche pubbliche e del futuro della città.

Ritorniamo a lanciare un appello al Sindaco della città affinché affidi una delega specifica ad un rappresentante delle istituzioni che possa essere un punto di riferimento formale e sostanziale e che si occupi esclusivamente di infanzia. L’assenza di questa figura non consente di utilizzare bene i fondi disponibili e di conseguenza si perdono opportunità, perché le competenze spalmate tra politica,dirigenti, funzionari degli uffici e mondo dell’associazionismo si perdono in una filiera non coordinata.

Il futuro della nostra città è nelle vostre mani è importante che gli attori delle istituzioni sappianomanifestare un vero interesse pubblico attorno al tema dell’infanzia e che riescano a pianificarei servizi pensandoai bambini come soggetti di diritto e cittadini attivi della nostra città.

Attendiamo fiduciosi risposte dai rappresentanti istituzionali!

Uil Scuola RC paritaria e privata