Gli internauti italiani si fanno truffare più spesso da pirati informatici rispetto
ad altri e diffondono di conseguenza una gran quantità di spam. Lo rileva una classifica
mondiale stilata dal fabbricante di antivirus Sophos concernente il secondo trimestre
2014 e pubblicata dalla Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione
MELANI in cui l’Italia si posiziona al 10° posto nel mondo. I proprietari imprudenti
di indirizzi elettronici hanno molto spesso rivelato spontaneamente il loro nome
utente e la password durante un attacco informatico. Internet sta diventando sempre
più un’arena in cui gli utenti reagiscono ad avvenimenti polarizzanti, specie
su argomenti di natura religiosa e politica e funge regolarmente da valvola di sfogo.MELANI,
che festeggia il suo decimo anniversario, constata che i cybercrimini sono rimasti
in questi anni perlopiù invariati ma i malviventi della rete si sono professionalizzati:
si è passati da “pirateria per piacere” a “pirateria con scopo di arricchimento”.Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” raccomanda prudenza nell’uso
della posta elettronica per evitare o almeno limitare il plagio di indirizzi e-mail.
Per i criminali, la capacità di sabotaggio si traduce, fra l’altro, nell’opportunità
di ricattare il gestore di un impianto.