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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Truffa contatori elettronici, Codici: “Se non sono scatole vuote allora mostrateci gli schemi elettrici”

“Per i consumatori pochi i diritti di replica. Se vuoi ottenere giustizia, aderisci anche tu alla class action Codici”

Truffa contatori elettronici, Codici: “Se non sono scatole vuote allora mostrateci gli schemi elettrici”

“Per i consumatori pochi i diritti di replica. Se vuoi ottenere giustizia, aderisci anche tu alla class action Codici”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Continua quella che può forse essere definita una delle bufale più importanti degli ultimi tempi: stiamo parlando dei 30 milioni di contatori elettronici che probabilmente non funzionano. Soni i contatori made in China, non omologati correttamente e mai certificati da un ente che garantisca veramente la misurazione del consumo effettivo. Chi tutela i consumatori, se i contatori fuori norma non leggono adeguatamente il consumo? E se finora i consumi pagati sono eccessivi rispetto a quelli effettivamente consumati, i cittadini verranno risarciti? Domande retoriche per Codici, che trova le sue risposte nell’avvio di un’azione di classe per risarcire i consumatori. Si ricordi che la cessione di energia elettrica è sottoposta a normative previste per le leggi metriche, la sua quantificazione, quindi, deve avvenire attraverso strumenti di misura legali. In poche parole: questi strumenti devono essere muniti di bolli e/o sigilli previsti, appunto dalla Legge, e rilasciati previa verificazione metrica. Ma quasi tutti i contatori di energia elettrica installati non rispettano questi requisiti! (sono esclusi quelli di tipo MID, di recente introduzione). “La situazione odierna descrive uno squilibrio di potere molto pesante tra distributori e semplici cittadini – commenta Giuseppe Salamone Segretario Regionale di Codici Calabria– In pratica, gli utenti non possono dimostrare il malfunzionamento del loro contatore, che verrà comunque sempre attribuito a problemi di lettura dei consumi. Sono infatti le stesse aziende che, nel momento della comunicazione di un malfunzionamento, si pongono come controllori del malfunzionamento senza affidarsi ad enti esterni, e senza tra l’altro elargire sufficienti informazioni”. “Sono scatole vuote questi contatori? I distributori, come Enel, ci mostrino le schede tecniche e ci dicano come mai, in casi di malfunzionamento, la colpa sembra sempre del consumatore! Vogliamo vedere certificazioni e schede tecniche!”.
Una domanda ora sorge spontanea, considerando contraffazioni, guasti e irregolarità: possiamo considerare il consumo stimato come una giusta misurazione di quanto effettivamente consumato dagli utenti? Decisamente no. I contatori elettronici, pagati dallo Stato e ricaricati sulle bollette dei cittadini, sembra abbiano portato solo confusione e disagi.
Codici annuncia che presenterà in tutta Italia esposti penali ed invita i consumatori ad inviare esposti individuali alla Guardia di Finanza, per auto denunciare il possesso di uno strumento non conforme alla legge. Per aderire alla class-action basta consultare il sito www.codici.org e rivolgersi allo sportello più vicino.
La Segreteria Regionale di Codici Calabria