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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Troppi “titoli” non fanno la qualità L'era dei "nè carne nè pesce"

Troppi “titoli” non fanno la qualità L'era dei "nè carne nè pesce"
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C’è la tendenza, del tutto “americana”, di inventare di sana pianta “mestieri” dal nulla. E’ una necessità determinata dall’inflazione di categorie professionali iperpopolate, come gli avvocati: l’era di “Mani Pulite” ha spinto stuoli di neodiplomati a seguire le orme del pool milanese e oggi vantano un curriculum all’ufficio di collocamento di tutto rispetto.

E’ del tutto evidente che si specializzano alle opportunità della new age coloro che non hanno ben ingranato nel proprio mestiere: altrimenti che motivo ci sarebbe di andare a parare in ripieghi? I ben affermati casomai si perfezionano nel proprio ambito: la qualità fa la differenza, non già la quantità.

Personalmente diffido di coloro i quali vantano “carte intestate” zeppe di titoli talmente differenti l’un con l’altro da risultare incredibili se non addirittura comici.

Esempio: sociologia, psicologia sociale e scienze delle comunicazioni sono i miei tre percorsi di formazione universitaria che fanno di me un “sociologo”. E’ sostanzialmente un percorso di perfezionamento unidirezionale e integrativo e, di conseguenza, credibile. Ma quando leggo di percorsi distanti anni luce l’un dall’altro non posso che sperticarmi dalle risate.

Per quanto resiliente, la mente ha delle predisposizioni naturali: la mente matematica, la mente sociale, ecc. Una “mente totale” è da guinness dei primati, e io diffido delle menti “geniali”. Per non parlare dei “professorati” che arbitrariamente volano: ci fosse un serio controllo sull’abuso di titoli sarebbe un’ecatombe! Ma si può sempre proporre…

Un suggerimento ai giovani studenti: la società ha bisogno di medici che siano medici, avvocati che siano avvocati, sociologi che siano sociologi e via discorrendo. Diffidate da chi vi induce ad immaginare che più titoli si hanno più si vale: fanno soltanto marketing alle vostre spalle, vendendovi fumo.

Un consiglio anche ai potenziali clienti: guardate le carte intestate, meno zeppe sono più affidabili sono!

Un mio amico critico d’arte, abbastanza affermato, il giorno che ci siamo ritrovati insieme ad una conferenza con correlatore un signore che aveva riempito il manifesto di titoli e sottotitoli mi ha suggerito: “Secondo me, poteva far risparmiare inchiostro, con la dicitura: né carne né pesce!”. Di ibridi si sta popolando la terra.