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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Trivellazioni nello Ionio: la IV Commissione consiliare contraria alle ricerche di idrocarburi nella Sibaritide

Il presidente Gallo: «Assurda la scelta del ministero. E dal Senato uno schiaffo alla Calabria». Protesta. Ferma e decisa. Ma anche reazione e mobilitazione istituzionale, per dare una soluzione legislativa al problema

Trivellazioni nello Ionio: la IV Commissione consiliare contraria alle ricerche di idrocarburi nella Sibaritide

Il presidente Gallo: «Assurda la scelta del ministero. E dal Senato uno schiaffo alla Calabria». Protesta. Ferma e decisa. Ma anche reazione e mobilitazione istituzionale, per dare una soluzione legislativa al problema

 

 

Il presidente della Quarta Commissione consiliare regionale “Ambiente e territorio”, Gianluca Gallo, reagisce così alla notizia dell’autorizzazione concessa dal ministero delle attività produttive ad una delle società che aveva presentato istanza per la ricerca di idrocarburi nel mar Ionio, consentendole di avviare ispezioni sottomarine in un’area estesa 64 chilometri, prospiciente il litorale della Sibaritide. «Il ministero, ignorando le chiare posizioni espresse dalla Regione, dagli enti locali e dalle associazioni produttive, oltre che da quelle ambientaliste da sempre in prima linea – afferma Gallo – ha deciso di procedere come se nulla fosse, in nome di un preminente interesse nazionale che fa a pezzi i diritti delle popolazioni calabresi e lucane. Un atteggiamento che va contro ogni logica, calpestando le più elementari norme democratiche, perciò intollerabile ed inaccettabile». Ma strali piovono anche sul Senato: «Nei mesi scorsi il Consiglio regionale calabrese, al pari di altre assemblee legislative regionali, aveva licenziato una proposta di legge, assegnata proprio al Senato, finalizzata a modificare l’impianto del Decreto Sviluppo e della legge del 1991 recante norme per l’attuazione del nuovo piano energetico nazionale, nella parte in cui si consente di dare inizio alle procedure autorizzative delle trivellazioni in mare senza aver preventivamente e necessariamente raggiunto un’intesa con le Regioni interessate». Prosegue Gallo: «L’inerzia del Senato impedisce ai territori di far sentire la loro voce. È indispensabile cambiar marcia e registro, affinchè le comunità locali possano diventare quanto meno compartecipi, in maniera determinante, di scelte riguardanti il loto avvenire». Motivi per i quali, annuncia Gallo, «la Quarta Commissione farà tutto quanto in suo potere, anche sul piano politico, per giungere ad una moratoria che consenta di garantire l’integrità ambientale delle coste calabresi e la vocazione naturale delle aree interessate. Nelle prossime ore chiederò un incontro urgente al presidente della Commissione ambiente del Senato ed al ministro dell’ambiente, ma sin da ora rivolgo un appello ai senatori eletti in Calabria ed a tutte le forze politiche, sociali ed economiche della regione, perchè tutti e ciascuno siano protagonisti di una battaglia di una civiltà che permetta alla Calabria di essere finalmente padrona ed artifice del proprio futuro».