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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Tripoli: due esplosioni vicino bunker del rais

Tripoli: due esplosioni vicino bunker del rais

Corte penale internazionale chiede arresto Gheddafi

Tripoli: due esplosioni vicino bunker del rais

Corte penale internazionale chiede arresto Gheddafi

 

(ANSA) BRUXELLES – Due esplosioni sono state udite stanotte nell’area di Bab al-Aziziya, residenza-bunker del colonnello Muammar Gheddafi a Tripoli. Una colonna di fumo bianco si è levata dalla zona subito dopo le due detonazioni, avvenute verso l’1:30, seguite dalle sirene delle ambulanze. Altre tre forti esplosioni avevano interessato ieri sera, verso le 20:00, la stessa area della capitale libica, da settimane sotto i raid della Nato.

CORTE PENALE INTERNAZIONALE CHIEDE ARRESTO. TRIPOLI: RICHIESTA ‘INCOERENTE’ E BASATA SU MEDIA – Il procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha chiesto un mandato di arresto contro Muammar Gheddafi per crimini contro l’umanità. La procura del Cpi ha raccolto ”prove dirette” e ”solide” dei crimini commessi da Gheddafi nel conflitto libico. ”Abbiamo prove enormi: siamo praticamente pronti ad andare al processo”, ha detto il procuratore Moreno Luis-Ocampo, riferendo che ”tutti i paesi hanno cooperato” con l’inchiesta condotta dall’ufficio del procuratore della Corte. Le prove raccolte contro il rais dimostrano che Gheddafi ha ”personalmente ordinato” di colpire la popolazione civile, ha detto il procuratore della Corte penale internazionale, citando episodi precisi di violenza commessi contro partecipanti a funerali o a persone che uscivano dalla moschee. Le prove dimostrano che le violenze ”vengono pianificate in apposite riunioni” e compiute anche contro presunti colpevoli – le cui liste vengono preparate su ordine di Gheddafi – che vengono ”arrestati, imprigionati e torturati e poi spariscono nel nulla”. Oltre che per Gheddafi, il procuratore della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo ha chiesto ai giudici di emettere un mandato di cattura anche per il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam e per il capo dello spionaggio libico, Abdullah al-Senussi. L’incriminazione è la stessa: crimini contro l’umanità. La richiesta di arresto da parte della procura della Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti di Muammar Gheddafi, del figlio Seif el-Islam e del capo dei servizi segreti libici Abdallah Al-Senussi, è basato sulle “informazioni diffuse dai media” e su “conclusioni incoerenti”: è quanto ha dichiarato il regime di Tripoli in un comunicato del portavoce, Mussa Ibrahim. “Purtroppo, la Cpi si è basata, fin dall’inizio della crisi libica, sulle informazioni diffuse dai media per valutare la situazione in Libia. Di conseguenza la Cpi è arrivata a delle conclusioni incoerenti”, scrive Ibrahim. “Noi, in nessuna fase della crisi – scrive ancora il portavoce del regime libico – abbiamo mai ordinato l’uccisione di civili o ingaggiato dei mercenari contro il nostro popolo”.

redazione@approdonews.it