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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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Tributi, Nesci e d’Ippolito chiedono gli sgravi di legge "La legge prevede che, oltre alla nota rottamazione delle cartelle Equitalia, gli enti territoriali possano rinunziare alle sanzioni applicate, con riferimento alle entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti d’ingiunzione fiscale e quindi non affidate alla riscossione di Equitalia"

Tributi, Nesci e d’Ippolito chiedono gli sgravi di legge "La legge prevede che, oltre alla nota rottamazione delle cartelle Equitalia, gli enti territoriali possano rinunziare alle sanzioni applicate, con riferimento alle entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti d’ingiunzione fiscale e quindi non affidate alla riscossione di Equitalia"
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«La Regione Calabria, le Province e i Comuni calabresi, consentano ai cittadini di eliminare sanzioni e interessi sui tributi, rateizzando il residuo». Lo affermano in una nota stampa la deputata M5s Dalila Nesci e il referente 5 stelle per il Punto Sos Antiequitalia della Calabria, l’avvocato Giuseppe d’Ippolito, in relazione a quanto previsto dalle norme vigenti. «La legge prevede – continuano Nesci e d’Ippolito – che, oltre alla nota rottamazione delle cartelle Equitalia, gli enti territoriali possano rinunziare alle sanzioni applicate, con riferimento alle entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti d’ingiunzione fiscale e quindi non affidate alla riscossione di Equitalia. L’unica condizione di legge è che gli enti si determinino in tal senso, seguendo le apposite modalità entro la vicina scadenza per la presentazione dei bilanci previsionali 2017». «Dato l’estremo disagio economico dei calabresi, sarebbe prezioso – sottolineano Nesci e d’Ippolito – l’auspicato provvedimento, che ad esempio riguarderebbe i bolli auto di competenza regionale, le imposte comunali Ici, Imu, Tarsu, Tasi e altro. Non va dimenticato che gli accertamenti vengono realizzati con estremo ritardo dagli enti impositori, molto spesso a prescrizione avvenuta». «Soprattutto, le conseguenze di tali ritardi – ricordano Nesci e d’Ippolito – vengono sempre caricate sulle spalle dei cittadini, cui potrebbe essere offerto, invece, di rateizzare i debiti senza sanzioni e di regolarizzare le pendenze, anche con evidenti benefici per le casse pubbliche». «L’invito è quindi – concludono Nesci e d’Ippolito – rivolto a Regione, Province e Comuni, affinché applichino, in favore dei propri amministrati, le possibilità previste dal primo e secondo comma dell’art. 6-ter del D.L. 22 ottobre 2016, n. 193, convertito dalla Legge numero 225/2016».