Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Tre sono i potenti: il Re, il Papa e i pezzenti

Tre sono i potenti: il Re, il Papa e i pezzenti

Editoriale della scrittrice Mirella Maria Michienzi

Tre sono i potenti: il Re, il Papa e i pezzenti

Editoriale della scrittrice Mirella Maria Michienzi

 

 

Gentile Direttore,

mia nonna spesso amava dire, a conclusione di un fatto, – nazionale o locale, politico o sociale, personale o generale – “Tre sono i potenti: il re, il papa, i pezzenti”.

Un giorno, alle mie domande di bambina, spiegò che il re e il papa erano il simbolo della potenza in genere ovvero di chi era al comando. I pezzenti erano, a loro volta, simbolo di potenza, perché, non possedendo assolutamente nulla, non avevano niente da perdere. Essi rappresentavano quelli che riuscivano spesso con i loro comportamenti a contestare, ad andare controcorrente o a non avere paura di trasgredire “le regole imposte” per comodità o per beneficio soltanto di alcuni, proprio perché non possedevano nulla.

Il resto del popolo era la massa che, anche se aveva studiato, non riusciva ad avere una capacità critica o, se la possedeva, non aveva coraggio di esprimerla, perché non voleva contestare “il potere” per paura di perdere quello che aveva raggiunto (non mi riferisco solo ai beni materiali)… paura che, invece, il pezzente non poteva avere.

Ciò premesso, in questo febbraio gelido, nevoso e ghiacciato, stando alla finestra dietro ai vetri a pensare e a riflettere, mi telefona Luigi, l’editore, perché vuole un nuovo articolo, e mi dice tra l’altro:” Mi raccomando, Mirella, di quelli tuoi, ne sentiamo la mancanza”.

Allora più che mai mi viene in mente il detto che amava dire mia nonna, perché

– è un anno che scrivo contro le ingiustizie perpetrate dai potenti, contro gli stipendi d’oro e i privilegi della casta che si è sempre di più rivelata inetta ma che, tuttavia, dobbiamo strapagare; che ci continua a prendere in giro, perché sa che non facciamo nulla di concreto per mandarla a casa. Infatti, circa un mese fa, i parlamentari hanno avuto la sfacciataggine di dire che si erano abbassati gli stipendi di 1400 euro lordi ( al netto circa 700), mentre questa cifra altro non era che l’ultimo aumento che si erano votato, in quel caso tutti d’amore e d’accordo, proprio nei momenti di maggiore crisi quando è stato chiesto aiuto ai pensionati con pensioni mensili sopra i 1400 euro lordi.

– ho scritto per lo strapagato e numeroso sottobosco parlamentare, iniziando dal barbiere che percepisce più di 140 mila euro all’anno.

– ho più volte scritto che proprio dai parlamentari non è rispettato l’art. 3 della Costituzione…basti guardare alle loro pensioni maturate in tempi brevissimi.

– ho sollecitato più volte il pagamento dell’ICI da parte della Chiesa il cui patrimonio immobiliare è di circa il 22% dell’intero patrimonio immobiliare italiano. A stare bassi è stato stimato un valore complessivo di circa 1500 miliardi, senza contare i possedimenti all’estero.

– ho fatto presente, a chi ha puntualizzato che la Chiesa potrà pagare l’Ici se le verrà richiesto sperando che vengano esclusi i beni no-profit, che la prima casa è l’esempio degli esempi no-profit ed, inoltre, spesso è gravata di mutuo.

Ho scritto, ma, purtroppo, le cose sono rimaste sempre allo stesso punto e chi paga è sempre la massa di cui parlavo prima.

La Chiesa, essendo potente, non paga l’Ici; politici e parlamentari hanno in regalo case e addirittura non sanno chi gliel’ ha regalate, altri le fanno comprare a prezzi ultra bassi a parenti e affini, altri comprano case a prezzi stracciati.

E Lusi, in questa grande confusione, si appropria di 13,5 milioni di euro dell’ex partito della Margherita e con tracotanza, senza vergogna, lo ammette in un’intervista trasmessa in TV. Dichiara anche, con una faccia tosta unica, che è pronto a rendere 5 milioni, come se dicesse: ” in fondo che male c’è?”. Già, a lui tutto è dovuto, perché è un potente. In quanto senatore ha diritto all’immunità!

In Italia c’è una legge che fa erogare contributi statali anche agli ex-partiti. Ma in che paese siamo? Ecco come finiscono i soldi di noi contribuenti! E di ex partiti ce ne sono tanti. Di chi è la colpa? Certamente dei parlamentari che sono potenti, perché votano le leggi.

A ciò si aggiunge che la Guardia di Finanza sta approfondendo su altri 20 milioni di euro della Margherita, pare sempre per appropriazione indebita di Lusi. Insomma c’è un totale di 33,5 milioni di euro volati via dalle casse dell’ex Margherita pari a 67 miliardi delle vecchie lire. Forse è bene farci un ripasso ogni tanto sul valore in lire, perché altrimenti non sempre diamo ancora il giusto valore. Mi chiedo se ci sono altri milioni spariti. Milioni usciti dalle nostre tasche di contribuenti.

Ma Lusi è un potente, perché è un senatore, perciò è ancora in giro libero. Invece il vecchietto, che anni fa si appropriò in un market di Firenze di una sola scatoletta di tonno, non c’è più. Quando arrivò la polizia, chiamata dal responsabile del negozio, il cuore del vecchietto si arrestò per un infarto. Era povero ma non pezzente. L’infarto gli fu causato dal dolore di avere perduto la dignità, sua unica ricchezza; un bene raro che i potenti non hanno e danno tutto per scontato e a loro dovuto. Credo che, dopo quel giorno, ai presenti nel market sia rimasto un perenne rimorso.

redazione@approdonews.it