Lirosi e Ferrovie della Calabria al collasso. Lavoratori nella disperazione
Trasporto in Calabria: un’incognita?
Lirosi e Ferrovie della Calabria al collasso. Lavoratori nella disperazione
L’art. 1 della Costituzione Italiana recita che «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro».
Perché iniziare con questo nobile articolo nato più di sessant’anni fa? Il motivo è semplice ma preoccupante, visti gli eventi tragici verificatisi a Catanzaro da parte dei dipendenti della Lirosi autoservizi, che si vedono negare un loro diritto sacrosanto, il lavoro non retribuito.
Osservare che un lavoratore minaccia di cospargersi di benzina su tutto il corpo è un episodio che dovrebbe far riflettere moltissimo, al punto che il silenzio e l’immobilismo sono oramai elementi di azione fuori luogo che non possiamo più permetterci. È un appello accorato ai tanti che hanno competenza nel settore della politica, al governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, che ci auguriamo non rimanga immobile e impassibile a tale contesto, che è un’altra piaga che si va ad aggiungere ad altre carenze, in una regione sempre più fossilizzata dai suoi problemi atavici, cui soluzione non se ne vede.
I lavoratori della Lirosi devono essere pagati ed a loro deve essere garantito il proprio posto di lavoro, perché non è solo una questione di rapporto lavoratori-azienda, è un processo che va a colpire tutta la regione, i cittadini calabresi che si vedono colpiti da questi disagi che ogni giorno sono più reali ed evidenti.
La stessa cosa è accaduta con i dipendenti delle Ferrovie della Calabria dove gli sperperi, il clientelismo e la brutta politica degli anni passati hanno ridotto questo in un epilogo drammatico. Quale sarà il futuro?
Come organo di informazione abbiamo il dovere ed anche, consentiteci, il diritto di porre in essere un problema grave che dovrà essere risolto fin da subito senza perdere ancora del tempo. Ci sono famiglie disperate che si vedono defraudate di un loro diritto e di un futuro sempre più incerto. Ciò non è più ammissibile e possibile in uno stato civile e democratico con una legge costituzione che regola i principi ed i doveri di ogni cittadino.
Presidente Peppe Scopelliti, come la mettiamo?
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