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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Topo Gigio salverà Taurianova e Fabio Scionti! La crisi della maggioranza dei rinvii infiniti a breve si sposterà con la transumanza dei pastori

Topo Gigio salverà Taurianova e Fabio Scionti! La crisi della maggioranza dei rinvii infiniti a breve si sposterà con la transumanza dei pastori
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Eppure, prima o poi qualcosa doveva pur accadere, un cambio di rotta ci doveva essere, d’altronde che “Taurianova Cambia” sarebbe stata?
Nella storia dei popoli, i sultani prima o poi cadono, la stessa storia ci insegna che molti si sono immedesimati in Napoleone e tutti hanno sempre avuto la loro Waterloo.
Ma cosa resterà della notte? Resta un amaro in bocca, “un caffè senza l’urto della caffeina”. Ma non tutto è perduto, quindi ci siamo presi la briga di proporre alcune soluzioni, una sorta di “libretto delle istruzioni.
Come premessa, giusto porre in evidenza alcune questioni come i comportamenti e i modi di porsi del primo cittadino. Intanto spogliarsi dall’arroganza e aprire un dialogo. Poi, ad esempio, quando si ferma con qualcuno, sia esso una persona politica o cittadino comune, sorriso sulle labbra, stringere la mano, salutarlo (sempre e a prescindere) con “Ciao, come va?” o, “Come stai?”, altri tipi di saluto sono decaduti il 2 giugno del 1946. Dove poi fu scritta una Carta che all’Art. 1 recita così, “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, ripetiamo, “La sovranità appartiene al popolo”. Si è eletti perché in democrazia si svolgono regolari elezioni e non sultanati a sovranità illimitata e non sono i cittadini a dire grazie per il voto.
Fatta questa premessa, parte una canzoncina napoletana ‘A cammesella, “E levate ‘o mantesino! ‘O mantesino, gnerno’, gnerno’! Si nun to vuo leva’, mme soso e mme ne vaco da cca’!”. In quel caso, come nel film di Totò, “Siamo uomini o caporali” che già il titolo aiuta molto. Immaginiamo al posto della “Lei”, Fabio Scionti e del “Lui”, Nino Caridi:
Lui: “E nomina l’assessore!” Lei, “E l’assessore, no no”. Ma Lui, “Se non la vuoi nominare io me ne vado da qua” e così via fino al prossimo rinvio che supererà anche il periodo della transumanza molisana o della migrazione degli uccelli (e non è una parolaccia). Sembra come la fine di un colloquio di lavoro, quello tra Scionti e Caridi, dove alla fine il datore di lavoro (in questo caso Scionti), dice sempre la fatidica frase, “Le faremo sapere”.
Ma, l’arguto Caridi è un irriducibile, non è un vegano da strapazzo, si ciba di pane e volpe, tant’è che se ne esce con una trovata con la quale farebbe imbarazzare persino Willy il coyote. Accetta uno dei punti (stravaganti) del documento del Pd cittadino, dove vi è scritto di nominare una giunta e tutti insieme appassionatamente, rinunciare alle indennità per utilizzarli nella mensa scolastica per le fasce più deboli. Già togliere le indennità significherebbe proporre a Dracula di bere acqua potabile (?), ma per le “fasce deboli”, esiste già, da tempo. Basterebbe collegarsi nel sito web del Comune di Taurianova e tuttora c’è il manifesto in cui le fasce deboli non pagano nulla (sic!). Ecco, l’orgoglio di essere taurianovesi!
Poi c’è il Pd, quello locale eh, roba nostrana. Che siccome essendo eredi del Pci, nel 1976 prese il 33%, e alle elezioni europee del 2014 prese il 40% e che nello stesso anno alle comunali prese il 14% e, c’eravamo tanti amati, ma oggi siamo, siamo in tantissimi ovvero “UNO”, anzi “UNA”! E quindi vogliamo, due assessori, vicesindaco, colazione gratis tutte le mattine, il lavaggio settimanale dell’automobile, la messa in piega dal parrucchiere e il sindaco la sera deve utilizzare i formaggini Mio. La crisi amministrativa è questa!!! Alla fine dobbiamo affidare le nostre sorti a Topo Gigio e alla buonanima del Mago Zurlì. 19 ex Lsu/Lpu dovrebbe stare in “pena mestruale” per delle bizze da scolaretti.
Ma vista che anche Matteo nel suo Vangelo con la parabola della vigna ci insegnò che “Beati gli ultimi che saranno i primi”, paradossalmente o parabola docet, l’ultimo arrivato Daniele Prestileo potrebbe essere l’antidoto contro il virus del pennacchio. Premettiamo che ciò che stiamo per dire non è una scena di Stephen King del tipo, “Lo vuoi il palloncino?”, no, non è così. Posto in essere che il sindaco Fabio Scionti ha ribadito che non farà alcuna nomina perché gli equilibri politici sono cambiati e per colpa anche di un “pasticciaccio brutto”. In teoria i due seguaci dell’associazione pennacchi liberi, dovrebbero far venir meno la maggioranza. Ma in natura i vuoti si riempiono. Facciamo un esempio, prendiamo il caso che Fabio Scionti “deleghi” Daniele Prestileo a fare una ricognizione per un patto di consiliatura fino alla primavera del 2021, visto il “gruppo ombra” di appartenenza, potrebbe facilmente riuscire a “riempire i vuoti” anche al di sopra dell’orlo, creati senza alcun cambio di casacca, ma con appoggi di consiliatura. Io credo eh, ma senza nulla a pretendere che il sindaco con tale azione potrà permettersi di perdere anche due (o tre consiglieri al massimo) e stare al contempo con la sicurezza di restare al suo posto. Ma occorre osare, “l’audacia ha del genio, del potere, della magia”, ci insegnava Goethe. Altrimenti dobbiamo per forza chiedere l’aiuto di Topo Gigio e di qualche cartomante da strada.
(GiLar)