Per il Movimento “Terra e Popolo” è solo campagna elettorale sulla vita della gente
Tiene banco la vicenda dell’ospedale unico nel cosentino
Per il Movimento “Terra e Popolo” è solo campagna elettorale sulla vita della gente
Restiamo sbigottiti di fronte alla faccia tosta di coloro che hanno ridotto il sistema sanitario del nostro territorio
ad un vero e proprio crimine contro l’umanità. La trovata della firma del contratto per il nuovo ospedale, guarda
caso a pochi mesi dalle elezioni regionali, con tanto di parata pubblicitaria e sviolinata al governatore-decaduto
Scopelliti, è stato l’ennesimo atto squallido di una classe politica ormai senza più freni e dignità.
Ovviamente non possiamo non augurarci che, pur di cercare di raccattare qualche voto, questi signori siano
costretti effettivamente ad avviare con celerità i lavori per il nuovo nosocomio, ma anche in questa eventualità
resta altissimo il prezzo che le nostre comunità stanno pagando, da anni e persino in questo stesso istante, per le
nefandezze che questa classe politica ha compiuto e continua a compiere sulla sanità.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: le firme ed i comunicati non curano le migliaia di pazienti malati che tutti i
giorni si trovano ad affrontare un sistema sanitario locale da terzo mondo, bisogna intervenire d’emergenza e
trovare i fondi per riaprire gli ospedali di Cariati e di Trebisacce e bisogna rivedere – se non del tutto annullare –
l’accorpamento degli ospedali di Rossano e Corigliano Calabro.
Se è ormai evidente come le chiusure di ospedali fondamentali come Cariati e Trebisacce, anche a fronte di un
tessuto infrastrutturale carente, abbiano riversato su Rossano e Corigliano una domanda sanitaria
inconfutabilmente insostenibile, non tutti ancora hanno capito che l’operazione “Spoke Rossano-Corigliano” ha
significato, di fatto, non integrare e migliorare i servizi ma, ancora una volta, tagliarli in base alle esigenze degli
apparati lobbistico-politici di cui è zeppo il nostro martoriato sistema sanitario.
Avere una domanda di sanità insostenibile, a fronte di ulteriori tagli, significa non avere rispetto della vita delle
persone e questo è un atto criminale su cui nessuna procura sembra voler indagare.
Ci chiediamo se il collega del Premier Renzi in Calabria, cioè l’auto-eletto governatore Antonella Stasi, quando ha
vantato i presunti aumenti di livelli assistenziali in Calabria faceva riferimento agli ospedali pubblici in
decadimento oppure alle cliniche private di cui la sua famiglia è proprietaria.
La Sanità non può più essere un campo da gioco per burocrati e ricattatori. Bisogna intervenire immediatamente
per la riapertura dei reparti chiusi o accorpati tra Rossano e Corigliano, integrare il personale che si trova giorno
per giorno a lavorare con turni massacranti e senza le strutture minime necessarie per dare risposte ai cittadini,
avviare immediatamente la riapertura degli ospedali di Cariati e Trebisacce per diminuire il carico di lavoro dei
nosocomi dell’area urbana.
Purtroppo, invece, mentre Dima, Caputo, Geraci ed Antoniotti fanno parate elettorali, sembra che si stia
procedendo all’accorpamento del reparto di pediatria di Rossano-Corigliano a quello di Castrovillari, l’ennesima
scelta scellerata di un apparato politico-burocratico immorale. I dirigenti dell’azienda sanitaria diano delle
risposte immediate al riguardo, ed annunciamo fin da subito che per ogni eventuale ridimensionamento o
accorpamento avvieremo una campagna informativa e di mobilitazione senza sosta a difesa del diritto alla salute
ed al lavoro, campagne per cui chiediamo la massima collaborazione del personale medico e non medico dei
nosocomi.
Inoltre, in vista delle regionali, per quanto ci riguarda a partire dal secondo giorno di mandato riterremo il nuovo
governatore della Calabria, sia esso di centro, sinistra o destra, responsabile in toto dello stato criminale del
sistema sanitario calabrese ed inadeguato se non avrà avviato la riapertura ed l’ampliamento degli ospedali
esistenti.
Movimento TERRA e POPOLO