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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Terremoto Pollino: oggi in Cdm lo stato di emergenza

Terremoto Pollino: oggi in Cdm lo stato di emergenza

Il sottosegretario Antonio Catricalà farà richiesta di calamità come ha garantito ieri durante l’incontro con i sindaci. Chiederà uno stanziamento di 10 mln di euro

Terremoto Pollino: oggi in Cdm lo stato di emergenza

Il sottosegretario Antonio Catricalà farà richiesta di calamità come ha garantito ieri durante l’incontro con i sindaci. Chiederà uno stanziamento di 10 mln di euro

 

 

ROMA – Sarà presentata oggi in Consiglio dei ministri la proposta di dichiarare lo stato di emergenza per i territori di Calabria e Basilicata colpiti dal terremoto del 26 ottobre e interessanti da circa due anni da uno sciame sismico. A farsene portavoce sarà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, che oggi ha incontrato una delegazione di rappresentanti degli enti locali, e non è detto che già domani il Cdm non possa approvarla. Sindaci e amministratori locali considerano questo un primo passo necessario per ridare fiato al territorio. “Ma poi ci vorrà una fase due, altrimenti anche l’emergenza non basterà”, avverte, Guglielmo Armentano, primo cittadino di Mormanno, il paese del Cosentino che insieme al centro lucano di Rotonda è il più segnato dal sisma. “Catricalà si è impegnato a portare al Cdm di domani la dichiarazione dello Stato di emergenza, chiedendo lo stanziamento di 10 milioni di euro per la prima accoglienza e il soccorso alla popolazione”, aggiunge il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alla Protezione Civile, Franco Torchia. Sindaci e amministratori sono complessivamente soddisfatti dell’incontro odierno e si aspettano che domani il governo vari lo stato di emergenza. Ma chiedono anche un provvedimento ad hoc da inserire nella legge di stabilità per istituire un fondo presso la Presidenza del Consiglio da mettere a disposizione per la messa in sicurezza degli edifici. Anche se, ammettono, parlare di cifre è ancora prematuro, perché per ora è stata fatta una prima ricognizione dei danni, ma serve una valutazione più attenta per quantificarli esattamente. Stanziare una cifra ora, però, può essere importante anche per “evitare spese maggiori domani in caso di crolli”, osserva il sindaco di Rotonda (Potenza) Giovanni Pandolfi. Primi cittadini e amministratori devono far fronte, in questa fase, a centinaia di sgombero; a un crollo delle prenotazioni turistico-alberghiere già per il prossimo Natale; e al più ampio problema legato alla ricostruzione e alla riqualificazione degli edifici. “Per tutto questo, anche i termini previsti dallo stato di emergenza, ossia 90 giorni rinnovabili con altri 60, non sono sufficienti né sono compatibili – sottolinea Torchia – con uno sciame sismico che non si arresta e con la terra che continua a tremare”.