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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Terremoto alla Sacal: arrestati presidente e direttore generale In manette anche il responsabile dell'ufficio legale. Il commento della politica

Terremoto alla Sacal: arrestati presidente e direttore generale In manette anche il responsabile dell'ufficio legale. Il commento della politica
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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Terremoto nella società che gestisce l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme. L’operazione “Eumenidi” ha permesso di ricostruire diverse ipotesi di reato che vanno dalla corruzione al peculato e sino al falso, passando per l’abuso d’ufficio e diverse forme di concussione.

Le indagini sono state portate avanti dal gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme e dai colleghi della polizia di frontiera dell’aeroporto internazionale di Lamezia. Tra le persone coinvolte e raggiunte da un provvedimento cautelare ci sono anche alcuni rappresentanti di vertice delle istituzioni, degli uffici pubblici e dell’imprenditoria locale.

Gli arrestati sono Massimo Colosimo, presidente della Sacal, Pierluigi Mancuso, direttore generale, ed Ester Michienzi, responsabile Ufficio legale. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, diretta da Salvatore Curcio.

Da agosto 2015 ad oggi sono diverse le perquisizioni effettuate dalla guardia di finanza negli uffici dell’aeroporto, con 14 indagati tra i vertici della stessa società.

In merito alle notizie relative all’inchiesta della Procura della Repubblica sulla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, gli avvocati Giovanni Mosca e Pino Iannello, nominati difensori di fiducia di Enzo Bruno, componente del Consiglio d’amministrazione della Sacal, specificano quanto segue:

“Da una prima disamina del provvedimento notificato a Enzo Bruno quale membro del CDA Sacal risulta che il capo d’imputazione contestato riguarderebbe esclusivamente la segnalazione di un nominativo per l’accesso ad un tirocinio formativo da svolgersi presso Sacal, nell’ambito del progetto per la lotta alla disoccupazione giovanile denominato “Garanzia Giovani”. Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura, siamo certi che dall’inchiesta in corso emergerà la completa estraneità ai fatti contestati a Enzo Bruno e si farà chiarezza sull’intera vicenda. Comunichiamo, inoltre, che il nostro assistito ha già notificato le proprie dimissioni da componente del CdA della Sacal”.

FEDERICA DIENI (M5S)

«I nostri dubbi su Sacal e sul suo management, purtroppo, trovano oggi una prima conferma nell’inchiesta della Procura di Lamezia Terme, nell’ambito della quale sono finiti agli arresti domiciliari i vertici della società che, da pochi mesi, ha in gestione tutti gli aeroporti calabresi». È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni.

«I reati contestati – continua la parlamentare – vanno dalla corruzione al peculato, dal falso all’abuso d’ufficio. Nel mirino dei magistrati ci sono gli appalti, tra cui la realizzazione della nuova pista, ma anche le assunzioni e i contratti di 18 stagisti nell’ambito del programma Garanzia giovani».

«Insomma – commenta Dieni –, ce n’è abbastanza per ipotizzare una possibile gestione allegra da parte di una società pubblica/privata che ora, grazie al bando Enac, che prevedeva una corsia preferenziale per chi si fosse candidato a gestire più aeroporti, si ritrova a governare i tre scali calabresi. Sacal, ironia della sorte, si occuperà anche del “Tito Minniti” di Reggio Calabria, un aeroporto che, in quanto a malagestione, ha già una lunga e triste esperienza».

«Per quanto mi riguarda – prosegue la deputata 5 stelle –, ho sempre espresso le mie perplessità nei riguardi di Sacal, del suo management e, soprattutto, della sua solidità economica. In tempi non sospetti avevo chiesto prudenza e aveva invitato chi di dovere a non affidarsi totalmente a una società finita al centro di diverse inchieste giudiziarie e dai bilanci quanto meno ballerini. Sono stata una facile profeta».

«Il governatore Oliverio, assieme al ministro dei Trasporti Delrio – aggiunge Dieni –, hanno invece appoggiato fin da subito l’operazione di Sacal, mostrandosi più che favorevoli alla gestione unica degli scali. Ed ecco qual è ora il risultato: tre aeroporti allo sbando e privi di un management».

«Il ministero dei Trasporti, la Regione Calabria e l’Enac – conclude la parlamentare del Movimento –, devono adesso e una buona volta verificare lo stato finanziario di Sacal e confermare se la società, alla luce della recente operazione giudiziaria, è in grado di portare avanti il compito che le è stato assegnato. La Calabria e i suoi aeroporti non possono più permettersi passi falsi».

PAOLO PARENTELA

«Gli arresti in Sacal sono la riprova che la magistratura è costretta a rimediare alle insufficienze della politica calabrese, sempre immobile e silente». Lo afferma in una nota il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «Il Comune di Lamezia Terme, la Provincia di Catanzaro e la Regione Calabria hanno chiuso gli occhi sui vertici di Sacal, di cui non hanno chiesto le dimissioni benché pendessero indagini penali per fattispecie gravissime». «Al presidente Massimo Colosimo e al consiglio di amministrazione il Palazzo ha consentito – prosegue il deputato 5telle – di concludere l’infausto scorporo societario, a proposito del quale gli attivisti 5stelle di Lamezia Terme avevano in solitudine denunciato il rischio di fallimento e la conseguente disoccupazione dei dipendenti transitati in Sacal GH, nonché la prospettiva che Sacal spa potesse passare a privati, perdendo il controllo pubblico». «Quanto paventato da 5stelle – osserva il parlamentare – diventa realtà nell’indifferenza del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. I lavoratori hanno già subito pesanti riduzioni di stipendio e a breve potrebbero trovarsi a spasso. Inoltre, per incapacità politica il Comune lametino ha perduto la maggioranza relativa, a beneficio di un imprenditore privato». «Questa storia – conclude Parentela – segna una pagina nera per la politica tradizionale, che sta distruggendo beni e strutture pubbliche, cancellando senza scrupoli il futuro di lavoratori e intere famiglie».

DORIS LO MORO

“Esprimo forte preoccupazione e allo stesso tempo fiducia piena nella
magistratura” in merito alla vicenda giudiziaria che coinvolge i vertici
della Sacal, Società di gestione dell’aeroporto internazionale di Lamezia
Terme. Lo ha dichiarato la Senatrice di Articolo 1 – Movimento Democratico
e Progressista Doris Lo Moro, intervenendo stamattina in Aula.
“L’aeroporto di Lamezia è centrale per la Regione”, ha aggiunto la
Senatrice, sottolineando come occorra agire “per evitare che vicende
giudiziarie che coinvolgono persone fisiche si riflettano nella gestione
dell’aeroporto e pongano fine, prima ancora che inizi, alla stagione
turistica che per la Calabria è fondamentale”.
“Da subito, e dico questo perché il Governo e il Ministro dei Trasporti in
particolare se ne preoccupi, dobbiamo garantire che la gestione
aeroportuale e i servizi continuino e non subiscano nessuna ripercussione
per vicende che lasciamo alla magistratura e che avranno il loro corso”,
ha concluso Lo Moro.

ARTURO BOVA (PRESIDENTE COMMISSIONE CONTRO LA ‘NDRANGHETA)

«Il quadro che sta emergendo dalla vicenda Sacal suscita riprovazione e grande allarme sociale. Mi auguro, da calabrese prima ancora che rappresentante delle Istituzioni, che gli indagati chiariscano la propria posizione perché le ricadute economiche, sociali e politiche di questa vicenda rischiano di essere enormi per la Calabria.
La Sacal dovrebbe infatti gestire anche gli Aeroporti di Reggio Calabria e Crotone e un blocco alla sua attività causato da un’amministrazione straordinaria dovuta all’indagine, getterebbe nel caos il sistema aeroportuale calabrese. Le conseguenze sul sistema economico della nostra regione sarebbero gravissime. Nondimeno auspico che la giustizia faccia il suo corso in maniera perentoria e puntuale. Ancora una volta le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria hanno dimostrato di svolgere fino in fondo il loro dovere e a loro va il plauso di tutta la Calabria per lo spirito di abnegazione con cui operano, nonostante le solite e arcinote ristrettezze di uomini e risorse. Ancora una volta, purtroppo, assistiamo alla narrazione di un “sistema” di diffusa corruzione che impone una riflessione più ampia che non può più essere rinviata né tantomeno lasciata al solo mondo giudiziario. La politica ha il dovere di intervenire e non rimanere nel solito assordante silenzio. Se la vicenda Sacal dovesse essere confermata nella sua impostazione, significherebbe che, nonostante le tante inchieste che si sono susseguite negli ultimi mesi, il ruolo di controllo che è demandato alla politica sarebbe stato quantomeno omesso o, peggio ancora, sacrificato sul banco dei più biechi interessi personali. Si tratterebbe di una cosa a dir poco inaccettabile. Non penso, allora, solo alla già grave ipotesi di un coinvolgimento penale nella vicenda, sulla quale sarà la magistratura ad esprimersi, ma anche alla sopravvenuta mancanza di requisiti morali ed etici per ricoprire ruoli derivati dalla scelta dei cittadini. Per quanto mi riguarda, il limite che non può essere mai travalicato nel mondo politico-istituzionale, non è solo quello dell’illecito penale, ma ancor prima, è e deve essere quello del moralmente e dell’eticamente riprovevole. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione Contro la ‘ndrangheta mi adopererò affinché tali valori ritornino ad essere l’unica fonte di ispirazione dell’agire politico del governo regionale di cui faccio parte».

CONSIGLIERE MARIO MAGNO

“Estrema fiducia nell’operato della Procura della Repubblica di Lamezia Terme in riferimento ai presunti illeciti compiuti all’interno della Sacal, la società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme”. Si esprime così il consigliere regionale Mario Magno sull’inchiesta denominata “Eumenidi” che ha investito il principale scalo aeroportuale calabrese. “Mi auguro – aggiunge – che presto si faccia piena luce su quanto accaduto e sia salvaguardata, in via assolutamente prioritaria, la piena operatività dello scalo per non compromettere la stagione turistica ormai alle porte. A partire dall’utilizzo dei lavoratori stagionali che devono essere messi sin da subito nelle condizioni di poter svolgere il loro compito”. “Condivido le parole del Procuratore Salvatore Curcio – prosegue il consigliere regionale – affinché il collegio sindacale convochi al più presto l’assemblea straordinaria per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione di Sacal. Nel frattempo è opportuno privilegiare personale dotato di professionalità e competenze per consentire all’aeroporto di Lamezia Terme di poter continuare a svolgere la sua funzione al servizio della Regione”. “Chiedo ai soci azionisti, pubblici e privati, di non perdere tempo e di individuare rappresentanti e management competenti e di esperienza nel settore, altrimenti si pregiudica – conclude l’On. Magno – lo sviluppo dell’intera regione”.

CONSIGLIERI MAGGIORANZA PROVINCIA CATANZARO

I consiglieri provinciali di maggioranza Marziale Battaglia, Giovanni Costanzo, Marco Polimeni, Ciccio Severino, Aquila Villella, Elisabeth Sacco e Davide Zicchinella, esprimono la propria solidarietà e vicinanza al presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno e si dicono certi che “dall’inchiesta della Procura sulla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme in corso emergerà la sua completa estraneità ai fatti contestati. Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura – scrivono ancora i consiglieri di maggioranza – siamo certi che si farà chiarezza sull’intera vicenda in tempi brevi. Nel frattempo chiediamo al presidente Bruno di continuare nel proprio operato amministrativo con l’impegno, la passione e la determinazione di sempre, continuando un percorso virtuoso all’insegna della legalità e della trasparenza che in questi mesi, complicati dal punto di vista politico e amministrativo per l’Ente intermedio in trasformazione, hanno consentito alla Provincia di garantire servizi di qualità e sicurezza ai cittadini”.

“L’esposizione mediatica non deve offuscare le qualità umane, amministrative e politiche del presidente Bruno nella sua funzione di componente del Consiglio d’amministrazione della Sacal già nel 2015 aveva chiesto l’azzeramento dei vertici della Società aeroportuale al fine di evitare speculazioni e strumentalizzazioni – ricordano i consiglieri di maggioranza -. In quella occasione Bruno chiese le dimissioni di tutto il Cda per consentire agli indagati di essere liberi di dimostrare la loro innocenza, alla magistratura di svolgere il proprio ruolo, e alla Sacal di poter avviare i programmi prossimi nell’interesse della Calabria scevra da pregiudizi e speculazioni di qualsiasi genere. Oggi – concludono i consiglieri di maggioranza – dimostrando serietà e coerenza con le posizioni assunte in quella occasione, il presidente Bruno si è immediatamente dimesso dal CdA della Sacal, per dimostrare serenamente la propria estraneità ai fatti”.

VICENDA SACAL, I CONSIGLIERI PROVINCIALI DI MAGGIORANZA ESPRIMONO LA PROPRIA SOLIDARIETÀ E VICINANZA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CATANZARO, ENZO BRUNO

I consiglieri provinciali di maggioranza esprimono la propria solidarietà e vicinanza al presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno e si dicono certi che “dall’inchiesta della Procura sulla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme in corso emergerà la sua completa estraneità ai fatti contestati. Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura – scrivono ancora i consiglieri di maggioranza – siamo certi che si farà chiarezza sull’intera vicenda in tempi brevi. Nel frattempo chiediamo al presidente Bruno di continuare nel proprio operato amministrativo con l’impegno, la passione e la determinazione di sempre, continuando un percorso virtuoso all’insegna della legalità e della trasparenza che in questi mesi, complicati dal punto di vista politico e amministrativo per l’Ente intermedio in trasformazione, hanno consentito alla Provincia di garantire servizi di qualità e sicurezza ai cittadini”.

“L’esposizione mediatica non deve offuscare le qualità umane, amministrative e politiche del presidente Bruno nella sua funzione di componente del Consiglio d’amministrazione della Sacal già nel 2015 aveva chiesto l’azzeramento dei vertici della Società aeroportuale al fine di evitare speculazioni e strumentalizzazioni – ricordano i consiglieri di maggioranza -. In quella occasione Bruno chiese le dimissioni di tutto il Cda per consentire agli indagati di essere liberi di dimostrare la loro innocenza, alla magistratura di svolgere il proprio ruolo, e alla Sacal di poter avviare i programmi prossimi nell’interesse della Calabria scevra da pregiudizi e speculazioni di qualsiasi genere. Oggi – concludono i consiglieri di maggioranza – dimostrando serietà e coerenza con le posizioni assunte in quella occasione, il presidente Bruno si è immediatamente dimesso dal CdA della Sacal, per dimostrare serenamente la propria estraneità ai fatti”.

ALESSANDRO NICOLO’

“La giustizia certamente farà il suo corso, ma rimane tutta aperta la soluzione per il rilancio degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone”.

Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò, dopo l’inchiesta in cui sono coinvolti i vertici della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, individuata come prossimo gestore degli scali di Reggio e Crotone.

“Il centrosinistra calabrese, ancora una volta in ordine sparso come succede spesso – prosegue Nicolò – dimentica di essere l’alleanza politica che guida il governo nazionale e quello regionale, e più che smarcarsi, come fanno il presidente Oliverio e il sottosegretario di Stato Dorina Bianchi in queste ore, meglio farebbe a sollecitare urgenti provvedimenti a Enac per ridare nell’immediato una guida amministrativa chiara a Sacal, in attesa della nomina del nuovo consiglio di amministrazione della società, programmata per il prossimo mese. Dico questo perché – rileva Alessandro Nicolò – le reazioni di primo acchito degli esponenti di vertice del centrosinistra calabrese, risultano connotate dalle solite dietrologie e da attacchi a testa bassa, come, malissimo, fa Oliverio omettendo però di ricordare che anche suoi compagni di partito sono coinvolti nelle indagini. Tutto ciò, ribadendo la nostra fiducia per il lavoro degli inquirenti e rispetto per l’azione difensiva degli indagati”.

“Noi siano invece dell’idea – sottolinea Nicolò – per l’evidente approssimarsi della stagione turistica, che occorra dare fin da subito un management lungimirante e stabile alla Sacal, ancora pienamente operativa, puntando decisamente su personalità di comprovata esperienza e capacità organizzativa in grado di sostenere efficacemente l’interlocuzione con il governo e i vettori aerei  interessati e per non pregiudicare il percorso di riorganizzazione e di rilancio dell’aeroporto ‘S. Anna’ di Crotone e del ‘Tito Minniti’ di Reggio Calabria. Oliverio – dice ancora Nicolò – cambi registro e la finisca, una buona volta! di dire..”noi lo avevamo detto…” e reagisca sul piano politico ed istituzionale, sapendo che lui ha in mano le redini della Regione e non altri, e che molto dipenderà dalle scelte che vorrà fare per assicurare la piena operatività dei voli a Reggio e Crotone. Finora, Regione e Città Metropolitana di Reggio Calabria – prosegue Alessandro Nicolò – si sono mosse con iniziative di corto respiro, pur avendo a Roma un governo ‘amico’. Si dovrà desumere – conclude il capogruppo di Forza Italia – che il centrosinistra calabrese ha scarso peso ‘contrattuale’ sui tavoli romani, un saldo negativo che potrebbe soffocare definitivamente ogni speranza di rilancio dei nostri territori”.

MARIO MAGNO: “Garantire l’operatività dell’aeroporto di Lamezia Terme e privilegiare le competenze”

“Estrema fiducia nell’operato della Procura della Repubblica di Lamezia Terme in riferimento ai presunti illeciti compiuti all’interno della Sacal, la società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme”. Si esprime così il consigliere regionale Mario Magno sull’inchiesta denominata “Eumenidi” che ha investito il principale scalo aeroportuale calabrese. “Mi auguro – aggiunge – che presto si faccia piena luce su quanto accaduto e sia salvaguardata, in via assolutamente prioritaria, la piena operatività dello scalo per non compromettere la stagione turistica ormai alle porte. A partire dall’utilizzo dei lavoratori stagionali che devono essere messi sin da subito nelle condizioni di poter svolgere il loro compito”. “Condivido le parole del Procuratore Salvatore Curcio – prosegue il consigliere regionale – affinché il collegio sindacale convochi al più presto l’assemblea straordinaria per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione di Sacal. Nel frattempo è opportuno privilegiarepersonale dotato di professionalità e competenze per consentire all’aeroporto di Lamezia Terme di poter continuare a svolgere la sua funzione al servizio della Regione”. “Chiedo ai soci azionisti, pubblici e privati, di non perdere tempo e di individuare rappresentanti e management competenti e di esperienza nel settore, altrimenti si pregiudica- conclude l’On. Magno – lo sviluppo dell’intera regione”.

Dieni: «Oliverio si assuma le sue responsabilità»

«Mario Oliverio sta recitando la parte dello “sbadato di Germaneto”, ma noi
non dimentichiamo che è stato proprio lui a perorare la gestione unica
degli aeroporti, poi affidata a Sacal». È quanto dichiara la deputata del
M5S Federica Dieni.

«L’inchiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme – aggiunge la
parlamentare –, oltre ad aver fatto luce su appalti irregolari, sta
scoperchiando un sistema clientelare che ha spolpato le casse della Sacal
per favorire amici e parenti di politici e manager, in barba a qualsiasi
principio di meritocrazia. Un sistema nel quale, secondo quanto emerge
dagli atti, avrebbero avuto un ruolo non secondario anche esponenti di
primo piano del Pd. Intercettato dagli inquirenti, è lo stesso presidente
di Sacal Colosimo, in merito alla “campagna assunzioni”, a dire “il
governatore ne ha dieci”».

«Ovviamente – continua Dieni –, tocca alla magistratura accertare eventuali
reati in capo ai vertici della società e al famelico gruppo umano che le
ruotava attorno. È già possibile, però, formulare giudizi prettamente
politici e rilevare che, nonostante l’indagine fosse già stata avviata e
malgrado i bilanci della Sacal evidenziassero forti sofferenze, il
governatore Oliverio si spendeva fortemente per la gestione unica dei tre
scali calabresi, in questo spalleggiato anche dal ministro dei Trasporti,
Graziano Delrio. Come per magia, il bando Enac, poi annullato da una
sentenza del Tar e oggi in vigore grazie alla sospensiva concessa dal
Consiglio di Stato, ha infine previsto premialità per quelle società che
avessero presentato offerte per entrambi i lotti di Reggio Calabria e
Crotone, cioè Sacal».

«Il risultato – aggiunge la deputata 5 stelle – è sotto gli occhi di tutti:
i tre aeroporti sono oggi nelle mani di una società il cui vertice è stato
azzerato dalla magistratura. Sono più che fondate, dunque, le
preoccupazioni in merito al futuro non solo dello scalo di Lamezia Terme,
ma soprattutto del “Tito Minniti” e del “Sant’Anna”, la cui esistenza,
dopo
mesi e anni di crisi, è più che mai a rischio».

«Di fronte a tutto questo – conclude Dieni –, lo “smemorato di Germaneto”
non può far finta di niente e, more solito, lavarsene le mani. Oliverio
deve ammettere il fallimento della sua politica aeroportuale e trovare, nel
più breve tempo possibile, le soluzioni necessarie per garantire la
prosecuzione delle attività degli scali. Di quegli stessi aeroporti che lui
ha voluto affidare a una società su cui era doveroso avanzare qualche
dubbio preventivo».

La sindaca di Cariati Filomena Greco sulla vicenda Sacal: «Siamo preoccupati, a rischio la stagione turistica»

 «Il nostro è un territorio abbandonato, che ora rischia di diventare ancora più isolato e povero». A dirlo è la sindaca di Cariati Filomena Greco, a commento della vicenda giudiziaria che ha coinvolto i vertici della Sacal, la società a capo dell’aeroporto di Lamezia. «La situazione è drammatica e bisogna intervenire con celerità perché non ci siano intanto ripercussioni importanti sul flusso turistico estivo».

È da tempo che la Prima Cittadina si batte per creare un’unità politica tra le amministrazioni della costa jonica, allo scopo di difendere in modo più deciso il territorio e di scongiurarne il definitivo isolamento. «Questa zona della Calabria è già fin troppo penalizzata: non abbiamo strade adeguate, i treni sono stati quasi del tutto soppressi. Per turisti e lavoratori è incredibilmente difficile raggiungerci. Anche le imprese hanno difficoltà a rapportarsi con clienti e fornitori – spiega Greco – . La chiusura dello scalo di Crotone è stato un duro colpo. È necessario per il nostro territorio provvedere non solo all’immediata apertura ma anche, anzi soprattutto, a stilare un piano industriale credibile e di lunga visione. Non ci possiamo più permettere questo continuo alternarsi di periodi di chiusura e di apertura degli scali. Oltre ad avere conseguenze negative sui lavoratori, l’instabilità si ripercuote sulla qualità del servizio, sull’affidabilità che serve ai tour operator per organizzare i viaggi, e quindi sulla promozione e sulla valorizzazione del nostro territorio».

Ora, però, che potrebbe essere a rischio l’intero piano di gestione aeroportuale della Calabria, è necessario agire e agire in fretta. «Bisogna essere uniti non solo sulla fascia jonica – insiste la Sindaca – , ma in tutta la regione. È fondamentale che la politica prenda le redini della situazione, che metta mano alla viabilità tutta. Senza infrastrutture, senza quindi la possibilità di collegarci con l’esterno, non potremo mai fare dei passi in avanti sul fronte dello sviluppo. I Comuni, le imprese, le associazioni fanno molto: si sacrificano, cercano soluzioni, spesso con risorse economiche ridottissime. Ma ogni sforzo diventa vano se poi accade che chi dovrebbe non interviene e lascia che la situazione precipiti più di quanto già non sia accaduto».

«Mi auguro – conclude – che la vicenda Sacal non avrà un impatto decisivo sulla Calabria. Ma è necessario che tecnici e politici non restino a guardare, in attesa di conoscere le evoluzioni giudiziarie. Dalle ultime notizie lette sulla stampa, mi sembra che si stia andando nella direzione giusta facendo in modo che immediatamente possa essere ricostituito un nuovo cda, formato da persone competenti nel settore, che possa lavorare in modo adeguato e responsabile per gestire il sistema di trasporti aeroportuali regionale».

FIAMMA TRICOLORE

Accade, non sempre ma a volte, che l’attualità costringa a modificare il previsto, e questo è successo in occasione dell’incontro settimanale che i militanti missini tengono. L’inchiesta sui vertici Sacal ha travalicato ogni problematica di ordine di politica interna e di carattere elettorale. I Militanti del MSI-Fiamma Tricolore hanno lungamente discusso di quanto accadeva in queste ore alla Sacal e, nel massimo rispetto del lavoro investigativo delle forze dell’ordine e della magistratura di cui si attendono gli esiti con fiducia, auspicano che sia fatta piena luce sui fatti e giustizia nei confronti delle persone coinvolte, da considerare certamente innocenti fino alla emissione dei verdetti. Altrettanto certo è che i magistrati dovranno tener conto di una reiterazione comportamentale, presente in alcuni soggetti indagati, che diventa segno di una probabile “colpevolezza”. E non ci riferiamo, almeno non solo, ai precedenti che oggi vengono sbandierati sugli organi di informazione, ma soprattutto a quei comportamenti del tutto affini e similari a quelli oggi rilevati in Sacal, che finora non hanno magari ispirato alcuna indagine investigativa, che hanno segnato profondamente i sentimenti e la pelle di tanti nostri giovani, deludendone le aspettative ed il senso di giustizia ed equità rispetto alle Istituzioni rappresentate da costoro. E diventa veramente puerile e tragicamente ridicolo, oltre che offensivo verso l’intelligenza dei Cittadini, il tentativo di rifarsi il look dimettendosi dall’incarico in Sacal, che sarebbe scaduto a fine mese, pretendendo di restare a rappresentare lo Stato in altri ambiti ed assisi istituzionali, come se niente fosse accaduto, mentre veramente a poco valgono i lamentosi comunicati di solidarietà basati su una arrogante autoassoluzione di politicanti servili ed asserviti. Invece qualcosa di molto grave è accaduto ed i militanti missini temono per le gravi conseguenze che i fatti illegali porteranno all’intero servizio trasportistico aereo, e non solo, calabrese, oggi interamente posto, anche positivamente,  sotto la gestione della Sacal.

Tornati alle problematiche più ordinarie, ma sempre legate ai temi della trasparenza e della legalità, si è convenuto sulla necessità e l’urgenza di inoltrare all’Amministrazione Comunale una richiesta di accesso agli atti per capire i contorni esatti della problematica, già a suo tempo da noi denunciata pubblicamente, riguardante i compensi che la Città deve restituire alla aziende a titolo di oneri per i permessi concessi ai dipendenti membri del consiglio comunale.

Si è infine brevemente discusso sul se e come il MSI-FT potrà essere presente alle prossime consultazioni elettorali amministrative a Catanzaro e nell’hinterland, ma il tutto è stato rimandato ad un apposito incontro già fissato per l’inizio della prossima settimana e dei cui esiti daremo tempestiva comunicazione. Nel corso dello stesso incontro si discuterà degli esiti sortiti dall’incontro dei quadri dirigenti del Sud Movimento, cui ha partecipato il Segretario Nazionale Carelli, tenutosi sabato scorso a Lamezia Terme.

ASSOCIAZIONE ANTIRACKET LAMEZIA

Leggendo quanto è stato pubblicato in merito all’operazione “Eumenidi”, i commenti sui social, oppure ascoltando le chiacchiere al bar, ci si rende conto di quanto ormai la nostra comunità sia assuefatta e quindi in ogni caso responsabile di quanto avvenuto all’interno della Sacal. Infatti ciò che davvero ha colpito la sensibilità di molti cittadini in questa vicenda sono soprattutto le notizie relative ai viaggi, ai pranzi, agli alberghi di lusso, o anche ai rimborsi spese di alcuni dei soggetti indagati. Invece che alla Sacal fossero assunti i prescelti dei “potenti” o dei “politici, magari dopo un breve apprendistato pagato da “Garanzia Giovani”, e che fossero ignorati ragazzi molto preparati o venissero scavalcati centinaia di disoccupati, non provoca il giusto biasimo. Questa enorme ingiustizia sociale è percepita da tanta gente quasi come una conseguenza inevitabile del potere, come se fosse un metodo ormai consolidato se non addirittura quasi accettabile. E’ l’effetto del voto di scambio, pratica da anni molto in uso dalle nostre parti così come in generale in tutti i territori sottosviluppati. Eleggiamo spesso soggetti culturalmente mediocri, senza alcuna capacità di proporre, di programmare, di incidere, ma capaci solo di arraffare qualche beneficio per se e, se possibile, per qualche amico o familiare, sperando magari di essere tra questi. Questa, purtroppo, è l’amara verità, e per poterla cambiare servono anni e comportamenti conseguenti. Intanto è doveroso ringraziare chi questa ulteriore nefandezza l’ha fatta emergere; il dott. Salvatore Curcio, nuovo Procuratore di Lamezia Terme, i sostituti procuratori Agostini e Scavello, il gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e gli agenti della Polizia di Frontiera. Siamo certi però, che quanto emerso fino ad ora sia solo la punta dell’iceberg; i danni che possono aver procurato siffatti membri di consigli di amministrazione di società così importanti, sono molto più devastanti. Centinaia di milioni di investimenti previsti per l’aeroporto di Lamezia, che si aggiungono alle centinaia già spesi in passato, la gestione di tutti gli aeroporti calabresi… è un affare troppo allettante per credere che le cosche lametine, e non solo, non cerchino o non lo abbiano fatto nel passato di poterne approfittare. Già in altre operazioni di polizia è emersa in maniera chiara ed evidente la presenza della ndrangheta all’interno dell’aeroporto di Lamezia; del resto quale lametino sano di mente potrebbe credere che la ndrangheta non sia laddove c’è tanto danaro in ballo, oltretutto se gli affari venivano gestiti nel modo in cui traspare dalle (poche) intercettazioni rese pubbliche. Per fortuna adesso possiamo contare su questo nuovo oggettivo “protagonismo” della Procura di Lamezia, che forse è l’elemento che mancava per raggiungere risultati ancor più rilevanti, dopo i tanti successi ottenuti dalla magistratura e dai reparti investigativi in questi ultimi anni. E’ necessaria però anche e soprattutto una partecipazione più attiva, più continua, più incisiva da parte dei tanti che non vogliono rassegnarsi a vivere in un posto dove mediocri e mascalzoni occupano posti di potere e continuano a depredare il presente e il futuro delle giovani generazioni.