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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Tendopoli San Ferdinando, la Flai-Cgil: “più che rifiuto una protesta per il pietismo che devono sempre subire” Il segretario Borgese: " alla tendopoli è giunta l’ora di chiudere i battenti, non è il giusto modo dell'accoglienza; serve risoluzione definitiva del problema con politiche differenti"

Tendopoli San Ferdinando, la Flai-Cgil: “più che rifiuto una protesta per il pietismo che devono sempre subire” Il segretario Borgese: " alla tendopoli è giunta l’ora di chiudere i battenti, non è il giusto modo dell'accoglienza; serve risoluzione definitiva del problema con politiche differenti"
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SAN FERDINANDO – La Flai-Cgil Piana di Gioia Tauro esprime la propria posizione rispetto al rifiuto dei migranti ospiti della tendopoli ai pasti caldi donati dalla Protezione Civile e dalla Caritas diocesana: “più che rifiuto – evidenzia il segretario Rocco Borgese- una protesta verso una forma di pietismo attuato più volte nei loro confronti ma che questa volta, dato il momento assai difficile in cui ci troviamo, ha leso profondamente la loro dignità di uomini e donne che non tollerano più forme sporadiche di aiuti solo in casi estremi. La semi-rivolta portata avanti da un gruppo sparuto di residenti dell’attendamento, che alcuni hanno definito facinorosi, ma che io definisco, a malincuore, poveri diavoli della terra, sfruttati, -continua Borgese- non può certo trovare il nostro plauso ma, certamente, trova il più grande appoggio in tema di fratellanza e amicizia. La protesta di quel giorno è da trovare semplicemente nell’ennesima umiliazione che hanno dovuto subire, lasciati soli e abbandonati per mesi alla mercé dell’indifferenza delle istituzioni, quando il mondo si organizzava come potere uscire e guardarsi dalla grande pandemia che ormai si è diffusa in maniera dilagante da quasi 3 mesi. Ed allora, il coraggio da parte loro di dire basta, di dire… “andate via!”; poiché fino adesso abbandonati come relitti negli abissi degli oceani… e, solo alla fine, il ricordo di loro classificati come ultimi tra gli ultimi”. Borgese biasima le dichiarazioni del vicepresidente Spirlì: “adesso è il momento di pensare ai calabresi’” ed esprime invece massima solidarietà al sindaco del comune di San Ferdinando, Andrea Tripodi, “il quale -sottolinea- verso i migranti si è veramente sempre prodigato mettendo a disposizione tutto ed oltre le sue reali possibilità; la sua frase “oggi è un giorno triste” mette a nudo le criticità del sistema tendopoli che non ha sortito gli effetti sperati. Per la tendopoli pensiamo che sia giunta l’ora di chiudere i battenti poiché, se lo si vuole capire, non è il giusto modo dell’accoglienza; ci vogliono forme strutturali per una risoluzione definitiva del problema accompagnate da politiche di lavoro agricole assai differenti perseguite fino ad oggi ma non certo il ripristino dei voucher in agricoltura. La tendopoli, i soprusi, gli sfruttamenti -conclude Borgese- finiranno solamente quando i giusti contratti con le giuste paghe e le tutele avranno giusta applicazione in ambito provinciale e nazionale, solo così ognuno di loro, ogni bracciante immigrato, avrà possibilità di essere responsabile ed artefice del proprio destino”.