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Taurianova, tra non molto le elezioni del consiglio comunale nel delicato momento per la città

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A Taurianova, tra non molto, si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Esse si presentano – nonostante una certa sottovalutazione della portata – come un delicato punto di snodo della vita democratica della città. Dall’orizzonte delle attese affiorano infatti nodi antichi e difficili da sciogliere, a partire dalla ricostruzione di un tessuto sociale che sembra essersi ormai dissolto, tra l’altro a motivo di azioni che non raramente sono state pensate e programmate come il prodotto di una visione dall’alto. Si avverte anche per questo motivo l’esigenza di ripensare e di rafforzare il significato che assume il concetto di partecipazione democratica, individuando nuove finalità e modalità del suo esercizio, nel tentativo di favorire le forme di una più attiva cittadinanza. Un ruolo non meno importante si lascia individuare nel riconoscimento e nella valorizzazione delle risorse intellettuali e professionali, che impone di puntare in maniera più creativa sulle indubbie e innumerevoli potenzialità espresse dalla città. Appare al contempo indispensabile predisporre una mappatura territoriale dei vecchi e nuovi bisogni, nel prospettico sviluppo di un più ampio sistema di welfare, adatto a tenere conto degli effetti socio – economici determinati dalla pandemia. Si tratta solo di alcune problematiche, che ovviamente rimandano all’idea centrale e urgente del rilancio del dialogo tra i partiti, chiamati a rioccupare la scena pubblica con l’utilizzo di un linguaggio positivo e generativo, volto a superare talune persistenti linee di divisione che attraversano l’organizzazione della loro esperienza politica. E’ in ogni modo da auspicare possa irrompere maggiormente e a ogni livello la dimensione femminile, capace di creare nuovi sguardi e d’ispirare e mobilitare nuove risorse. All’appuntamento che si profila in questo complesso quadro situazionale non può mancare l’associazionismo – nella sua espressione laica e cattolica – che sin da ora deve cogliere l’occasione per analizzare e problematizzare, formulando valutazioni critiche e prendendo posizioni aperte rispetto a quanto accade. A questo proposito sembra opportuno ricordare – ancora una volta – che la cultura associativa non è tenuta a rinunciare alla discussione intorno ai temi della politica locale, in modo particolare durante le complesse fasi di transizione. D’altra parte è da considerare ormai come ritualistico e inopportuno – se non intollerabile – il repertorio promozionale di qualunque evento che si presentasse scollato dalle questioni fondamentali della vita sociale, nonché lontano dalla rivendicazione di ruoli istituzionali e decisionali. Alle molteplici reti associative è per tutto ciò richiesto di assumere un atteggiamento corresponsabile e radicato nella realtà della città, programmando tra l’altro incontri sistematici che favoriscano la presenza di cittadini e di partiti, per discutere ed elaborare soluzioni sull’impatto che i programmi elettorali possano determinare sul destino della comunità. E’ anche quest’agire associativo a costituire la condizione essenziale dello sviluppo di un vero e proprio impegno civico, nel quale identificarsi e riconoscersi profondamente. Se la sua modalità e i suoi significati dovessero essere omessi – come nella buona sostanza è stato fatto fino a ora – si nullificherebbe ulteriormente la logica che sta alla base del rapporto tra esperienza associativa, partecipazione alla vita della propria collettività e qualità della democrazia.