La Seconda sezione penale della Corte d’Appello di Regio Calabria ha sostituito la custodia carceraria con gli arresti domiciliari per ragioni di salute nei confronti di Sposato Francesco Domenico, appellante nel procedimento denominato Terramara Closed, ove è stato condannato in primo grado a tredici anni di reclusione. Si risolve positivamente la battaglia di giustizia che gli avv.ti Girolamo Albanese e Giacomo Iaria ed il consulente Dott. Antonino Trunfio, assieme ai familiari, stavano già diverso tempo portando avanti per garantire il diritto alla salute ed alle cure dell’imputato. Sono state necessarie diverse istanze e tre Ctu per avere ragione. Già da qualche mese il Tribunale di Palmi, ove lo Sposato risulta imputato nel processo Libera Fortezza, aveva disposto il ricovero ospedaliero per garantirgli gli accertamenti clinici e diagnostici. L’ordine non aveva però avuto seguito e nel frattempo lo stato di salute del detenuto si era aggravato, come previsto anche dal Ctu che in seconda battuta lo aveva visitato ed aveva indicato l’urgenza di alcuni accertamenti diagnostici. Ciononostante l’amministrazione penitenziaria non riusciva ad ottemperare al provvedimento. Lo stallo determinava i legali ad avanzare nuova istanza in cui venivano rappresentate sia le inefficienze del sistema penitenziario incapace di garantire i diritti del detenuto, sia l’aggravarsi delle condizioni dello Sposato al punto da destare grande allarme. La Corte d’Appello di Reggio Calabria disponeva pertanto nuova Ctu, all’esito della quale è stata finalmente accertata l’incompatibilità con il regime carcerario. Grande soddisfazione per il provvedimento esprimono gli avvocati, che hanno portato avanti una causa fortemente voluta dai familiari sempre convinti che vi fosse incompatibilità e che la prosecuzione della detenzione stesse creando nocumento al congiunto. Ora l’attenzione si sposta al processo di merito in appello, ove il 17 luglio è prevista la definizione del giudizio.