Taurianova, stazione di rifornimento di carburante. Assolti i proprietari per il reato di evasione fiscale
Mag 16, 2023 - redazione
Aula tribunale Marsala
Il Giudice Monocratico del Tribunale di Palmi, dott. Marco Iazzetti, ha assolto P. G. dall’accusa di dichiarazione fiscale infedele, occultamento e distruzione di scritture contabili, nonché di emissione – in concorso con P.R. – di fatture per operazioni inesistenti.
Nel 2017, la Guardia di Finanza aveva sottoposto a verifica una stazione di rifornimento di carburante di proprietà di P.G., sita nell’abitato di Taurianova, riscontrando numerose irregolarità.
In particolare, dopo aver esaminato tutta la documentazione fiscale, anche attraverso controlli incrociati, i militari delle Fiamme Gialle avevano rilevato la mancanza di alcuni registri obbligatori e, per l’effetto, avevano effettuato la ricostruzione induttiva del volume d’affari dell’azienda. In esito a tali attività investigative, P.G. era stata deferita all’Autorità Giudiziaria per omesso versamento di € 169.595,00 a titolo di imposta sui redditi, per occultamento e distruzione del registro dei corrispettivi e del registro di carico e scarico UTF e per emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Inoltre, sulla base degli accertamenti della Guardia di Finanza, il GIP presso il Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, aveva sottoposto a sequestro preventivo i beni di P.G. per un importo equivalente a quello delle imposte evase.
Nel corso del dibattimento svoltosi innanzi al Tribunale di Palmi, il difensore degli imputati Avvocato Pasquale Simari è riuscito a dimostrare, da un lato, la macroscopica erroneità del procedimento utilizzato dalla Guardia di Finanza per arrivare a determinare il reddito prodotto da P.G. e, conseguentemente, l’ammontare dell’imposta evasa e, dall’altro, che i registri contabili non esibiti nel corso della verifica non erano stati né occultati né distrutti. Allo stesso modo, l’avv. Simari ha dimostrato che le fatture ritenute relative a operazioni inesistenti erano state invece emesse in maniera del tutto legittima.
Per tali ragioni, nonostante la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero, il Giudice Monocratico ha assolto entrambi gli imputati dai reati loro ascritti perché il fatto non sussiste, disponendo anche la restituzione agli aventi diritto di quanto in sequestro.