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Taurianova, salvate il cimitero di Jatrinoli!

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Stavolta eccezionalmente non pubblicheremo le foto, sarebbero tante e c’è l’imbarazzo della scelta. Non lo facciamo perché ci vergogniamo pure noi a pubblicare la “zozzeria” che regna in quel luogo sacro che vista la condizione, è un cimitero di “serie b”. Avete capito che si tratta del cimitero di Jatrinoli, non è quello di Radicena, immenso e che viene tenuto in ordine con meticolosa pulizia, ma è più piccolo e teoricamente meglio gestibile, se solo ci fosse lo stesso impegno come quello adottato e svolto per la cura del cimitero di Radicena.
Avulsa da polemiche la nostra vorrebbe essere una segnalazione al commissario prefettizio dott.ssa Antonia Surace e al responsabile dell’ufficio tecnico arch. Antonino Bernava, i quali sempre sensibili ai problemi cittadini provvedano al più preso ad un ripristino della dignità che un luogo sacro merita.
Ieri abbiamo ricevuto una miriade di foto, tra carenza di pulizia nei viali, bidoni strapieni di fiori e di lumini, viali colmi di fiori secchi oltre alla carenza di quella cura che un luogo sacro dovrebbe avere. Per non parlare delle erbacce che invadono viali e tombe, in passato lo abbiamo segnalato più volte e ci avevano rassicurato che tutto sarebbe stato risolto (?). Ma così non è, purtroppo!
E né ci azzardiamo a menzionare la carenza dell’acqua, visto che da anni quel pozzo che doveva essere costruito dove ogni amministratore (fino all’ultima targata Scionti), diceva, “Lo stiamo facendo”, credo che da allora sono stati fatti almeno tre pontefici e ancora “lo stanno facendo”. Attenzione, come sempre per dovere di prevenzione, vedete che saranno sempre gli stessi dello “stiamo facendo” che si presenteranno a settembre a chiedere i voti, perché durante le elezioni i voti di Jatrinoli valgono quanto quelli di Radicena…ecco, meditate, ma intanto si spera nell’intervento, come sempre, del commissario prefettizio visto che stanno per rientrare in servizio i lavoratori della mobilità in deroga e tra loro ci sono bravi e volenterosi lavoratori tra cui un imbianchino che quantomeno di una forma onorevole di dignità a un luogo sacro, oltre ovviamente alla cura e le pulizia che merita.
(GiLar)