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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Taurianova, nell’antica Chiesa del Rosario presentato il libro di Isabella Surace “Nobiltà in Calabria”

Taurianova, nell’antica Chiesa del Rosario presentato il libro di Isabella Surace “Nobiltà in Calabria”

| Il 06, Set 2010

Nell’opera prima ricostruita la storia locale della importante dinastia dei conti di Pontalto

ISABELLA LOSCHIAVO

Taurianova, nell’antica Chiesa del Rosario presentato  il  libro di Isabella Surace  “Nobiltà in Calabria”

 Nell’opera prima ricostruita la storia locale della importante dinastia dei conti di Pontalto

 

ISABELLA LOSCHIAVO

 

TAURIANOVA – Sabato quattro settembre 2010, presso la Chiesa del Rosario di Taurianova,alle ore 18,30, si è svolta la presentazione del libro “Nobiltà in Calabria” di Isabella Surace, ed. Raffaele Leuzzi. Ha moderato i lavori il giornalista Toni Condello, che ha presentato l’autrice e i relatori, e ha dato il  benvenuto alla contessa Rita Lo Schiavo, discendente del conte di Pontalto. Ha preso la parola la prof. Isabella Loschiavo che inizialmente ha descritto la Chiesa del Rosario, richiamando alla memoria la storia del Convento dei Domenicani. Nel contempo ha auspicato che la Chiesa sia aperta al culto perché ricca di opere d’arte. Ha tracciato il profilo storico dei nobili che a Radicena e a Jatrinoli esercitarono una grande influenza economica e politica. Ha riferito che, oltre alla famiglia Loschiavo, come si evince dagli atti notarili e dalle visite pastorali, ebbero rinomanza gli Zerbi, i Sofia, i Luverà, i Ganini, i Contestabile, i De Leonardis, i Drago. Ha  evidenziato  che molto accurata e puntuale risulta  nel libro la disamina dell’operato di Pasquale Loschiavo, nominato  conte di Pontalto per i suoi meriti verso la corona , essendosi prodigato presso la popolazione affinchè si votasse per il plebiscito a favore dell’Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele II. Ha aggiunto che l’autrice dimostra obiettività  storica per aver riportato anche i pareri controversi sulla personalità del conte. Ha evidenziato che più interessante è la storia della vita privata del conte che sposò in prime nozze Rosa Zerbi e in seconde nozze Benilde Rossignani che si distinse per la sua eleganza e la generosità tanto da fondare l’Asilo infantile a Radicena. Ha rimarcato che il metodo usato dalla studiosa è quello di scandagliare alcuni aspetti inediti della famiglia Pontalto e dei discendenti per suscitare la curiosità dei lettori. Ha fatto notare che la narrazione è movimentata dall’inserzione di aneddoti , di una lirica in vernacolo di un anonimo di Cittanova per stemperare le accuse nei confronti del conte per aver annullato l’elezione di Diomede Marvasi al Parlamento. Ha concluso che la disposizione dei fatti è caratterizzata dalla varietà delle argomentazioni per evitare la monotonia  e che le foto dei protagonisti connotano i fatti enucleati nei diversi paragrafi.

E’intervenuta la prof.ssa Lucia Ferrara che ha intrattenuto il pubblico sulla fondazione dell’Orfanotrofio da parte della prima moglie del conte, Rosa Zerbi, e ampiamente ha trattato dell’Asilo infantile istituito dalla seconda moglie, Benilde Rossignani. Ha dettagliatamente analizzato la composizione di quest’ultimo menzionando le suore di carità e fornendo notizie sulla missione compiuta dalle religiose in seno alla comunità di Radicena. La suora Maria Grazia Palamara ha ringraziato l’autrice per aver scritto un libro significativo sulla pietas della contessa  e di aver ricordato in particolare tutte le suore, singolarmente, dell’Asilo. Il giornalista Condello ha dato la parola alla contessa Rita Lo Schiavo che ha salutato il pubblico e ringraziato Isabella Surace del  suo interessamento nei riguardi della sua famiglia. L’editore Raffaele Leuzzi  ha parlato della crisi dell’editoria in Calabria, che rende difficoltosa    la produzione dei libri, che contengono notizie inedite come “Nobiltà in Calabria” di Isabella Surace.

Infine l’autrice ha espresso il suo compiacimento per la bella serata insieme al folto pubblico presente; ha espresso la propria gratitudine a coloro che si sono prodigati a sostenerla nella sua prima fatica letteraria.