La concretezza delle azioni si fa con i fatti compiuti e posti in essere. Così è stato, a dire il vero dopo qualche anno e dopo numerose segnalazioni fatte all’epoca quando a reggere l’amministrazione della città c’era Fabio Scionti. Il risultato è stato, da come si è potuto apprendere pari a zero, quasi inascoltati.
Avevamo segnalato più volte la pericolosità di quel canale fluviale a ridosso del convento dei Cappuccini in quanto poteva essere, vista l’assenza di protezioni, causa di incidenti, ma la competenza era della Città Metropolitana (Scionti all’epoca era pure consigliere metropolitano), c’era (e c’è) una sorta di contenzioso e quindi difficilmente si poteva intervenire. L’ultima volta che, pubblicamente, avevamo denunciato la questione è stato in un pezzo (sempre a mia firma dove si trattava dei “Lordazzi”), era il 3 luglio 2019 (allegato all’articolo).
Oggi, il Comune, ricordiamo, retto da un commissario prefettizio, la dott.ssa Antonia Surace, sembra che ogni questione cavillosa di allora, è diventata possibile e attuabile.
E che l’Ufficio Tecnico diretto dall’arch. Antonino Bernava insieme al comando della Polizia Locale (comandante Bernava), abbiano risolto quantomeno la questione di messa in sicurezza, seppur provvisoria perché altrimenti non poteva essere. Ci sarebbero anche dei vincoli che riguardano i canali fluviali, quindi non di competenza comunale, però un primo passo è stato fatto. Non emuleremo la solfa di ringraziamento al commissario prefettizio in quanto noi, ripetiamo, noi, siamo propositivi in silenzio, tramite incontri personali e contatti telefonici con i responsabili e ovviamente con la commissione prefettizia, e poi riportiamo i fatti in essere già attuati, anche in virtù del fatto che non abbiamo ambizioni politiche da “cacaticchio” di parvenza elettorale.
E come sempre, ancora oggi, allo stato attuale delle cose: “lunga vita al commissario prefettizio…” e, come sempre ricordatevi, cari cittadini, chi verrà domani a chiedervi i voti…
(GiLar)