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Taurianova, (in)decoro urbano 2.0

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L’estate ha sempre il suo fascino, il calore, gli abbracci, la spensieratezza degli attimi trascorsi in compagnia, i giochi, le feste, le sagre (con il dolce servito “salato”), il mare cristallino (quando si è fortunati) e la soave “strafottenza”. Ed è in quest’ultimo punto che vorremmo approfondire, a seguito di una miriade di segnalazioni che arrivano in Redazione da parte dei cittadini taurianovesi, corredate da fotografie che pongono in evidenza un reale concetto di (in)decoro urbano.

La “conservazione dello sporco” è stato trattato ampiamente dal grande scrittore Bloch nella sua Legge di Murphy, “Per pulire una cosa, bisogna sporcarne un’altra. Però, sovente si riesce a sporcare tutto senza pulire niente”, e in effetti se aggiungiamo a Bloch il concetto gattopardesco del cambiamento, il risultato è un “sovente” fumo negli occhi. Ora, senza ripetere le stesse cose sull’aumento dell’appalto e che la ditta vincitrice gestisce i rifiuti insieme al decoro urbano, cose che l’opposizione (?), più volte ha segnalato, ma che nei fatti anch’essa, è “in vacanza da una vita”. Alcune strade sono coperte da erbacce indecorosamente non degne di un paese civile né di una condizione amministrativa che ha puntato sul decoro urbano (che pecca spesso di incongruenze).

Ora, dalle “foto artistiche” si nota facilmente la bellezza naturale delle foreste urbane che Taurianova ha posto in essere come fiore all’occhiello del suo splendore. Si nota, una versione naturalistica dell’albero della vita, situato in via T. Campanella con rami cadenti rigogliose di foglie vive a discapito di Prevert dove chi attraversa quelle carreggiate stradali, subisce il fascino e l’effetto di una frescura da “safari urbano”. Per non parlare di quell’immensa distesa di verde che alberga nella via San Giovanni de Rossi, in cui albeggia in un verde lucertola con smeraldi vetrosi specie nella zona cosiddetta della “167”. Crediamo che questa nostra creatura così tanto “invidiata dagli altri paesi della provincia”, come ebbe a dire una volta un profeta del nostro secolo con fascia tricolore, qualcuno pensa che si tratta di un lontano parente della zingara che faceva le carte, nella Rimmel di De Gregori.

Questa nostra cultura di una “città d’arte” qual è Taurianova, dovrebbe essere un esempio, un concetto reale di sviluppo e di grande traguardo come un qualcosa di reale e tangibile che…gli altri paesi non dovrebbero proprio prendere d’esempio (sic!). Senza fronzoli e diplomazie da corridoio europeo, insieme ai corridoi urbani conservati in salamoia, la città è ancora molto, ma molto sporca! (GL)