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Taurianova. Duro affondo di cinque consiglieri di opposizione, “Acqua ancora non potabile da 15 mesi, si possono rimborsare i cittadini fino al 50% del canone idrico”

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I sottoscritti
– Scionti Fabio, Ferraro Raffaella, Marafioti Simone, Lazzaro Filippo e Prestileo Daniele nella qualità di Consiglieri Comunali di Opposizione;
PREMESSO CHE
– in data 26/07/2022l’ASP di Reggio Calabria “Servizi di Igiene degli Alimenti e Nutrizione” ha provveduto a comunicare al Comune di Taurianova, con nota prot. n. 16959, la presenza all’interno delle acque pubbliche dello stesso Comune, a seguito di analisi batteriologiche effettuate sull’acqua,di parametri fuori norma (ai sensi del D.Lgs n. 31/2001);
– in data 27/07/2022 dalla pagina ufficiale social del Comune di Taurianova, pur essendo l’ente già a conoscenza della non potabilità dell’acqua, si provvedeva ad informare i cittadini che le fontane pubbliche sarebbero state chiuse per far fronte alla carenza idrica trascurando, pertanto, la gravità delle reale situazione;
– solo il 19/08/2022, circa un mese dopo dalla comunicazione dell’ASP, l’Amministrazione Comunale ha provveduto ad emettere una Ordinanza (n. 61 del 19/08/2022) di non potabilità delle acque pubbliche e quindi la restrizione all’utilizzo;
– il Sindaco, nella qualità di Responsabile della Salute Pubblica, non si è attivato immediatamente, per come di propria competenza, a tutelare la popolazione e porre rimedio alla situazione omettendo per circa un mese atti di ufficio (articolo 328 C.p.);
– ha omesso indebitamente sia di ordinare la sospensione della distribuzione dell’acqua sia di adottare i necessari provvedimenti cautelari, contingibili ed urgenti proposti dalle norme in materia da garantire la salute pubblica e prevenire il possibile insorgere di malattie;
CONSIDERATO CHE
– sono trascorsi già 15 (quindici) mesi dal momento che l’acqua nel Comune di Taurianova risulta non potabile;
– l’acqua che viene fornita dal Comune di Taurianova dovrebbe essere sicura e soprattutto anche potabile;
– secondo la giurisprudenza, se un Comune o un Ente gestore forniscono acqua non potabile in casa, questi sono da considerarsi inadempienti;
– se l’acqua che scorre dal rubinetto delle abitazioni risulta non potabile si ha diritto ad una riduzione del canone e al risarcimento acqua non potabile;
– quanto sopra è confermato dalla sentenza n. 2182/2016 della Cassazione che afferma che sarà il gestore dell’acquedotto ad essere responsabile nel caso di erogazione di acqua non potabile;
– la riduzione del corrispettivo dovuto per il consumo può arrivare fino al 50% del canone previsto;
PER QUANTO SOPRA SI COMUNICA CHE
– da giorno 05/11/2023, i sottoscritti Consiglieri, inizieranno una raccolta firme al fine di attivare una azione legale sulla necessità di ripristinare criteri di giustizia ed equità;
– la stessa azione avrà come obiettivo l’ottenimento della riduzione del corrispettivo fino al 50% del canone previsto per tutto il periodo in cui non è stata fornita alla cittadinanza acqua sicura e potabile.