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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 23 APRILE 2024

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Taurianova, busto Francesco Gemelli Careri: Quando mettiamo la testa a posto? Dal Natale del 2017 che non si hanno notizie, Giuseppe Garibaldi fosse vivo avrebbe già provveduto, perché in fondo la cultura è anche un questione di stile che si manifesta in ogni attività, oltre alla lettura. Da "Taurianova Legge" a Taurianova "ripristina" sarebbe un attimo!

Taurianova, busto Francesco Gemelli Careri: Quando mettiamo la testa a posto? Dal Natale del 2017 che non si hanno notizie, Giuseppe Garibaldi fosse vivo avrebbe già provveduto, perché in fondo la cultura è anche un questione di stile che si manifesta in ogni attività, oltre alla lettura. Da "Taurianova Legge" a Taurianova "ripristina" sarebbe un attimo!

La testa si può perdere, i motivi sarebbero tanti, ma si spera sempre che quello che si smarrisca ritorni al proprio posto, quantomeno per non fare la fine di Robespierre. Ed è la sorte che è capitata al busto del “viaggiatore” di Taurianova, Giovanni Francesco Gemelli Careri, sito in Piazza Garibaldi. Un viaggiatore associato ad un avventuriero dello sbarco dei mille (…magnifico!).
In un freddo Natale del 2017, oltre cinque anni fa (sic!), accadde un fatto che noi non staremo a rimarcare in quanto è abbastanza noto, dove ci fu il danneggiamento del busto preso a colpi di piccone. Da quel giorno fino ad oggi non si sa che fine ha fatto il busto, dov’è situato, in che condizioni è stato depositato e rassicurarci pure se sono stati avvisati i familiari di Gemelli Careri, preoccupati della sua assenza, magari non è riuscito nemmeno a fare una telefonata.
Visto che la cultura è anche e soprattutto creazione di vita, come ci insegnava il grande Zavattini, cerchiamo di sollecitare a chi, responsabile della Cultura, di porre rimedio alla oramai annosa e triste condizione del busto. Sarebbe anche una conquista, visto che la delega ce l’ha una donna, a far ritrovare la testa persa di Gemelli Careri, dato che molte volte si verifica il contrario.
Stiamo parlando di un busto dell’ottocento dall’immenso valore storico e culturale, in quanto è un’opera nata dalle mani del Belardinelli da Messina, e commissionata dall’allora sindaco di Radicena, Domenico Sofia Moretti nel 1884 per una cifra pari a 1.200 lire.
Assessore Maria Fedele (e per conoscenza al sindaco Roy Biasi), quando fu danneggiata, noi abbiamo sollecitato la questione senza farla cadere nel dimenticatoio, si sa a Taurianova, la memoria è labile come foglie secche al vento, è una caratteristica paesana (ora pure “metropolitana”), e le risposte di allora furono, “Provvederemo al più presto” con annessi battiti di petto, indignazioni e avventurieri occasionali della cultura. Si è cercato di intraprendere una timida raccolta fondi, ma gli esiti sono stati simili agli inseguimenti di Willy il Coyote a Beep Beep. Magari, senza nulla a pretendere, se, ma con rispetto eh, si potesse fare a meno di qualche spettacolo, di qualche lettura, tanto le librerie ci sono apposta, e destinare qualche spicciolo per ripristinare la cosa, sarebbe cosa gradita, sia per i cittadini, per noi e anche per Giuseppe Garibaldi. La piazza porta il suo nome e sarà incazzato come una bestia…
C’è un rispetto che non dovrebbe mai essere posto in secondo piano in una comunità ed è quello della propria storia, e quel busto rappresenta appieno la condizione in essere, in quanto la cultura è anche un ornamento della storia e non solo della lettura, essa ha bisogno di “connessioni” tra diversi mondi contro le sorti avverse, così come quella accaduta al busto.
Noi avevamo sollecitato la questione anche al commissario prefettizio alla fine di gennaio del 2020, e la dott.ssa Antonia Surace, ci convocò per comunicarci che aveva inviato delle Pec all’Accademia delle Belle Arti, senza mai ricevere risposta, almeno fino al suo mandato, terminato poi con le nuove elezioni amministrative. Una sorta di Pec inviate a Godot.
All’epoca avevamo scritto queste parole, era il 29 gennaio 2020, “Noi vogliamo bene alla città. Se può farlo prima che scada il suo mandato prefettizio, altrimenti quel busto sarà dimenticato dai Dio, dagli uomini, dai sindaci e dagli accoliti…”. Siamo stati dei Cassandra? Speriamo di no, ma quantomeno fateci ritrovare Itaca e con essa (ri)mettete la testa al suo posto!
(GiLar)