E con soddisfazione, perché si colma una lacuna grave, ma anche con forte disappunto che ho votato a favore dellistituzione dellEnoteca regionale
Sulla (Pd): le riflessione amare del consigliere sull’Enoteca regionale
E con soddisfazione, perché si colma una lacuna grave, ma anche con forte disappunto che ho votato a favore dellistituzione dellEnoteca regionale
REGGIO CALABRIA – E con soddisfazione, perché si colma una lacuna grave, ma anche con forte disappunto che ho votato a favore dellistituzione dellEnoteca regionale. Lo sostiene il consigliere regionale (Pd) Francesco Sulla, membro dellUfficio di Presidenza del Consiglio regionale, che aggiunge: Siamo alle solite. Quando una provincia dalle antiche radici culturali come Crotone, ma piccola e purtroppo parte di una realtà regionale flagellata dal campanilismo, che è una delle cause del suo sottosviluppo, ha lopportunità di vedersi finalmente riconosciuta una delle sue peculiarità più indiscusse, sia sul piano delle produzioni attuali che della storia enologica mondiale, ti aspetteresti lunanimità di vedute nellindividuazione esclusiva, in questo caso dellEnoteca, nel suo territorio. Invece – chiarisce Sulla – si è fatta la scelta di una doppia sede dellEnoteca, che alcuni addirittura, se non ci fossimo opposti tenacemente, avrebbero persino polverizzato ulteriormente in più sedi. E sono state introdotte, inoltre, non poche confusioni persino terminologiche, che temo possano impedire allEnoteca di perseguire gli obiettivi per cui labbiamo voluta, a parte linsufficiente dotazione finanziaria di appena 100mila euro. Conclude lesponente del Pd: Scegliere Lamezia per lespletamento delle funzioni dinnovazione tecnologica, mentre a Crotone è stato assegnato il ruolo storico e di ricerca, è stato un errore. Lamezia, al più, avrebbe potuto, grazie alla sua riconosciuta posizione geografia baricentrica, essere luogo di rappresentanza e di vetrina per i nostri vini, mentre il Crotonese avrebbe dovuto essere riconosciuto come luogo esclusivo per la ricerca e linnovazione legata a tradizioni millenarie, storiche e mitologiche. Così si sarebbe dovuto regolare un legislatore equilibrato, attento alle dinamiche economiche del territorio ed ossequioso dei tratti più identificativi e salienti delle realtà calabresi. Ma dinanzi ad una maggioranza che è piegata interamente sulla gestione quotidiana e del tutto priva di strategia economica, comprendo che forse questa, e solo questa, poteva essere la conclusione
rp LUfficio Stampa