Stuprata dal branco a 13 anni, condanna definitiva per i 5 giovani di Melito
Mar 04, 2022 - redazione
La Corte di Cassazione si è pronunciata decidendo le sei condanne definitive per il branco di Melito Porto Salvo.
Quella brutta questione di una violenza sessuale di gruppo consumata nel centro del Reggino ai danni di una ragazzina 13enne all’epoca dei primi abusi. La Corte Suprema ha rigettato l’appello delle difese, confermando la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria.
Le condanne
Giovanni Iamonte 8 anni e 2 mesi di reclusione (figlio del boss dell’omomina cosca); Lorenzo Tripodi 6 anni; Davide Schimizzi 9 anni; Antonio Verduci 6 anni e 6 mesi; Michele Nucera 6 anni. Condannato a 10 mesi, con pena sospesa e non menzione Domenico Mario Pitasi, il cui ruolo sarebbe risultato marginale (era imputato per favoreggiamento).
I Fatti
Il processo è scaturito da un’indagine dei carabinieri che avevano arrestato gli imputati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata. La ragazza che subì la violenza sessuale, che si è costituita parte civile nel processo, aveva una relazione sentimentale con Davide Schimizzi, allora diciannovenne. Giovanni Iamonte è il figlio del boss Remingo e nipote di don Natale Iamonte, presunto capo dell’omonima cosca, deceduto dopo un lungo periodo di latitanza conclusosi con il suo arresto nell’hinterland milanese.