di Bruno Morgante
Le dichiarazioni dei presidenti regionali di Veneto, Lombardia e Liguria, avanguardie del nuovo centrodestra a trazione Salvini, è un anticipo del metodo barbaro che la destra ha di guardare alla solidarietà nazionale, alle responsabilità istituzionali e al confronto politico.
Maroni parla con piglio da ducetto, dando ordini ai prefetti (forse non si è reso conto che non è più ministro dell’interno), minacciando di bloccare trasferimenti di risorse regionali ai comuni che accoglieranno “clandestini”, quasi che questi trasferimenti siano a sua discrezione e non dipendano da leggi a cui anche un presidente deve obbedire e ne deve garantire la trasparente applicazione.
Il tutto sarebbe comico se non si trattasse di garantire un minimo di dignità a esseri umani.
Parla di “clandestini” con sprezzo razzista, perché sa che sono migranti parcheggiati in centri di accoglienza per il riconoscimento e l’istruzione di eventuale domanda di asilo politico.
Le regole sulla base delle quali avviene la ripartizione per regione le ha scritte lui quando era ministro degli interni.
Lo smistamento dei migranti in centri di accoglienza per il riconoscimento e per la valutazione della domanda di asilo politico è previsto dalla legge Bossi-Fini.
Queste sparate sono un anticipazione del nuovo corso politico di Salvini.
Prepariamoci a sparate demagogiche, all’alimentazione della paura e dell’egoismo localistico per preparare il terreno a richieste perentorie di aiuto all’economia padana nel momento in cui si dovesse superare la crisi e si rendesse possibile un minimo di distribuzione di risorse.
Salvini continua a pontificare che sono i governi che raccolgono questi sventurati in mare che alimentano questo traffico sulla pelle di questi miserabili, omettendo che sono gli egoismi del ricco occidente che non ha saputo governare lo sviluppo del pianeta e ha alimentato guerre e divisioni che hanno generato questo fatto epocale.
Noi, essendo una piattaforma nel Mediterraneo, siamo naturalmente il punto di sbarco di parte degli sventurati che scelgono di affrontare l’esodo via mare.
La stragrande maggioranza, che viene dalla Siria, dall’Affganistan, dall’India, dall’Iraq, da terre curde, arriva in Europa via terra attraverso la Grecia, la Bulgaria, l’Ungheria.
A niente sono valsi barriere anche con filo spinato costruite per bloccare il fenomeno, oltre a ostacoli naturali come grandi fiumi.
Tutti vogliono andare verso la Germania, la Francia, il Nord Europa.
Gridare contro il cosiddetto buonismo e proporre di bloccare i barconi è una frase senza senso e significa solo fare propaganda e lucrare politicamente su questi sventurati.
Cosa vuole dire bloccare i barconi?
Significa non prenderli a bordo e lasciarli annegare?
Significa rimandarli indietro, che è la stessa cosa perché quando si va incontro a loro è perché è stata lanciata via cellulare una richiesta di aiuto perché stanno affondando?
Significa non rispondere alla richiesta di aiuto e fare finta di non aver ricevuto la richiesta?
Significa affondare i barconi prima che partano o, come suggeriva l’ineffabile Berlusconi, distruggere i motori così non possono partire?
Sono tutte castronerie dette consapevolmente per prendere in giro la gente giustamente esasperata da questa situazione in cui l’italia si trova, per fare intendere, imbrogliando, di avere una soluzione al problema.
Non penso che qualcuno sia veramente d’accordo che si facciano annegare queste persone, non solo perché ancora non siamo diventati completamente bestie, ma anche perché saremmo perseguibili a livello internazionale sul piano penale, in quanto il soccorso in mare è obbligatorio.
Così come bisogna avere chiaro che distruggere i barconi prima che partano significa mandare dei soldati sul territorio libico, che equivale a dichiarare guerra alla Libia, dato che tutti i libici sono contrari ad avere soldati stranieri sul loro territorio.
Chi si dice favorevole a questo intervento deve continuare ad esserlo anche dopo che iniziano ad arrivare le bare con i nostri soldati morti nel conflitto.
Se l’iniziativa è unilaterale dell’Italia nessuno a livello europeo o internazionale ci seguirà anche perchè avremo innescato una miccia pericolosa in quanto tutta la parte fondamentalista del mondo islamico chiamerà le masse alla mobilitazione per la guerra santa contro quella che verrà presentata la nuova guerra coloniale dell’Italia.
E’ un problema grandissimo e serissimo e dobbiamo disprezzare quelli che su questa tragedia speculano politicamente o anche economicamente, come si è visto in mafia capitale.
Il dramma è che spesso appartengono alla stessa parrocchia politica, per cui di giorno gridano contro i migranti e di notte lavorano per fare soldi sulla loro pelle.
La soluzione non è semplice e può avvenire solo in sede internazionale e l’Italia dovrebbe presentarsi unita nel proporre soluzioni possibili che coinvolgano tutti che non la vedano isolata di fronte a questi passaggi epocali.
Si sta lavorando con paesi confinanti con gli stati da cui provengono la maggior parte di migranti perché siano possibili allestimenti di campi di selezione dei richiedenti asilo e di smistamento nei vari paesi ricchi, tenendo conto della richiesta degli interessati.
Non è semplice perché significa coinvolgere l’ONU che dovrebbe gestire questi campi e tutti i paesi ricchi che dovrebbero accogliere gli aventi diritto all’asilo politico.
L’altra soluzione è l’uso della forza nei territori da cui partono i barconi, soluzione che è possibile solo a livello internazionale sotto la bandiera dell’ONU o almeno della NATO.