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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 23 APRILE 2024

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Strade perdute… Riflessioni del giurista Giovanni Cardona sulle condizioni della viabilità

Strade perdute… Riflessioni del giurista Giovanni Cardona sulle condizioni della viabilità

Strade perdute (Lost Highway) non è il film crime story del 1997 diretto da David Lynch, peraltro, considerato un esempio di film noir moderno, ma le immaginifiche e surreali tematiche compendiate nel film possono venire astrette alla devastante realtà delle impercorribili strade cittadine.

Le strade costituiscono dei percorsi naturali o artificiosi che conducono gli astanti percorritori verso mete dal variegato significato sia esso simbolico o materiale; percorrere strade significa iniziare e proseguire verso una crescita che determina esperienza e conoscenza.

Ora, cambio registro, il mio ragionamento sarà paradossale.

Paradosso deriva dal greco “paradoxos”, formato da “para” – “contrario a” e “doxa” – “opinione” significando “contrario alle aspettative, non credibile”, quindi, un paradosso è un’affermazione (o una situazione) contraria a quello che sembra.

Una delle tante particolarità delle nostre contrade – insieme alle vacche sacre – è l’atavico e religioso culto per le buche.

Oltre a quelle dei bilanci comunali, le stradali all’unisono delle prime, hanno la peculiare caratteristica di ammantarsi di eternità e di eredità aculturale per le prossime generazioni.

Le buche sono sacre ed inamovibili – come le vacche sacre – come tutti i grandi misteri dell’universo, pregne di quel fascino che ci rapisce e ci verte verso la contemplazione, perché certo addiverrete anche voi alla conclusione che, è una cosa emozionante vedere nascere e svilupparsi una buca in una strada dove anche le leggi della fisica quantistica dicono il contrario; è una meraviglia, quasi come quella che provò Pasteur nello scoprire una muffa sulla penicillina.

Nelle nostre contrade le buche hanno assunto una valenza storica, infatti, già Garibaldi pur di smantellare l’efficiente stato Borbonico, promise l’efficienza stradale piemontese-sabauda. Successivamente con l’avvento dello Stato democratico, se non si riuscì a perequare la ricchezza, si diede inesorabilmente una buca per ogni cittadino vivente.

Pertanto, i commissari prefettizi ed i sindaci sappiano di essere i custodi di una antica tradizione la cui portata storica esige rispetto, devozione e inalterabilità, trattandosi pur sempre di reliquie civiche che meriterebbero almeno una festa patronale aggiunta!

Per concludere, se è vero che la storia viene sempre scritta dai vincitori è altrettanto vero che Garibaldi in visita nelle nostre contrade – e non come la classica iconografia colloca sulle pendici dell’Aspromonte – cadde rovinosamente in una buca procurandosi una ferita alla gamba, si ritirò a Caprera da dove attende ad oggi il giusto risarcimento.

E’ un paradosso e come tale andava narrato.