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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Stasera a Cassano All’Ionio il primo spettacolo della rassegna “Visioni sulla scena contemporanea”

Alle ore 21 sarà di scena la compagnia Dracma con lo spettacolo Sira

Stasera a Cassano All’Ionio il primo spettacolo della rassegna “Visioni sulla scena contemporanea”

Alle ore 21 sarà di scena la compagnia Dracma con lo spettacolo Sira

 

 

Stasera al Teatro Comunale di Cassano All’Ionio primo spettacolo della rassegna “VISIONI SULLA SCENA CONTEMPORANEA”.

Alle ore 21 sarà di scena la Compagnia DRACMA con lo spettacolo SIRA. La Rassegna sulla nuova drammaturgia è programmata all’interno del Progetto di residenza teatrale “Orizzonti Paralleli” realizzata dalla Compagnia Lalineasottile diretta da Massimo Costabile in partnership con l’Amministrazione Comunale di Cassano.

“VISIONI SULLA SCENA CONTEMPORANEA” è uno sguardo lungo i sentieri della scena contemporanea, verso un teatro che intercetta le novità e le tematiche più urgenti che attraversano la nostra società. Quest’anno la residenza ORIZZONTI PARALLELI presenta un percorso di approfondimento sul tema, quanto mai attuale, della difesa della legalità: un concetto che nella sua ampiezza si presta a molteplici riflessioni ed interpretazioni, ma che trova la sua massima espressione nella lotta alla mentalità ed ai comportamenti della criminalità organizzata. Un progetto che crede nella cultura come l’unica arma degna di una società civile per affermare i valori di giustizia e di solidarietà. La questione “mafia” sarà quindi al centro degli spettacoli e delle attività previsti dal Progetto, con l’intento di stimolare nei giovani una riflessione critica ed attiva, che li aiuti a divenire cittadini più consapevoli, costruttori di ‘legalità’ e di speranza.

SIRA

di Tino Caspanello, regia Andrea Naso, con Paolo Cutuli e Andrea Naso

Spettacolo patrocinato da LIBERA, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Un appuntamento al buio, un appuntamento comandato, apparentemente casuale, in cui c’è un ordine da eseguire, una commissione, che si rivelerà essere una specie di iniziazione, alla quale non ci si può sottrarre, perché gli ordini vanno eseguiti, soprattutto quando arrivano dall’alto, da un “alto” che, incurante di etiche, affetti, legalità, costruisce il mondo secondo la logica spietata della sopraffazione. Due uomini, uno molto giovane, l’altro adulto, due generazioni a confronto, che si guardano al buio come due lottatori su un ring. Vittima e carnefice allo stesso momento. Nel passato dei due, si scopre, che l’operato dell’uno ha avuto effetti sulle scelte dell’altro e viceversa, un filo sottile nell’ordine del rapporto causa effetto che applicato ai sentimenti umani si assottiglia sempre più. Adesso, la vita ripropone quel bivio: il destino di uno dipende dalla scelta dell’altro, una scelta interiore che potrebbe rafforzare, oppure rompere definitivamente, attraverso la disubbidienza, quel tragico filo che ci lega ad una cronaca quotidianamente violenta. Il dialogo sviscera una dipendenza umana universale, quasi una simbiosi: il professore e l’alunno, il padre e il figlio, l’uomo maturo e l’adolescente, la certezza e il dubbio, la forza e l’incertezza, finché la strada della vita non ci presenta il “bivio”, la scelta decisiva. Si vince solo se si trova la forza di dire di no agli eventi della vita, quasi sempre determinati dalla volontà di qualcuno. La “libertà” fa la differenza. Il professore è anche giornalista, e per questo deve essere punito, bisogna “farlo smettere” a tutti i costi, perfino al costo di compromettere definitivamente la vita del proprio figlio. Allora “il professore” può esser tutto o niente ma il suo operato precedente sarà comunque determinante nel percorso educativo ed umano dell’alunno e nella scelta di una strada di vita.

Questo testo sottolinea l’importanza dei settori educativi nelle istituzioni e la capacità di incidere positivamente nella vita di un adolescente ancor più di un genitore , quando questo, disattento o deviato ,arriva al punto di “non conoscere” realmente il proprio figlio e le sue attitudini. La mafia è “Forma Mentis”, dunque idea, e con le idee, solo con quelle, è possibile vincerla.