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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Spread su, male Borse. Rajoy: ‘Spagna rischia’

Spread su, male Borse. Rajoy: ‘Spagna rischia’

Divario Btp-Bund sopra 440, aveva toccato 452 Premier spagnolo: ‘Difficoltà sui finanziamenti’

Spread su, male Borse. Rajoy: ‘Spagna rischia’

Divario Btp-Bund sopra 440, aveva toccato 452 Premier spagnolo: ‘Difficoltà sui finanziamenti’

 

 

(ANSA) ROMA – Vira al ribasso lo spread tra il btp decennale e l’equivalente bund tedesco. Il differenziale di rendimento tra i due titoli scende a 442 punti base dai 452 toccati all’apertura dei mercati. Il tasso sul titolo del Tesoro cala al 5,90% dal 6% segnato in apertura, soglia questa che non toccava dal 31 gennaio scorso.

BORSA MILANO: RIDUCE CALO (-0,6%) CON INTESA E UNICREDIT – Piazza Affari rimane molto nervosa ma si porta su un ribasso inferiore al punto percentuale, in attesa dell’asta dei titoli di Stato francesi a medio-lungo termine dalla quale non dovrebbero comunque arrivare grandi sorprese: l’indice Ftse Mib segna una perdita dello 0,62%, l’Ftse All Share un ribasso dello 0,58%. Tra i titoli principali Intesa SanPaolo (+0,77%) e Unicredit (+0,24%) hanno azzerato le perdite, mentre Mediolanum e Mps rimangono molto deboli e perdono rispettivamente il 5,73% e il 3,64%. Bene Terna (+2,44%) e Finmeccanica, che sale del 3,02% in attesa dell’assemblea e del consiglio di amministrazione del gruppo.

EUROPA CEDE SU GRECIA E TENSIONE BOND – Partenza in calo per tutte le Borse europee che scontano le tensioni sulla Grecia e anche sui titoli di Stato dei Paesi nel mirino della speculazione, a partire da Spagna e Italia. L’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, perde circa un punto percentuale, con i gruppi delle materie prime e delle auto a guidare i ribassi. Prova a contenere i ribassi Parigi ma ci riesce soprattutto Zurigo che sfrutta meglio di Londra, appesantita dai giganti minerari, la sua posizione fuori dall’area euro. A Milano forte nervosismo e sempre vendite sui bancari, che guardano al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, dopo la pessima seduta di ieri: Mediolanum perde oltre il 6%, Intesa e Unicredit circa due punti percentuali.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -1,18% – Parigi -0,89% – Francoforte -1,26% – Madrid -1,70% – Amsterdam -1,07% – Stoccolma -1,42% – Zurigo -0,13%.

RAJOY, SPAGNA RISCHIA DI NON AVERE PIU’ACCESSO MERCATI – La Spagna corre il rischio di non avere più accesso ai mercati per finanziarsi. A lanciare l’allarme è lo stesso primo ministro Mariano Rajoy. “Al momento c’é un rischio concreto di essere tagliati fuori dai mercati, oppure dover pagare tassi astronomici”, ha detto il premier al parlamento di Madrid”.

“Tutte le misure che stiamo prendendo sono necessarie per uscire dal tunnel”, ha sottolineato Rajoy. L’appello del premier spagnolo arriva con lo spread Madrid-Berlino al record storico di 507 punti base e con il rendimento dei bonos al 6,49%. A marzo i titoli decennali iberici pagavano meno del 5%.

TOKYO CHIUDE IN RIBASSO (-1,12%) – Chiusura in netto ribasso per la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei segna un calo dell’1,12% a 8.801,17 punti.

ASIA SCIVOLA SU GRECIA, MALE SEUL E HONG KONG (-3%) – Anche le Borse asiatiche dopo quelle europee accusano l’incertezza che grava sulla zona euro con la Grecia che si avvia a nuove elezioni: l’indice Msci Asia Pacific che raggruppa i maggiori titoli dell’Estremo Oriente cede circa due punti percentuali, con Seul che cede oltre il 3%. Molto male anche Hong Kong, che perde oltre il 3% il peggior scivolone degli ultimi sei mesi, mentre Tokyo ha cercato di contenere i ribassi. Sul mercato giapponese, in particolare, pesano i cali della Tepco (-5,03%) e del gruppo automobilistico Isuzu, mentre qualche acquisto si registra tra i gruppi del cemento. Inferiore al punto percentuale il ribasso delle Borse cinesi, mentre molto male è andata anche a Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa. Deboli sul mercato australiano soprattutto i grandi gruppi delle materie prime e le società dei macchinari industriali, che hanno accusato il forte calo degli ordini nel comparto in Giappone. Segno che la ripresa, anche in Asia, è lontana e incerta.