Spezzarono una gamba a un imprenditore di Tropea che si rifiutava di pagare un’estorsione: arrestati
Gen 23, 2014 - redazione
Gli autori del gesto sono due giovani, entrambi figli di vittime delle faide. Uno di loro si allontanò dai domiciliari proprio per “punire” l’uomo che non voleva dare i soldi
Spezzarono una gamba a un imprenditore di Tropea che si rifiutava di pagare un’estorsione: arrestati
Gli autori del gesto sono due giovani, entrambi figli di vittime delle faide. Uno di loro si allontanò dai domiciliari proprio per “punire” l’uomo che non voleva dare i soldi
VIBO VALENTIA – Un’estorsione a un imprenditore attivo nel settore della lavorazione del ferro è stata scoperta dai carabinieri della Compagnia di Tropea, che questa mattina hanno fermato, in esecuzione di un decreto firmato dalla Dda di Catanzaro, due esponenti della cosca Mancuso di Limbadi.
L’uomo non si era piegato alle loro richieste e nel 2012 era stato aggredito, riportando la frattura della gamba. Per commettere l’azione, due dei responsabili avevano persino violato il regime degli arresti domiciliari cui erano sottoposti per altri reati. Il provvedimento di fermo è stato emesso nei confronti di Antonio Campisi, di 22 anni, e Nicola Vittorio Drommi, di 24 anni. Il padre del primo era stato ucciso nel 2011, mentre il padre del secondo era scomparso nel 2010 e si pensa sia stata vittima di lupara bianca.