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Speziali (Udc), “Ho già espresso la mia solidarietà personale, umana e politica, ad Antonio Decaro”

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Un solito ideologicume moralistico e populista -perciò la manifestazione plastica dell’antipolitica, intrisa di insulsaggine- proprio del variegato sinistrume italiano, non finisce mai di meravigliare, anzi di volta in volta, lo supera, ovviamente in peggio (evidentemente e purtroppo), senza trovarvi mai limite ad esso, da parte di ‘questi qui’.
Tra la Segretaria del PD Elly Shlein -con a rimorchio l’esilarante Angelo Bonelli dei Verdi- e l’ ‘ectoplasmatico’ Giuseppe Conte (al netto della sua pochette), lorsignore e signori, continuano a chiedere le dimissioni della Ministra Daniela Santanche`, sulle quali potrei pure convenire, ma costoro succitati, compiono reiteramente opere di omissione, ‘ad usum delphini’ della ‘distrazione di massa’.
Difatti, persistono i pentastellati -un tempo grillini ed oggi contiani (benché senza la pochette di cui prina e d’ordinanza) a tacere su Cafiero de Raho e sulla sua inopportuna presenza in Commissione Antimafia (per di più come Vicepresidente), proprio alla luce di quanto emerge giorno dopo giorno, circa i suoi metodi investigativi e gestionali in seno a varie Procure o alla DNA, allorquando era magistrato e dirigeva tali uffici.
A ciò, sempre i sinistrorsi populisti e manetteristi (ma contro gli avversari), aggiungono uno sconcertantie silenzio, persino a seguito delle parole del Presidente della Puglia, Michele Emilano, oggi politico con incarichi di rilevanza costituzionale (i Presidenti di Regione lo sono) e un tempo, nientepopodimeno che, Sostituito Procuratore della DDA Barese.
Ho già espresso la mia solidarietà personale, umana e politica, ad Antonio Decaro, il quale è un galantuomo e un bravo Sindaco, ma che proprio Emilano, con il suo vissuto, si rivolge a parenti di boss per ‘scendere a patti’, seppur per tutelate l’incolumità fisica di Decaro, lo considero un fatto inaccettabile, oltre che un reato: per accuse simili, ormai sancite da sentenze quali inesistenti, fior di Uomini di Stato, come Calogero Mannino, Nicola Mannno, Mario Morì e altri ancora, hanno dovuto sopportate un calvario giustizialista, durato trent’anni! A loro si, ma ad Emiliano no?
Io, continuo a chiedere lumi su ciò al sinustreme, altrimenti tacciano, all’insegna della ‘carità di Patria’, la quale veniva invocata spesso da Francesco Cossiga.